Alla vigilia della visita dell'inviato di Obama La Resistenza afghana attacca a Kabul L'11 febbraio scorso, a solo qualche giorno dall'annuncio che la cellula logistica dei talebani nella capitale era stata in gran parte smantellata e alla vigilia del viaggio di Richard Holbrooke, l'inviato speciale di Obama, la resistenza afghana ha lanciato un attacco che ha colpito due ministeri e il centro dell'amministrazione penitenziaria a Kabul. Un commando ha assaltato il Direttorato delle carceri, il centro amministrativo del settore penitenziario, che si trova a Khairkhana, nella zona periferica a nord della città; un secondo gruppo ha attaccato il ministero dell'Educazione. In entrambi i casi gli assalitori suicidi non sono riusciti a entrare nelle sedi e si sono fatti saltare in aria. Al ministero della Giustizia invece c'è stata una vera e propria battaglia. Una decina di talebani sono riusciti a entrare nella sede ministeriale in una zona presidiata dalla polizia del governo fantoccio di Karzai trovandosi a poca distanza dal palazzo presidenziale e da altri ministeri. Dall'interno, prima di essere sopraffatti, hanno tenuto impegnati per ore polizia e esercito afghani che avevano circondato l'edificio. Mentre la battaglia al ministero della Giustizia era ancora in corso, i talebani rivendicavano l'attacco con un messaggio all'inviato locale della televisione Al Jazeera, denunciando le terribili condizioni dei detenuti e gli arresti arbitrari compiuti dal regime di Karzai. Non a caso gli obiettivi dell'attacco erano sedi istituzionali e soprattutto sedi del sistema giudiziario. Un attacco pensato anche come messaggio indiretto all'inviato speciale di Obama, Richard Holbrooke, che il giorno seguente è passato in visita a Kabul provenendo da vicino Pakistan. Un primo giro per verificare sul campo la situazione dell'occupazione dell'Afghanistan che Obama vuole rafforzare con l'invio di nuovi reparti americani e con altri soldati degli alleati imperialisti. Deve far fronte a una resistenza che con l'attacco nel cuore della capitale ha dato una dimostrazione di forza dopo altri successi che le hanno permesso di liberare diverse zone persino fino a poca distanza da Kabul, nella contigua provincia di Wardak. E mentre l'Onu denuncia che sono sempre più numerose le vittime civili della guerra in Afghanistan, oltre 2.100 nel 2008 con un aumento del 40% rispetto al 2007 delle quali quasi la metà causate dai militari e dai bombardamenti della Nato, Obama non trova di meglio che aumentare gli attacchi contro la resistenza fin oltre le frontiere del vicino Pakistan la cui sovranità è stata ripetutamente violata dai caccia e dagli aerei senza pilota americani. 18 febbraio 2009 |