Risposta ai suggerimenti dei lettori A tutti i lettori che hanno risposto al nostro invito perché ci dicessero che cosa ne pensano de "Il Bolscevico" e ci inviassero le loro proposte per renderlo più forte e interessante sul piano politico, giornalistico e grafico, va il sentito ringraziamento della Redazione centrale, con l'assicurazione che terremo nel massimo conto i loro consigli. Li ringraziamo innanzi tutto per le tante parole di apprezzamento e di entusiasmo per i contenuti e lo stile raggiunti dal giornale, che ci incoraggiano grandemente nell'adempiere ai nostri compiti, perché da una parte ci inorgogliscono e ci rassicurano confermandoci di essere sulla strada giusta, e dall'altra ci fanno sentire tutta la responsabilità del nostro compito e ci spronano ad aumentare e migliorare sempre di più il nostro contributo giornalistico alla causa del Partito, del proletariato e del socialismo. Ma li ringraziamo anche e soprattutto per le loro intelligenti proposte e i loro sinceri suggerimenti, tanto quelli che facciamo subito nostri, quanto quelli che non possono essere accolti, ma che comunque sono stati di stimolo a farci riflettere più a fondo sulle ragioni che ci impongono scelte diverse. Così come li ringraziamo per quelli che non possono essere accolti in questo momento per cause di forza maggiore, pur ritenendoli giusti e impegnandoci a realizzarli appena le condizioni lo permetteranno. Tra i suggerimenti che accogliamo subito vi sono senz'altro l'uso dei numeri monografici, l'attenzione ai problemi e alle lotte nelle scuole e nelle università, la presenza alle manifestazioni e la loro ampia trattazione sulle pagine del giornale, la denuncia della corruzione dilagante nel regime neofascista, l'uso delle bacheche ed altre iniziative che del resto stiamo già facendo nei limiti delle nostre possibilità sia di forze che di mezzi economici, purtroppo come ben si sa assai scarsi. Tra quelli che non possiamo accogliere vi è per esempio la riduzione del formato de "Il Bolscevico", perché a nostro avviso porterebbe ad un impoverimento del contenuto delle singole pagine, non solo per la riduzione del numero degli avvenimenti e dei commenti trattati, ma perché questi verrebbero a mancare del necessario spazio contenutistico e respiro grafico (si pensi ai titoli e al corredo fotografico e didascalico, alle tabelle e alle cartine geografiche, tutti elementi così preziosi per l'informazione immediata e per dare il dovuto rilievo politico agli articoli). Senza contare le nostre prime pagine e i nostri manifesti, che risulterebbero di assai minor impatto in formato poco più grande dell'A4, mentre sono così belli ed efficaci sui corpetti dei nostri compagni alle manifestazioni. Tale formato potrebbe invece essere più adatto, in futuro, per una rivista teorica del Partito, per esempio, ma non lo riteniamo adeguato per il giornale di lotta del proletariato. Questo ci ricollega fra l'altro alla questione del rosso e al suggerimento di ridurne la presenza nelle pagine del giornale, che non possiamo ugualmente accettare sia per le suddette ragioni grafiche ma anche e soprattutto per ragioni politiche, in quanto il rosso è il colore del proletariato e del socialismo e ci qualifica e ci distingue nettamente anche a colpo d'occhio dai giornali della borghesia, specie in questi tempi che lo si vuole sempre più cancellare e mettere al bando della storia. Così come non siamo d'accordo sul consiglio di usare un "linguaggio meno violento ferma restando la linea", se con ciò si intende non dire sempre pane al pane e vino al vino per opportunità "diplomatiche". Su questo argomento ci sembra che la risposta giusta sia quella di un altro lettore che dice invece di apprezzare che "Il Bolscevico" dica le cose "come stanno chiaramente", come anche l'uso "di aggettivi forti ma giusti per dipingere i nemici di classe". Infine, tra le proposte accoglibili ma non immediatamente realizzabili, possiamo menzionare per esempio quella di raccontare in più puntate la storia dei paesi dell'Est europeo e della loro involuzione dal socialismo al revisionismo, così come altre che ci chiedono di inaugurare nuove e pur interessanti rubriche, di sviluppare certi aspetti e funzionalità del sito Internet, e così via. E questo per la summenzionata scarsità di forze e di mezzi a causa della quale siamo già duramente impegnati a far uscire il giornale con l'attuale frequenza e numero di pagine. Tuttavia queste aspirazioni dei nostri lettori sono pienamente legittime, e ci sentiamo impegnati a soddisfarle via via che il Partito si svilupperà e aumenteranno anche le nostre forze e i nostri mezzi. Anzi, fin da ora ci impegniamo ad organizzarci per cominciare a realizzare la storia dei paesi dell'Est, della quale con la pubblicazione delle biografie di Lenin e Stalin "Il Bolcevico" ha del resto già anticipato in buona parte la storia dell'Unione Sovietica. Non bisogna nemmeno dimenticare quanto abbiamo scritto sulla Cina di Mao. Buon 40° Anniversario, quindi, anche a questi lettori del "Il Bolscevico" per il loro importante contributo al miglioramento e allo sviluppo del nostro amato giornale. 9 dicembre 2009 |