Relazione di Branzanti all'ottava Riunione regionale dei marxisti-leninisti dell'Emilia-Romagna
Il PMLI è oggi un piccolo raggio di sole che tuttavia può scaldare il cuore dei rivoluzionari fino a diventare un potente sole rosso
Il Partito è un bravo contadino e le sue piante sane resisteranno alla tempesta e a chi vuol rovinare il raccolto
Applichiamo i tre elementi chiave e le quattro indicazioni

Pubblichiamo il testo integrale della relazione presentata dal compagno Denis Branzanti, Responsabile del PMLI per l'Emilia-Romagna all'8ª Riunione regionale dei marxisti-leninisti svoltasi il 3 luglio scorso, per la prima volta a Castelvetro di Modena. La cronaca della riunione è apparsa sul n. 27 de "Il Bolscevico".
 
Care compagne e cari compagni,
vi do il benvenuto a questa ottava Riunione dei militanti e dei simpatizzanti dell'Emilia-Romagna del PMLI, che si tiene per la prima volta a Castelvetro di Modena.
Innanzitutto sottolineo l'importanza che riveste il poterci riunire in un circolo Arci, dove, ad esempio, a Fucecchio (Firenze) è stata anche recentemente aperta una sede del PMLI. Ciò dovrebbe essere una consuetudine ma ad oggi così non è e per ottenere un giusto spazio dobbiamo fare affidamento sugli elementi più democratici, come in questi due casi.
Saluto il compagno Francesco, da poco tempo trasferitosi nella nostra Regione per lavoro e che ha già avuto modo di collaborare con altri compagni al lavoro locale.
Ringrazio caldamente i militanti e i simpatizzanti dell'Organizzazione di Castelvetro di Modena del PMLI per essersi adoperati al meglio per poter svolgere per la prima volta in provincia di Modena una riunione regionale del Partito.
E in particolare ringrazio il compagno Federico Picerni, Responsabile della locale Organizzazione del Partito, un compagno giovane, entrato in contatto col PMLI da giovanissimo e che ben presto ha riconosciuto come l'unico Partito autenticamente comunista nel nostro Paese, con una struttura e una linea politica e ideologica autenticamente marxiste-leniniste.
Il compagno si è messo da subito umilmente alla scuola del Partito, ne applica fedelmente la linea rispettandone il centralismo democratico, questa corretta pratica marxista-leninista che deve essere comune a tutti i militanti del Partito, unita alle sue capacità e al suo entusiasmo proletari rivoluzionari, lo hanno portato a dare importanti contributi allo sviluppo della linea del Partito in ambito giovanile, un settore fondamentale e strategico, divenendo al 5° Congresso nazionale svoltosi nel dicembre 2008, Responsabile nazionale per il lavoro giovanile del CC del PMLI, incarico che ha sinora assolto redigendo molti e importanti articoli e documenti. Su tutti il Rapporto titolato "I giovani e il lavoro del PMLI sul fronte giovanile e studentesco", che ha rilanciato con forza, articolandola e aggiornandola, la linea giovanile e studentesca del Partito sulla base della linea del 5° Congresso nazionale del Partito e degli ultimi avvenimenti politici e sociali che hanno investito il mondo giovanile, Rapporto che il 3 aprile scorso la 3ª Sessione plenaria del 5° CC del PMLI ha adottato come Documento del Comitato centrale. Nelle conclusioni a questa Sessione il Segretario generale del Partito, compagno Giovanni Scuderi, ha affermato: "Il documento è un nutrimento ideologico vitale per tutti noi e per tutte le istanze di base e intermedie del Partito. Tutti dobbiamo studiarlo e applicarlo a livello individuale e collettivo, specialmente le studentesse e gli studenti marxisti-leninisti".
Il compagno Picerni è un esempio per tutti i giovani studenti e lavoratori che vogliono battersi per migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro, per tutti coloro che vogliono combattere il capitalismo e l'imperialismo, e per tutti i fautori del socialismo.
Il nostro auspicio è che tanti giovani seguano le sue orme rafforzando il Partito del proletariato e indebolendo e combattendo il campo della borghesia.
In apertura di questa riunione vogliamo ricordare anche l'amico del Partito Carlo Perazzini di Rimini, scomparso alcuni mesi fa dopo una lunga e terribile malattia.
