Risposta di massa e unitaria degli studenti fiorentini all'aggressione poliziesca Criticato l'appoggio di PRC e SD all'operato delle "forze dell'ordine". Accolto bene il volantino di solidarietà del PMLI Le studentesse in prima fila Redazione di Firenze Un'assemblea in piazza SS. Annunziata si è svolta subito dopo le ingiustificate e gravi manganellate per mano della polizia del questore Francesco Tagliente contro gli studenti medi fiorentini che lunedì 11 maggio manifestavano per riottenere il diritto a riunirsi nell'aula autogestita del Liceo Michelangelo. Dall'assemblea, la decisione del Coordinamento studenti medi e dell'Unione degli Studenti di indire una manifestazione per sabato 16 maggio per protestare contro le selvagge cariche che sono costate il ferimento di numerosi studenti anche giovanissimi e il fermo di altri, insultati e vessati dalle "forze dell'ordine", come racconta Virginia dalle pagine del Corriere Fiorentino: "hai avuto quello che meriti ragazzina comunista, ti faremo passar la voglia di fare cortei". Concentramento in piazza San Marco, un appuntamento che ha visto la presenza di numerose forze politiche del "centro-sinistra" fiorentino, dell'Anpi, nonché del PMLI. Per precisi accordi con gli organizzatori, nessuna presenza visibile della polizia o dei carabinieri. Studenti medi e universitari, genitori in particolare dei ragazzi picchiati e fermati, professori, uniti per contestare duramente quanto accaduto. Protagoniste del corteo le studentesse. Al concentramento si potevano ascoltare i racconti dei ragazzi ancora sconvolti e arrabbiati per aver subìto per la prima volta la ferocia della polizia del governo del neoduce Berlusconi. Ma anche i racconti di chi ha assistito alla mattanza magari dalla finestra di casa e ha salvato qualche studente facendolo entrare nel portone o prestandogli il primo soccorso. Tutti hanno affermato che molti degli studenti pestati riportavano numerose contusioni, segno evidente che la polizia si è nel vero senso della parola scagliata ed accanita per fare male. Il corteo, aperto dallo striscione "Contro la repressione estendere la solidarietà, rilanciare la lotta", è partito in direzione Piazza Duomo, per poi passare sotto Palazzo Vecchio e dirigersi in via Colonna, dove si sono svolti gli scontri dell'11 maggio, terminando in Piazza D'Azeglio. Numerosi gli slogan contro la polizia, ma anche contro il governo Berlusconi. I "Fiati sprecati" hanno intonato "Bella Ciao". Applausi e saluti affettuosi quando è apparso Francesco, accompagnato dalla mamma, il sedicenne picchiato barbaramente dalla polizia che ha riportato naso rotto e occhio tumefatto. Il PMLI ha partecipato al corteo diffondendo il tempestivo comunicato sui fatti di lunedì 11, ignorato dalla stampa borghese legata al "centro-sinistra", a firma del Comitato provinciale di Firenze dal titolo "Condanniamo le cariche poliziesche alle studentesse e agli studenti medi fiorentini" (cfr. Il Bolscevico n.20). Il volantino è stato apprezzato dagli studenti che lo hanno richiesto spontaneamente e hanno ringraziato per la presenza al corteo. Mentre la magistratura ha aperto un fascicolo di indagine su quanto accaduto, il prefetto di Firenze, Andrea De Martino, ha convocato una riunione per ribadire la "linea" intrapresa l'11 maggio di "isolare il gruppo di facinorosi", difendendo in una qualche forma la polizia e ciò che è accaduto. "Centro-sinistra" e destra fiorentini hanno sottoscritto assieme in prefettura un documento da terza repubblica nel quale si legge tra l'altro: "le forze politiche fiorentine, unitariamente condannano qualunque azione tesa ad esasperare il clima politico elettorale e rinnovano la piena fiducia nelle istituzioni preposte alla tutela d'ordine e della sicurezza pubblica... si impegnano ciascuno nel proprio ambito, a contribuire al pieno rispetto delle regole democratiche". In merito a ciò, condividiamo le critiche da parte delle studentesse e degli studenti, in particolare rivolte a Rifondazione e a Sinistra Democratica: col documento prefettizio "viene inequivocabilmente legittimato l'operato della questura, confermata la 'fiducia' nelle forze dell'ordine, prestando il fianco ancora una volta alla divisione buoni e cattivi, tra chi è dentro o fuori la legittimità democratica e respingiamo al mittente l'accusa di voler esasperare la campagna elettorale, accusa ridicola e strumentale". 20 maggio 2009 |