Sarà peraltro dotata di un sistema missile-antimissile Nuova super base militare USA in Qatar minaccia l'Iran Nel suo recente intervento all'Assemblea generale dell'Onu il presidente americano Barack Obama ha tra l'altro ripetuto la tiritera imperialista e sionista sul "pericolo" di un Iran dotato di armi nucleari. Teheran difende il suo diritto a sviluppare il nucleare civile e sostiene di non voler costruire armi nucleari; Washington e Tel Aviv, pur spostando nel tempo il momento della realizzazione del "pericolo" iraniano che era "imminente" con Bush e ora è indicato nell'estate del 2013, minacciano un inammissibile intervento militare per distruggere le centrali iraniane. Anche all'Onu Obama ha ripetuto che "gli Stati Uniti faranno quello che devono per impedire che l'Iran ottenga armi nucleari", c'è ancora spazio per una soluzione diplomatica, ha aggiunto ma "il tempo non è illimitato". In sintonia col boia sionista Benjamin Netanyahu che dopo aver incontrato all'Onu il segretario di Stato Hillary Clinton ha affermato che "impediremo a Teheran di avere la bomba nucleare". Un passo in quelli che possono essere definiti come preparativi di guerra è certamente la decisione del Pentagono di costruire una super base militare in Qatar, dove già esiste la più grande base militare americana, l'Al Udeid Air Base, nella quale sono presenti 8 mila soldati. L'ampliamento della base servirà ad ospitare tra l'altro una stazione radar che sarà il terzo pilastro della rete già costituita dai radar funzionanti nel deserto israeliano del Negev e nella Turchia centrale. Una rete che dovrebbe essere in grado di individuare dei missili lanciati dal territorio iraniano. Il progetto di questa specie di "scudo missilistico" prevede anche la costruzione, nei vicini Emirati Arabi Uniti, di un nuovo sistema di intercettazione di missili a elevata altitudine (Terminal High Altitude Area Defense, in sigla Thaad) chiesta, secondo il Wall Street Journal, dal Comando centrale militare americano e concessa da Obama nonostante i tagli al bilancio militare. I generali del Pentagono hanno voluto una protezione contro il missile supersonico Moskit, di fabbricazione russa, in dotazione alle forze iraniane, un missile che gli esperti ritengono difficile da intercettare. Nei piani di guerra imperialisti, una delle possibili reazioni iraniane a un attacco contro le proprie centrali nucleari potrebbe essere il lancio di missili sulle navi della flotta Usa che incrociano nello stretto di Hormuz, per garantire la "libertà di circolazione", ovvero per controllare quel tratto di mare attraverso il quale passa un quinto del petrolio mondiale trasportato via nave. Un compito assegnato alla V Flotta americana guidata da due portaerei e di stanza nella base di Juffeir, nel Bahrain che dovrebbe essere protetta dal nuovo scudo antimissile. 17 ottobre 2012 |