La nostra iniziativa di quest'oggi, pur avendo un carattere "interno" vuole anche essere di buon auspicio e da stimolo alle masse lavoratrici e popolari del modenese e in particolare ai giovani e alla classe operaia, che salutiamo e che esortiamo a battersi con ancor più forza contro la scuola e l'università del regime neofascista e contro il nuovo modello contrattuale e le relazioni sindacali mussoliniane, affinché rigettino ogni illusione elettorale, parlamentare e riformista e si uniscano al PMLI, e in particolare all'Organizzazione di Castelvetro, o diano vita a nuove Cellule del Partito nella altre zone del modenese.
L'obiettivo di questa riunione regionale è di trarre un bilancio del lavoro svolto nell'ultimo anno, fare il punto della situazione, tracciare un programma di lavoro a breve-medio termine e anche rinsaldare l'affiatamento e l'unità d'intenti e d'azione tra militanti e simpatizzanti del PMLI, affrontando collettivamente anche le singole questioni, problematiche e dubbi che incontriamo e possono sorgere durante il nostro lavoro politico.
Questa, è bene precisarlo anche in questa occasione, proprio per le sue modalità e finalità politiche e organizzative non è e non vuole essere una riunione di tutti i contatti del PMLI, bensì una riunione dei militanti e dei simpatizzanti attivi del Partito.
Ringrazio tutte le compagne e i compagni presenti, giunti dalle province di Rimini, Forlì, Modena, Parma, Ferrara, nonché da Gabicce Mare (Pesaro-Urbino) e Pineto (Teramo).
Invio il saluto della riunione al compagno Franco Melandri dell'Organizzazione di Ravenna e alla compagna Daniela della Cellula "G. Stalin" di Forlì che per vari motivi non possono essere presenti.

Come dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso
Siamo perfettamente coscienti del fatto che anche nella nostra regione, il PMLI è ancora un piccolo raggio di sole che sbuca a fatica tra le nuvole della borghesia che opprimono il nostro popolo, ma anche un piccolo raggio di sole può scaldare il cuore dei rivoluzionari e infondere nel proletariato, nelle masse e nelle nuove generazioni la coscienza, la cultura, la mentalità, la pratica sociale rivoluzionarie, anticapitaliste, antistituzionali e marxiste-leniniste, ciò che è oggi solo un piccolo raggio di sole domani diverrà un potente sole rosso, il sole rosso del socialismo che splenderà finalmente sul nostro Paese.
Come ha detto Scuderi al 5° Congresso nazionale: "Sembrano montagne inscalabili, ma non per noi marxisti-leninisti a cui nulla è impossibile. Abbiamo creato il PMLI dal niente, e quindi siamo in grado di dargli un corpo da Gigante".
Le forze della borghesia indubbiamente sono al momento soverchianti rispetto alle nostre, e non possiamo ovviamente che tenerne conto.
Ma sappiamo anche che la situazione può mutare, anche nel volgere di un breve tempo i rapporti di forze possono riequilibrarsi e ribaltarsi in favore del socialismo.
In ogni caso, indipendentemente dal tempo che ci vorrà, non ci si deve mai abbattere o rassegnarsi di fronte alle difficoltà e se per un certo periodo non si colgono i frutti sperati in particolare nel proselitismo.
Se oggi la conquista anche di un solo militante come anche la fondazione di una nuova Cellula sono degli eventi, domani saranno consuetudine, anche se, e dobbiamo tenerlo sempre bene in mente, il nostro è e rimarrà un Partito d'avanguardia e non di massa.
La storia del socialismo realizzato nell'Urss di Lenin e Stalin e nella Cina di Mao, e la lotta ideologica, politica e organizzativa dei fondatori del socialismo scientifico Marx ed Engels ci dimostrano che la strada è lunga e tortuosa ma anche che se la si percorre con decisione e seguendo fedelmente le indicazioni di chi l'ha aperta e percorsa prima di noi, potremo raggiungere la nostra mèta che è fare l'Italia unita, rossa e socialista.
Noi marxisti-leninisti siamo chiamati a fare la nostra parte per compiere questo grandioso avvenimento, e la nostra parte è quella di radicare e sviluppare il PMLI fra le masse lavoratrici e popolari delle nostre città, dei nostri quartieri, ambienti di lavoro, di studio e di vita.
E la strada sinora percorsa è quella giusta, lo è perché ha permesso di mantenere rossa e marxista-leninista la testa del Partito, perché il PMLI ha aggiornato e sviluppato il marxismo-leninismo-pensiero di Mao al nostro tempo e alla nostra situazione specifica, l'attuale linea politica e organizzativa del Partito è il nostro bene più grande che dobbiamo difendere con i denti, mai a nessuno dobbiamo consentire nemmeno di scalfirla, perché il PMLI cresce e si sviluppa sino a costituire una Organizzazione del Partito a Londra e a stringere rapporti con partiti e organizzazioni marxiste-leniniste nel mondo come il Partito Comunista marxista-leninista di Grecia e il Nucleo marxista-leninista in Messico, il nostro saluto proletario rivoluzionario e internazionalista arrivi a questi compagni dei quali andiamo orgogliosi.
