Tanti in piazza nonostante la pioggia Riuscita manifestazione antifascista a Firenze contro la "giornata del ricordo" Forte presenza del PMLI e di molte sezioni ANPI. Contestata dai manifestanti la presenza di PD e SEL. Vergognoso black-out del Tg3 regionale e dei Tg locali sul corteo antifascista Redazione di Firenze Sabato pomeriggio 9 marzo, nonostante la pioggia a tratti battente, 1.500 antifascisti, circondati da un imponente schieramento di polizia e carabinieri, sono scesi in piazza per partecipare alla manifestazione organizzata da Firenze antifascista e che ha visto sfilare una folta partecipazione dell'ANPI, dal Comitato provinciale con alla testa il suo presidente Silvano Sarti (Pillo), che a 88 anni ha sfilato per tutto il corteo e pronunciato il discorso finale, a numerose sezioni della città e provincia, con lo striscione la sezione "Oltrarno". Presente anche la sezione "Martiri di Berceto" di Rufina. Al corteo ha preso parte una nutrita delegazione del PMLI, che ha aderito alla manifestazione, composta da militanti, simpatizzanti e amici di Firenze, con numerose bandiere del Partito e un cartello con scritto: "Negare le piazze di Firenze ai fascisti. Sciogliere i gruppi neofascisti e chiudere i loro covi. Boicottare la 'giornata del ricordo'". Stessa parola d'ordine sui "corpetti" indossati dalle compagne e dai compagni. Il corteo antifascista, partito da piazza S. Marco aperto da uno striscione "Firenze è antifascista", il canto di "Bella Ciao", gli slogan antifascisti e tante bandiere rosse, è stata la forte risposta alla parata neofascista che celebrava la "Giornata del ricordo" dedicata ai cosiddetti "martiri delle foibe", organizzata dal covo di destra Casaggì con Fratelli d'Italia e l'adesione di Casapound e de La Destra, capeggiati da Achille Totaro, noto squadrista fiorentino, prima senatore PDL e ora deputato dei fascisti ripuliti in Fratelli d'Italia. Momenti di tensione si sono verificati durante il concentramento a causa della presenza di rappresentanti del PD e SEL con bandiere che sono stati oggetto di contestazione da parte di alcuni manifestanti. La contestazione ha preso di mira soprattutto il PD perché il neopodestà piddino Matteo Renzi tutti gli anni concede il permesso per la sfilata neofascista e un paio di anni fa vi ha addirittura inviato il presidente del Consiglio comunale, Eugenio Giani (PD). Inoltre Renzi e la sua giunta non hanno fatto mai nulla per impedire l'apertura di sedi neofasciste in città come quelle di "Forza Nuova" e "Casapound". Un vero affronto per Firenze, città Medaglia d'oro alla Resistenza. Il PD ha scontato anche il prezzo del sostegno all'odiato e antipopolare governo Monti. Insieme al PD si sono allontanati dal corteo i rappresentanti di SEL e il segretario metropolitano della CGIL Mauro Fuso. Il corteo, che ha sfilato per il centro storico al suono di musiche e slogan, terminando dopo ancora in piazza S. Marco, è stato un vero successo. Nonostante il maltempo, ha visto tanti giovani manifestare fieri di essere dalla parte della Resistenza e dei partigiani, molti dei quali, giovanissimi, morirono per combattere il mostro nazifascista. Mostro che invece veniva rivendicato, difeso ed esaltato con saluti romani da poche decine di teste rasate e squadristi in doppio petto contemporaneamente a poca distanza. Da denunciare il vergognoso black-out di immagini dei telegiornali locali e del Tg3 regionale che hanno dato spazio solo a quelle della manifestazione fascista mentre il corteo antifascista è stato appena citato. Anche la stampa borghese come La Nazione e la Repubblica non ha voluto essere da meno. Anziché documentare il successo della manifestazione antifascista ha centrato i propri servizi sulle contestazioni a PD e SEL e sulla menzogna, ipotizzando perfino la rottura di rapporti tra l'ANPI ed il resto del corteo. Un resoconto talmente fazioso che le organizzazioni aderenti a "spazi liberati" in un proprio comunicato hanno stigmatizzato: "Come partecipanti alla manifestazione, siamo rimasti francamente sconcertati davanti alle distorsioni giornalistiche che hanno accompagnato i commenti del giorno dopo sulla stampa fiorentina, che hanno deliberatamente scelto di non descrivere una manifestazione partecipata, puntando tutto su una polemica iniziale sulla presenza di alcune bandiere di partito". Pur in questo clima, il PMLI ha parzialmente bucato il cordone sanitario antimarxista-leninista, infatti è stato citato da La Nazione e la Repubblica. 13 marzo 2013 |