Roma bloccata dallo sciopero generale delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici Il PMLI durante la manifestazione nazionale ha sventolato le bandiere del Partito anche sotto il palco, lanciato "Bella Ciao" e rivendicato lo sciopero generale Dal nostro inviato Oltre cinquantamila lavoratrici e lavoratori pubblici hanno invaso la capitale il 28 ottobre per contrastare la famigerata "Spending review", per meglio dire i tagli selvaggi, adottata dal governo della macelleria sociale Monti. Così s'è rivelato un vero e proprio successo lo sciopero indetto dai sindacati del lavoro pubblico di CGIL e UIL, con la gravissima assenza della CISL che continua a compiere scelte politiche e sindacali succubi del governo. Alle alte adesioni dichiarate in un comunicato unitario di CGIL e UIL, ha fatto da corona una bella manifestazione nazionale, alla quale hanno partecipato anche le studentesse e gli studenti universitari in quanto hanno seguito l'appello della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza (FLC-CGIL), a sua volta promotrice della giornata di mobilitazione generale. Le principali ragioni dello sciopero sono certamente da ricercare nell'assoluta e palese volontà del governo Monti di radere al suolo il pubblico impiego in favore della sanità, dell'istruzione e della previdenza sociale private dove, chi ha i soldi, può studiare nelle più prestigiose scuole e università private, curarsi nelle importanti cliniche private e, naturalmente, sottoscrivere costose pensioni integrative per assicurarsi un futuro agiato. Chi invece i soldi non li ha, vedi le lavoratrici e lavoratori pubblici e privati italiani, dovrà non solo più accontentarsi dei residui servizi di uno "Stato sociale" ridotto al lumicino ma, in aggiunta, rischia pure di perdere il posto di lavoro mentre chi è precario sarà certamente espulso dal mondo del lavoro. Il lunghissimo corteo che si è snodato per le vie del centro di Roma, con partenza da piazza della Repubblica e termine a piazza Santissimi Apostoli, ha visto la presenza di delegazioni di lavoratori da tutta Italia, dalle regioni del sud a quelle del nord e, tra queste, ha certamente fatto sentire la propria presenza la delegazione della Provincia di Biella della CGIL-FP, tra cui era il compagno Gabriele Urban, che ha disposto la presenza di oltre trenta lavoratrici e lavoratori dietro lo striscione con la parola d'ordine "Contratto Pubblico" firmato CGIL-Biella. Tutti i comizi finali hanno indicato chiaramente che questo governo se ne deve andare a casa perché, in primis, non ha avuto nessuna legittimazione popolare attraverso il voto ed in seconda battuta perché sta ponendo sempre e solo il famigerato pareggio di bilancio davanti ai reali bisogni delle masse lavoratrici e popolari italiane a cui invece interessa un lavoro dignitoso e ben retribuito e servizi pubblici che operino in modo eccellente per rispondere ai bisogni concreti dell'esistenza quali la sanità e l'istruzione pubblica, servizi sociali efficaci e trasporti pubblici efficienti e razionali al contrario dell'attuale sistema di trasporto su rotaia che ravvisa tratte ferroviarie ad altissima velocità che percorrono distanze da Milano a Roma in 3 ore per poi impiegarcene altrettante, con molteplici cambi in aggiunta, per spostarsi di soli 100 km com'è la distanza tra Milano e Biella. Particolarmente sentito l'intervento di Domenico Pantaleo, Segretario generale della CGIL-FLC, che in un passaggio del suo intervento conclusivo ha definito il governo Monti "Governo della macelleria sociale". Certamente positiva la presenza delle lavoratrici e dei lavoratori del pubblico impiego della UIL che pare si siano definitivamente smarcati dalla viscida stretta con il sindacato giallo della CISL che, attraverso la bocca del suo Segretario, Raffaele Bonanni, ha definito inutile lo sciopero indetto da CGIL e UIL come a non voler ancora rendersi conto in che durissime condizioni economiche sono costrette a versare le lavoratrici e lavoratori pubblici alle prese quotidiane dei morsi della crisi economica che da oltre quattro anni sta azzannando il potere d'acquisto delle masse popolari. Presente sotto il palco degli oratori la delegazione ufficiale del PMLI che, coi compagni laziali e piemontesi, ha dato il meglio di sé sventolando incessantemente per tutto il tempo dei comizi le rosse bandiere di lotta del Partito ed esposto il cartello contro il governo della macelleria sociale. Lungo il corteo la delegazione del Partito ha cantato "Bella Ciao" ripresa dai manifestanti vicini e lanciato la parola d'ordine dello sciopero generale. A fine manifestazione la delegazione è stata ringraziata dal Segretario generale del Partito, il compagno Giovanni Scuderi, per il buon lavoro svolto al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori del pubblico impiego. 3 ottobre 2012 |