Percorrere sino in fondo questa strada senza sbandare a destra o a "sinistra" rischiando di deviare e di perdersi non è facile. Occorre conoscere le giuste coordinate politiche e organizzative e per farlo occorre formarsi in senso marxista-leninista studiando la linea del PMLI, in particolare il nostro prezioso organo di stampa Il Bolscevico che esprime la concezione marxista-leninista dell'attualità e delle questioni storiche, i documenti dell'Ufficio politico e del Comitato centrale, il Rapporto e le Tesi del 5° Congresso nazionale del Partito. Ma non basta, tale studio va integrato con i testi dei grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao.
È evidente che non è possibile attrarre i fautori del socialismo, educarli politicamente e creare sane organizzazioni di Partito se non abbiamo noi per primi le idee chiare su che cosa bisogna fare e come.

Lavoro di massa e lavoro di propaganda
Questo d'altra parte non significa che non si può fare nulla se non si sa tutto, perché marxisti-leninisti non si nasce ma si diventa solo militando nel PMLI, ed è mettendosi con umiltà e determinazione alla scuola del Partito e dei Maestri che si possono acquisire quelle conoscenze ideologiche, politiche e organizzative che possono fare di noi dei validi marxisti-leninisti, e ci possono far conseguire degli importanti successi nei campi fondamentali del lavoro di propaganda e in quello ancor più importante del lavoro di massa.
Sono questi due fronti diversi e nei quali occorre agire in maniera differente, ma sono anche due fronti strettamente connessi l'uno all'altro, in quanto col lavoro di massa facciamo anche un lavoro di propaganda della linea marxista-leninista sui vari aspetti che trattiamo, mentre nel lavoro di propaganda facciamo anche un lavoro di massa in quanto diffondiamo a 360° le nostre posizioni alle masse lavoratrici e popolari.
Nel lavoro di massa rileviamo importanti progressi, aumentano in questo senso le esperienze e di conseguenza anche le conoscenze specifiche.
A volte si commettono degli errori, perché non vi è una adeguata assimilazione della linea di massa del Partito, oppure perché a volte si tende ad agire di testa propria piuttosto che basarsi sull'esperienza maturata dal Partito e sulla linea d'azione elaborata dal marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
A riguardo, alla già citata 3ª Sessione plenaria del 5° CC del PMLI, il compagno Giovanni Scuderi ha sottolineato che: "È importante l'esperienza storica del Partito. Non si può partire da zero, bisogna sempre tenere presente l'esperienza del Partito e finché è corretta, finché è rossa bisogna partire da lì, assimilare profondamente questa esperienza e svilupparla attraverso gli avvenimenti, attraverso nuove esperienze. Ma non si può rivendicare il diritto a fare una propria esperienza. Non esiste questo diritto nella lotta di classe, non esiste questo diritto all'interno del proletariato e all'interno del Partito marxista-leninista".
Particolare importanza ha avuto la partecipazione alla straordinaria campagna referendaria per i 2 Sì contro la privatizzazione dell'acqua, oltre agli altri 2 Sì contro il ritorno al nucleare e contro il "legittimo impedimento".
In tutte le città della regione dove abbiamo partecipato alla campagna referendaria, sia apertamente come Partito sia all'interno dei Comitati dell'acqua, l'affluenza alle urne è stata superiore, in alcuni casi anche di molto, al già confortante dato nazionale del 57%, e con la schiacciante vittoria dei 4 Sì le masse hanno dato un'altra potente sberla in piena faccia al governo e al neoduce Berlusconi.
Un risultato che fra l'altro conferma che l'astensionismo, pur non essendo ancora utilizzato in senso marxista-leninista e anticapitalista, è comunque un voto vero e proprio e che l'elettorato lo usa come tale in modo sempre più consapevole per esprimere la propria posizione e la propria volontà. Infatti secondo un sondaggio sarebbero almeno il 25% gli astensionisti che in questa occasione si sarebbero invece recati alle urne, lo dimostra anche l'affluenza ai referendum del 10 o anche 20% superiore ai ballottaggi per le amministrative nelle città dove si tenevano nelle stesse giornate.
