Mobilitazione di studenti, insegnanti, lavoratori e genitori attraverso scioperi, cortei e occupazioni La scuola in rivolta contro i tagli e i decreti fascisti della Gelmini Quarantamila in corteo a Torino. Alcuni studenti chiedono lo sciopero generale. Diverse migliaia a Milano e a Napoli. A Bologna occupate alcune scuole elementari Grande successo delle manifestazioni di studenti, docenti, personale Ata, genitori, associazioni e collettivi studenteschi, tenutesi, tra il 2 e il 5 ottobre in tutta Italia, contro il decreto 137/08, firmato dalla ministra all'istruzione del governo del neoduce Berlusconi, Mariastella Gelmini. Vale la pena di ricordare alcuni dei gravissimi provvedimenti contenuti nel suddetto documento, sul quale la Camera dei deputati ha concesso la fiducia mentre scriviamo, con 321 sì, 255 no e 2 astenuti. Il voto finale della Camera in prima lettura sul provvedimento è previsto per giovedì 9 ottobre. Il contestatissimo, dalla piazza, decreto Gelmini prevede, tra l'altro, tagli per otto miliardi di euro in tre anni, voto in condotta e bocciatura con il cinque, conferma degli "esami di riparazione", buoni scuola per le private, trasformazioni degli istituti in fondazioni di diritto privato. I lavoratori della scuola sono particolarmente preoccupati anche per la drastica riduzione del personale docente e non. Ai tagli per quest'anno di 130.000 unità si aggiungono, come sottolinea D'Errico, segretario nazionale dell'Unicobas "gli 80.000 docenti ed i 20.000 posti Ata che saranno tagliati in cinque anni, per via della riduzione delle ore per materia, della creazione di licei quadriennali, e dell'eliminazione del tempo prolungato nelle scuole medie". Non c'era dubbio che di fronte ad una tale arroganza antipopolare della ministra del neoduce Berlusconi si sarebbe estesa e inasprita la protesta di tutte le componenti della scuola, fiancheggiate dalle famiglie degli studenti. Il 2 ottobre, nel "No Gelmini day" maestri, genitori, personale dei circoli didattici, precari e anche bambini hanno protestato, davanti al ministero della Pubblica istruzione. La manifestazione, promossa da un coordinamento di istituti, guidato dalla scuola elementare "Iqbal Masih" di Roma, ha visto la partecipazione di numerose scuole della capitale, ma anche di delegazioni provenienti da Campania, Basilicata, Veneto, Sardegna. I manifestanti contestavano l'istituzione del maestro unico, il taglio del tempo pieno e la chiusura di duemila scuole elementari sul territorio italiano. Presenti alla manifestazione anche gli specializzandi SSIS-IX ciclo, precari della scuola, che chiedono alla ministra l'inserimento nelle graduatorie di prima fascia, meglio note come graduatorie a esaurimento, dalle quali erano stati esclusi per il decreto dell'ex-ministro della pubblica istruzione del governo Prodi, Fioroni, PD. Nello stesso giorno, a Bologna alcune centinaia di insegnanti, alunni e genitori hanno inscenato una manifestazione, passeggiando sulle strisce pedonali nel centro storico con cartelli contro la Gelmini e mandato in tilt il traffico. Il 3 ottobre il ministero è stato assediato da alcune migliaia di manifestanti che aderivano alla protesta indetta dall'Unicobas-Cub. Nella stessa giornata si sono svolte in tutta Italia proteste degli studenti e dei lavoratori della scuola. Sono scesi in piazza, in manifestazioni altamente combattive, studenti e lavoratori a Milano, Napoli, Vicenza, Roma, Alessandria, Verona, Reggio Emilia, Senigallia, Venezia, Rimini, Este, Bologna. Nel capoluogo lombardo, al grido di "Gelmini noi ti bocciamo", oltre settemila studenti delle scuole superiori, organizzati dal Coordinamento dei collettivi studenteschi di Milano e provincia, hanno sfilato in corteo da piazza Cairoli a piazza Fontana. Il corteo era aperto da uno striscione sul quale campeggiava la scritta "La rivolta degli studenti è appena cominciata". Dopo la durissima contestazione alla ministra del 20 settembre, sono tornati a farsi sentire anche gli studenti, docenti e personale Ata di Venezia. In oltre un migliaio hanno sfilato il 3 ottobre per le vie del centro storico, urlando parole d'ordine contro la Gelmini e il governo. Il corteo era aperto da uno striscione che accomunava l'attuale governo Berlusconi e il governo Prodi, entrambi accusati di aver danneggiato pesantemente l'istruzione pubblica italiana. La manifestazione si è conclusa con un sit-in di protesta davanti al provveditorato. A Napoli, da Piazza del Gesù, nonostante il maltempo, è partito un corteo composto da oltre 5.000 studenti e lavoratori della scuola che si è snodato per le vie del centro storico. Alla manifestazione erano presenti, oltre a decine di collettivi degli istituti superiori, anche i collettivi universitari della Federico II e dell'Orientale. La manifestazione più imponente è stata quella indetta dai sindacati confederali a Torino il 4 ottobre. In piazza studenti e lavoratori sia della scuola che dell'Università. Al corteo erano in oltre 40.000 tra insegnanti, personale Ata, genitori, bambini, studenti, e intere famiglie. Tantissimi gli striscioni dei Circoli didattici, delle scuole e dei collettivi studenteschi. Alcune studentesse reggevano uno striscione con la richiesta di "Sciopero generale". A Bologna le occupazioni delle scuole iniziate da qualche giorno continuano, nonostante il fatto che i parlamentari del neoduce Berlusconi vadano all'attacco della mobilitazione. È il caso del neofascista Fabio Granata, Pdl, che ha denunciato con un esposto alcuni occupanti di una scuola elementare. Per la prossima settimana nelle scuole elementari di Bologna è prevista una "notte bianca" di occupazioni in difesa della scuola pubblica. La ribellione di tutte le componenti della scuola contro il decreto Gelmini è destinata a crescere ancora dopo il voto di fiducia. Altri appuntamenti di lotta sono già annunciati. L'UdS porterà in piazza gli studenti il 10 ottobre. Il 17 ottobre sarà la volta dei Cobas che hanno indetto lo sciopero generale con una manifestazione nazionale a Roma. Anche i confederali hanno annunciato di andare verso lo sciopero, che potrebbe tenersi il 31 ottobre. 8 ottobre 2008 |