Una chiara affermazione anticomunista della trotzkista de "il manifesto" Rossanda: "il comunismo è una cambiale che non paga" "Mi preoccupa l'astensionismo, mi preoccupano i giovani che per la prima volta andranno alle urne. C'è una grande confusione e non è facile formarsi un'idea": così la trotzkista Rossana Rossanda motiva al quotidiano portavoce dell'Unione, "la Repubblica", la sua firma in testa a un appello a votare per Rifondazione trotzkista. Appello che reca anche la firma del trotzkista storico Ingrao, suo maestro, e che fa il paio con quello della "Camera di consultazione della sinistra" di Asor Rosa, anch'esso firmato dalla fondatrice de "il manifesto", e che invita più genericamente a votare per un qualsiasi partito della "sinistra". "Su molti punti di principio non sono d'accordo con Fausto, mica è una novità. Però il rafforzamento di Rifondazione mi sembra essenziale, è un punto fermo per il dopo voto", precisa Rossanda al quotidiano di De Benedetti e Scalfari. Quali poi siano questi "punti di principio" su cui i due imbroglioni trotzkisti non si trovano d'accordo, pur lavorando di concerto per ingannare i sinceri anticapitalisti e carpirne i loro voti a sostegno della "sinistra" di regime, non è dato sapere. Ma di sicuro tra questi non c'è il socialismo, dato che per Bertinotti esso è ormai ridotto a un problema "della persona", e visto che anche per Rossana Rossanda è ormai solo un nome privo di significato. "Del nome comunista non mi importa niente", confessa infatti costei senza tanti complimenti: "I nomi - spiega - possono essere una facciata, sono come le cambiali che si riscuotono. A me interessa che l'anticapitalismo attivo resti all'ordine del giorno. Per questo non capisco certi discorsi, anche quelli di Bertinotti. Tipo il marxismo oltre Marx o la svolta delle svolte. Diciamo così: questa svolta non mi piace. E comunque io non la farò". Che la faccia o no cambia poco. Quale altra "svolta" a destra ci si può ancora aspettare, infatti, da una che non da oggi considera il comunismo una cambiale che non paga? Si tranquillizzi la trotzkista de "il manifesto": bastano e avanzano le tante che ha già fatto nella sua lunga carriera di opportunista borghese. 12 aprile 2006 |