Il ruolo maggiore l'abbiamo assunto a Forlì dove i marxisti-leninisti collaborano col Comitato acqua da oltre un anno e sono stati tra i suoi maggiori attivisti partecipando alla raccolta firme per chiedere i referendum, alle riunioni ed assemblee, diffusioni, banchini e presidi, conquistando così spazio e rispetto nel Comitato, e visibilità anche se non apertamente come PMLI, nelle sue iniziative.
Proficua collaborazione vi è stata anche a Ravenna, in particolare nella fase finale della campagna referendaria e a Gabicce Mare.
In tutte le città dove siamo presenti sono comunque stati affissi i chiari e diretti manifesti con l'indicazione dei "4 Sì" e a volte anche diffusi i relativi volantini.
Tra le varie iniziative alle quali il Partito ha partecipato in questa lunga battaglia va segnalata anche la manifestazione regionale a sostegno dei referendum dello scorso 4 ottobre a Bologna, dove il PMLI era presente sia con le proprie insegne che nell'ambito del lavoro di massa assieme ai Comitati in testa al corteo, anche lanciando parole d'ordine contro il neoduce Berlusconi.
Con i referendum del 12 e 13 giugno è stata vinta una battaglia contro la privatizzazione dell'acqua che però non è terminata, e i Comitati hanno rilanciato con ancora più forza la rivendicazione della sua ripubblicizzazione. L'indicazione quindi è quella di non mollare la presa, chi già ne fa parte deve continuare a lavorarvi per orientarli correttamente nel limite delle nostre attuali forze, mentre non è troppo tardi per i compagni che per vari motivi non lo hanno ancora fatto.
Di un discorso particolare necessita la collaborazione col Coordinamento antifascista romagnolo alla fondazione del quale il PMLI aveva contribuito in maniera determinante.
Secondo i marxisti-leninisti questo Coordinamento poteva avere una funzione importante per unire gli antifascisti; ma non solo, doveva indirizzarli verso la lotta contro il governo del neoduce Berlusconi ricercando il consenso delle masse. Alla lunga però al suo interno hanno prevalso le posizioni avventuriste e ultrasinistre e si è impantanato nella contrapposizione diretta con i gruppi neofascisti, votandosi ad azioni isolate e di tipo avventurista.
Per questo ce ne siamo tirati fuori, per evitare che il Partito venisse coinvolto in questo tipo di azioni e si isolasse rispetto alle masse, per proseguire nel lavoro di propaganda e di agitazione antifascista tra le masse, con la consapevolezza che le nuove squadracce fasciste sono funzionali e al soldo del governo del neoduce Berlusconi. Non è con la "caccia al fascista" che si abbatte il regime neofascista, bensì il contrario: è combattendo il regime neofascista e il suo attuale governo che si contrastano efficacemente anche le nuove squadracce fasciste che godono di finanziamenti, concessioni e protezione politica e da parte delle "forze dell'ordine".
Dobbiamo quindi continuare a lavorare per creare un largo fronte unito antifascista su queste basi e con chi ci sta, ma non unendoci a gruppi ultrasinistri e avventuristi, a meno che non facciano parte di un fronte unito più largo.
In questo contesto dobbiamo continuare a lavorare all'interno dell'ANPI come abbiamo sinora fatto in particolare a Forlì e a Ravenna dove in occasione del Congresso provinciale di Forlì-Cesena e in quello di sezione a Savarna i marxisti-leninisti hanno preso la parola per denunciare il regime neofascista imperante ed indicare i metodi corretti per abbatterlo, conquistando anche un posto di lotta nel direttivo dell'ANPI di Bertinoro (Forlì-Cesena).
Anche in questo caso non è mai troppo tardi per prendere contatti con le sezioni locali dell'ANPI e rendersi disponibili per collaborare alla sua attività.

Il lavoro sui fronti studentesco e operaio
Sul fronte più importante e strategico per il Partito, quello cioè del lavoro studentesco, abbiamo partecipato alla rovente mobilitazione scatenatasi negli ultimi mesi dell'anno passato in tutto il Paese e culminata con l'assalto al parlamento del 14 dicembre scorso.
Grazie agli studenti marxisti-leninisti di Modena, Forlì e Pineto siamo stati presenti a un buon numero di manifestazioni a Bologna, come anche al coraggioso blocco dell'autostrada, tenendo alto Il Bolscevico, diffondendo i volantini del Partito e partecipando poi a diverse assemblee dove il compagno Picerni ha preso la parola illustrando, nell'ambito del lavoro di massa, la linea scolastica del PMLI.
