Riaperta l'inchiesta su Cuffaro per concorso esterno in associazione mafiosa Il "centro-sinistra", alleato dell'Udc in vari comuni, tace circa le nuove rivelazioni a carico del presidente della Regione Sicilia Dal nostro corrispondente della Sicilia In data 20 maggio il giudice delle indagini preliminari (Gip), Fabio Licata, ha accolto la richiesta del capo della Procura palermitana, Francesco Messineo, e ha deciso di riaprire l'inchiesta per "concorso esterno in associazione mafiosa" a carico del presidente della regione Sicilia Salvatore Cuffaro, dell'UdC. Quattro anni fa l'accusa era stata archiviata, ma l'indagine è stata riaperta grazie ad alcune intercettazioni ambientali di conversazioni tra boss e in base a dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia, tra cui l'ex-capomafia di Racalmuto (Agrigento), Maurizio Di Gati. Attualmente il governatore siciliano è imputato di "favoreggiamento aggravato a cosa nostra" e di "rivelazione di segreto d'ufficio" nel processo sulle Talpe nella Procura di Palermo. Oltre ai verbali con le rivelazioni di Di Gati, nella richiesta al Gip la Procura di Palermo avrebbe allegato, secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, i verbali, alcuni datati, altri inediti, del collaboratore di giustizia Francesco Campanella, ex-vicepresidente del Consiglio comunale di Villabate (Palermo), il quale si occupò della carta d'identità falsa utilizzata da Provenzano nel 2003 per il suo viaggio a Marsiglia, dove venne operato. Sempre nello stesso fascicolo sarebbero state inserite le dichiarazioni di un altro collaboratore di giustizia, Angelo Siino, l'ex-ministro dei lavori pubblici di Cosa nostra, nonché le intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte nell'inchiesta "Gotha" della squadra mobile di Palermo, inchiesta che nel 2006 decapitò i vertici delle famiglie mafiose del capoluogo siciliano. In particolare sarebbero riportate le conversazioni contenenti riferimenti a presunti incontri con il governatore. Tali conversazioni sono state registrate nel corso degli incontri tra i boss Francesco Bonura e Nino Rotolo. La riapertura del fascicolo per "concorso esterno in associazione mafiosa" a carico del presidente della regione, nonché vicesegretario nazionale dell'UDC, arriva proprio a puntino per dimostrare quanto sia pericolosamente antipopolare la strategia che va sotto il nome di "Patto per la Sicilia" che ha già prodotto alleanze trasversali alle ultime elezioni amministrative e ai relativi ballottaggi. Il primo risultato di questa alleanza antipopolare è il silenzio dei DS e Rifondazione sulla nuova inchiesta per mafia a carico di Cuffaro. Non è possibile, infatti, andare alle urne insieme all'UDC e poi criticarne il boss regionale. 30 maggio 2007 |