Contro il Ddl Gelmini e il governo Berlusconi La rivolta degli studenti non si arresta Fallito il tentativo della destra e della "sinistra" borghese di mettere le brache al movimento Selvagge cariche delle "forze dell'ordine" a Palermo e Milano Mentre scriviamo sono ancora in corso le manifestazioni delle studentesse e degli studenti universitari e medi che si stanno svolgendo in molte città d'Italia. Poiché il giornale sta chiudendo (sono le ore 14,30 di mercoledì 22 dicembre), purtroppo non siamo in grado di fare una cronaca completa e a manifestazioni concluse. Alcune, come a Firenze, si svolgeranno nel pomeriggio. Una cosa però, rilevante sul piano politico, possiamo dirla subito, e cioè che è fallita, in genere, la predicazione pacifista e legalitaria della destra e della "sinistra" del regime neofascista per mettere le brache al movimento studentesco. La rivolta delle studentesse e degli studenti contro il disegno di legge Gelmini e il governo Berlusconi non si è arrestata. Roma blindata e gli imponenti e minacciosi schieramenti delle "forse dell'ordine" in tenuta antisommossa non hanno né intimidito né bloccato i numerosi e combattivi cortei. Palermo è stata l'epicentro della battaglia dell'antivigilia di Natale. Gli studenti hanno assaltato il palazzo della Presidenza della Regione siciliana, sono stati respinti da violente cariche delle "forze dell'ordine". A Milano il cordone poliziesco che voleva impedire il corteo è stato sfondato senza indugio. A Napoli è stato occupato il porto e lanciato uova contro la Questura e la Prefettura. A Cagliari è stata bloccata la stazione ferroviaria. A Roma ci sono stati dei blocchi stradali. A Torino la sede del PDL è stata sottoposta a lanci di ortaggi, uova, arance, petardi e fumogeni. In diverse città come Roma e Bari, è stato chiesto lo sciopero generale subito. Ovunque molti gli slogan contro il ddl Gelmini e il governo Berlusconi. Cortei si sono svolti a Genova, Venezia, Pisa, L'Aquila, Catania e in altre città. Il PMLI appoggia con tutte le sue forze questa importante e storica rivolta, e invita i suoi militanti e simpatizzanti studentesse e studenti a continuare a soffiare sul fuoco, a stare in prima linea, a praticare una larga politica di fronte unito, a coinvolgere nella lotta un maggior numero possibile di studenti, a ricercare alleanze in particolare con i sindacati dei lavoratori, Fiom e "sindacati di base" in testa, e a non mettere alcun limite alle forme di lotta di massa. 22 dicembre 2010 |