Era questo un obiettivo che ci eravamo prefissati alla precedente riunione regionale e che siamo riusciti ad assolvere.
Col nuovo anno scolastico riprenderà con vigore anche la lotta studentesca contro la scuola e l'università privatizzata, classista e meritocratica del regime neofascista, dovremo quindi continuare a impegnarci per orientare correttamente la lotta degli studenti e conquistarne le avanguardie al PMLI e alla lotta per il socialismo, portando la nostra propaganda davanti alle scuole e alle università più avanzate e combattive. Per farci conoscere, stimare e attrarre fiducia e consensi. Dobbiamo far di tutto per conquistare al Partito le studentesse e gli studenti più avanzati e combattivi.
Nella precedente Riunione regionale ci eravamo prefissati anche "di essere il più presenti possibile alle lotte dei lavoratori che si battono contro la chiusura delle fabbriche e la delocalizzazione e per il lavoro stabile, portando loro solidarietà davanti ai posti di lavoro e partecipando alle loro battaglie". In alcuni casi lo abbiamo fatto o almeno ci abbiamo provato. Non è facile perché a volte il controllo dei sindacati di regime è asfissiante, in particolare di CISL e UIL in alcune realtà, anche se poche, ma anche la CGIL quasi ovunque cerca di mitigare la lotta di classe invece di farla esplodere e condurla nella giusta direzione.
Avremo però altre occasioni, la crisi economica del capitalismo in corso da anni non si è certo arrestata, tante battaglie sindacali scoppieranno ancora anche contro il nuovo modello contrattuale e le relazioni sindacali del regime neofascista che si vogliono già allargare e applicare a gran parte del mondo del lavoro dipendente; dovremo quindi fare un ulteriore sforzo per stare vicini a questi lavoratori in lotta e darci da fare all'interno della CGIL con l'Area "La Cgil che vogliamo" per far rimangiare alla direzione camussiana l'accordo firmato con i sindacati collaborazionisti e la Confindustria su democrazia e rappresentanza nei luoghi di lavoro, e continuando a chiedere a gran voce lo sciopero generale nazionale di 8 ore con manifestazione nazionale a Roma.
Anche l'Organizzazione di Gabicce Mare si sta muovendo bene sul terreno del lavoro di massa, collaborando oltre che col già citato Comitato acqua anche col Comitato contro la privatizzazione del Porto.
La nostra presenza negli organismi di massa non è ancora tale da potervi influire in maniera determinante, ma non dobbiamo sottovalutarne l'importanza in quanto al loro interno possiamo e dobbiamo illustrare le nostre proposte in maniera tattica in base al livello politico e ai rapporti di forze e ricordandoci che il nostro scopo in ogni movimento è quello di unire la sinistra, conquistare il centro e isolare e battere le posizioni arretrate e di destra.
Oggi siamo una minoranza in questi organismi ma non è detto che domani non possiamo conquistarne la maggioranza e la direzione, anche influenzando coloro che ne fanno attualmente parte.
Al lavoro di massa, che rappresenta quindi una parte fondamentale della nostra attività politica, dobbiamo legare il lavoro di propaganda nell'ambito di un ragionato e coordinato piano di lavoro, indirizzandolo principalmente agli studenti e alla classe operaia.
Un ringraziamento particolare va al compagno Franco Melandri che, pur non essendo in buone condizioni di salute ma comunque in via di guarigione, ha effettuato anche da solo volantinaggi ai mercati nel ravennate in occasione delle campagne elettorali per le amministrative e per i referendum, ma anche in precedenza, pur stando attento a non rimanere mai isolato per vigilanza rivoluzionaria.
Il compagno Franco ha così dimostrato coraggio e determinazione, due caratteristiche fondamentali per un marxista-leninista, oltre all'altra caratteristica fondamentale che è avere la testa rossa.
Oltre che nel corso di scioperi e manifestazioni, dove il nostro materiale è sempre ben accolto, da diversi anni in regione effettuiamo diffusioni anche ad una serie di iniziative come ad alcune Feste del PD, ai concerti di gruppi come gli Ska-P e i Modena City Ramblers, a iniziative politiche di altri partiti come la "Woodstock a 5 stelle" di Grillo e sindacali come la festa per i 110 anni della FIOM a Bologna di poche settimane fa.
Queste occasioni si rivelano d'oro in particolare per la diffusione de Il Bolscevico distribuito a volte a decine di copie a testimonianza dell'interesse per le nostre posizioni e a conoscerci da parte di chi viene a conoscenza del Partito e del suo organo di stampa.

Ostacoli e black-out mediatico
A Bologna si sono poi tenute ulteriori diffusioni finalizzate a mettere stabilmente un piede nel capoluogo regionale e siamo sicuri che prima o poi ce la faremo.
Il black-out mediatico anti-PMLI è applicato rigidamente e solo sporadicamente bucato, il che comunque rientra nella normalità di un sistema a dittatura della borghesia. Anche per questo dobbiamo fare ulteriori sforzi nel lavoro di propaganda, continuando ad esempio ad affiggere i manifesti come quelli del dicembre scorso in occasione dell'anniversario della nascita di Stalin, e poi quelli delle campagne astensionista per le amministrative e referendaria per i 4 Sì, mentre in particolare a settembre verranno affissi i manifesti per la campagna di proselitismo 2011.
Anche i banchini di propaganda rappresentano un validissimo strumento e ne abbiamo realizzati sia a Rimini che a Ravenna sia prima che durante la campagna elettorale astensionista.
L'auspicio è sempre quello che questo strumento diventi largamente utilizzato, pur nei limiti delle forze e della disponibilità economica, così come appieno sono state utilizzate le campagne elettorali astensionista e quella referendaria, per farci conoscere maggiormente e per illustrare alle masse le nostre proposte politiche, in particolare quella dei Comitati Popolari organizzati al di fuori e contro le istituzioni borghesi.
Non finiremo mai di ringraziare abbastanza i compagni, sia militanti che simpatizzanti, che in queste occasioni si prodigano nelle affissioni elettorali effettuate di persona macinando decine e decine di chilometri anche per diverse giornate e a volte in posti poco visibili.
Ovviamente non manca chi cerca, con futili pretesti, di impedirci di propagandare l'astensionismo, come successo nel Comune di Traversetolo, ma non dobbiamo farci intimorire ed esigere il rispetto dei nostri diritti.

Manifestazioni e bandiera rossa
Da un certo periodo a questa parte abbiamo dovuto fare i conti anche con l'ingiustificabile "divieto" di portare le bandiere di partiti nella manifestazioni, sancito dagli stessi organizzatori sia perché giustamente le masse sono schifate dai partiti borghesi che si presentano tra di esse solo per carpirne la fiducia e il voto agendo poi alle loro spalle e contro i loro interessi, sia perché spesso vi sono proprio i partiti borghesi dietro a queste manifestazioni e che hanno tutto l'interesse a che circoli solo il loro messaggio affinché le masse non sfuggano dal loro controllo e direzione, ma anche perché la "sinistra" borghese e i revisionisti vogliono far sparire in particolare la bandiera rossa, questo simbolo storico del proletariato e del socialismo, sostituendola chi come il PD con il tricolore nazionalista e imperialista, inventandosi pure "il popolo tricolore", e chi, come i revisionisti, con la bandiera arancione dei neosindaci di Napoli e Milano, De Magistris e Pisapia.
A farne le spese quindi anche la rossa bandiera del PMLI, che non può certo essere confusa con quelle dei partiti borghesi e antipopolari. A ciò dobbiamo rispondere e agire tatticamente, considerati i rapporti di forza, valutando di volta in volta se portare le nostre insegne, per evitare di essere attaccati e isolati all'interno delle manifestazioni stesse, in alternativa si possono comunque diffondere i volantini del Partito e Il Bolscevico.
Detto questo però non dobbiamo certo rinunciare a priori a portare le nostre bandiere nella manifestazioni. Anzi dobbiamo difendere sempre questo nostro diritto, in particolare in occasione del 25 Aprile, del 1° Maggio e dell'8 Marzo, di scioperi e iniziative sindacali.
Noi marxisti-leninisti non rinunceremo mai alle nostre bandiere, che sono rosse come lo furono quelle dei comunardi parigini, dei comunisti sovietici e cinesi, rosse come quella che il 2 maggio 1945 venne issata sul Reichstag nazista in fiamme, rosse come quelle dei Partigiani comunisti, fulcro della Resistenza antinazi-fascista. Sono tanti i motivi per andare orgogliosi della bandiera rossa, della falce e martello e dell'effige di Mao che insieme rappresentano la bandiera del nostro amato Partito.
È per questo che dobbiamo impugnare con fierezza la bandiera rossa, la bandiera del PMLI.
Come conclude il comunicato dell'Ufficio stampa del Partito del 31 maggio scorso: "Il PMLI non cambia bandiera... Che tutte le combattenti e i combattenti anticapitalisti rivoluzionari si uniscano sotto la bandiera rossa con la falce e martello e l'effige di Mao del PMLI per marciare compatti, con forza e fiducia, verso l'Italia unita, rossa e socialista!".
E questa bandiera rossa, assieme a quella altrettanto potente dei cinque Maestri, e ai cartelli del Partito, ha sventolato spesso nella nostra regione a Forlì, Modena, Rimini, Ravenna, Parma e Ferrara, e la sua forza è dimostrata dall'attenzione e a volte dall'entusiasmo che riceve e suscita, e ci fa capire quanto anche una sola bandiera sia in grado di caratterizzare una manifestazione, orientare i manifestanti e attrarli verso il PMLI.
Questa bandiera rossa i compagni dell'Emilia-Romagna l'hanno alzata, assieme ai compagni di altre regioni, anche in occasione di manifestazioni a carattere nazionale come quelle a Roma della CGIL il 27 novembre e per l'acqua pubblica il 26 marzo.
A volte la presenza delle nostre insegne nelle manifestazioni è garantita dalla partecipazione dei nostri bravissimi simpatizzanti. Ringraziandoli ancora una volta per questo inestimabile contributo, rimarchiamo però nuovamente che vi deve essere l'adeguata presa di coscienza di come in questi casi, ma non solo, essi di fatto rappresentano il PMLI, in quanto le masse si rapportano direttamente con loro, ed è quindi fondamentale che questi compagni, in particolare in queste occasioni, assumano un comportamento adeguato, evitando di mettere in cattiva luce il PMLI e comportandosi invece proprio come fossero dei militanti.
Non a caso la bandiera del Partito viene affidata oltre che ai militanti solo ai simpatizzanti stretti e attivi e non viene distribuita a livello di massa.

Le nostre iniziative e la nostra semina
Sempre più bandiere del PMLI e dei cinque Maestri erano presenti alla Commemorazione pubblica organizzata dal Partito a Cavriago il 23 gennaio scorso in occasione dell'87° Anniversario della scomparsa del grande Maestro del proletariato internazionale Lenin. Un avvenimento importante per tutto il Partito, politicamente perché siamo gli unici a farlo, ideologicamente perché ci fa approfondire la conoscenza del leninismo legata alle questioni attuali e alla lotta del PMLI, organizzativamente perché vi partecipano sempre più compagni anche da fuori Regione, e attrae l'attenzione e la partecipazione di elementi locali.
Alla 3ª Sessione del 5° CC del PMLI il compagno Giovanni Scuderi ha espresso "profondi e riconoscenti ringraziamenti" a una serie di compagni che "hanno dato dei contributi rimarchevoli alla linea, alle lotte e alla vita del PMLI in questo ultimo periodo", e tra gli altri ai compagni dell'Emilia-Romagna che, ha annunciato, "hanno aperto la strada per una manifestazione nazionale del Partito per commemorare Lenin, magari in occasione della nascita, attorno al suo busto a Cavriago". Questo è al momento un obiettivo sul quale dobbiamo lavorare ancora molto ma che di anno in anno si avvicina e ci dà la sensazione di quanto importante sia questa iniziativa e quelle per gli altri Maestri come la riunione di studio svoltasi a Rimini in occasione del 131° Anniversario della nascita di Stalin, e la Commemorazione di Marx a Riccione di fronte al suo busto nel 128° della scomparsa.
Le commemorazioni dei grandi Maestri del proletariato internazionale organizzate dal PMLI non sono mai rituali stanchi e ripetitivi, al contrario sono momenti politici di particolare rilievo che danno lustro al nostro Partito, lo caratterizzano, e tengono vivo il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e l'esempio dei Maestri proponendoli come modelli da seguire e imitare per le masse in lotta e in particolare per le nuove generazioni, che hanno bisogno di questi modelli proletari rivoluzionari da contrapporre a quelli propinati dalla borghesia: personaggi ricchi e strafottenti, arroganti, reazionari, oppressori e sfruttatori delle masse.
In futuro contiamo di realizzare altre iniziative simili a livello regionale anche per Engels e per Mao. Per ora però miriamo a migliorare ancora quelle già in essere per Lenin e Marx perché vi sono dei loro busti a Cavriago e Riccione e quella per Stalin sostenuta dalle due Cellule sinora costituite in Emilia-Romagna ed a lui intitolate.
Dalla precedente riunione dei militanti e simpatizzanti in regione abbiamo tenuto anche due incontri di soli militanti, il primo il 7 Novembre a Forlì per fare il punto della situazione e rilanciare il lavoro sui fronti studentesco e operaio e sindacale, e il secondo il 10 aprile a Rimini per una importante riunione politica e organizzativa.
Care compagne e cari compagni,
la semina marxista-leninista è dura. È come il lavoro dei contadini di tanti anni fa: tanta terra da lavorare e seminare con pochi mezzi e forze. Ci vuole quindi un lavoro fatto di impegno e sacrifici per avere un buon raccolto, ma quando, anche grazie a questo, le masse lavoratrici e popolari saranno diventate rivoluzionarie e riconosceranno al PMLI il ruolo di guida, allora potremo raccogliere i frutti del nostro lavoro e conquistare l'Italia unita, rossa e socialista.
Già oggi però ne raccogliamo alcuni, e sono quelli che ci permettono di sostentarci in attesa di un raccolto più ampio. In particolare questi frutti sono la linea politica, organizzativa ed ideologica del Partito, senza il quale non vi sarebbe nessuna concreta prospettiva futura per il socialismo nel nostro Paese. Anche gli spazi di agibilità che ci conquistiamo negli organismi di massa, nelle manifestazioni, nelle città sono terreno fertile e al contempo conseguenza della semina. E poi vi sono i contatti, quasi tutti di giovani o giovanissimi, che registriamo anche in regione e che sono come delle piccole piantine che cominciano a sbucare fuori dal terreno. Certo politicamente ancora deboli e instabili, che necessitano di un particolare tempo di crescita e maturazione, ma il Partito è un bravo contadino, e quando non ci si mette di mezzo la "tempesta" o qualcuno che vuole rovinarci il raccolto, e quando la pianta è sana allora possono formarsi compagni forti e rossi in grado di portare avanti la lotta del PMLI.
Anche la borghesia ne è cosciente e ce la mette tutta per isolarci oppure per perseguitarci.
Come ben sapete infatti a settembre abbiamo dovuto registrare due vili provocazioni fasciste contro la sede forlivese del PMLI e nell'ultimo periodo si è anche scatenata la repressione giudiziaria contro alcuni compagni della stessa Cellula condannati per antifascismo.
Dobbiamo tenere conto degli attacchi concentrici di fascisti, polizia e revisionisti contro il nostro Partito, individuato evidentemente, e a ragione, come un potenziale nemico mortale, e dobbiamo farlo anche perché al momento il PMLI non ha le forze per affrontare uno scontro del genere.
Questo non vuol certo dire restare immobili ed inoperosi, anzi come ci ha insegnato Mao: "È bene se siamo attaccati dal nemico, poiché ciò dimostra che abbiamo tracciato una netta linea di demarcazione tra il nemico e noi. È ancora meglio se il nemico ci attacca con violenza e ci dipinge a fosche tinte e senza un'ombra di virtù, poiché ciò dimostra che non solo abbiamo tracciato una netta linea di demarcazione tra il nemico e noi, ma abbiamo anche riportato notevoli successi nel nostro lavoro".
Dobbiamo quindi rinsaldare le nostre posizioni e mano a mano conquistarne di nuove, allargando le file dei militanti, dei simpatizzanti e degli amici del PMLI, fino a quando avremo abbastanza forze e seguito per dare l'assalto al cielo.
Oggi tocca alla borghesia e ai suoi sgherri in divisa e in camicia nera opprimere il popolo e in particolare i marxisti-leninisti che ne sono l'avanguardia cosciente e organizzata, domani toccherà al proletariato e al PMLI ripagarli con la giusta moneta.
Per farlo dobbiamo applicare i tre elementi chiave - ossia la concezione proletaria del mondo, la corretta concezione del Partito e la conoscenza della linea generale e della linea di massa del Partito -, e le quattro indicazioni, - ossia diventare dei leader nei propri ambienti di lavoro, di studio e di vita, conoscere a fondo e occuparsi dei problemi concreti delle masse dei suddetti ambienti, lavorare per unire, guidare e mobilitare le masse partecipando alle organizzazioni e ai movimenti di massa da noi o da altri promossi.
Concentriamoci quindi sui fronti studentesco e operaio!
Difendiamo con i denti la linea politica e organizzativa del PMLI!
Difendiamo il centralismo democratico e l'esperienza storica del Partito! Diamo al PMLI un corpo da Gigante Rosso applicando la parola d'ordine: "Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare"!
L'11 settembre portiamo quanti più simpatizzanti, amici o interessati alla Commemorazione di Mao!
Abbattiamo il governo del neoduce Berlusconi e il regime neofascista, presidenzialista, federalista, interventista e razzista!
Difendiamo e impugniamo la bandiera rossa, simbolo della riscossa proletaria e del socialismo!
Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

13 luglio 2011