Il processo a Saddam è illegittimo Qualsiasi crimine abbia commesso l'ex presidente dell'Iraq non può essere giudicato da un tribunale messo in piedi dagli occupanti Usa Lo può giudicare solo il popolo iracheno Il 19 ottobre si è aperto a Baghdad il processo contro l'ex presidente dell'Iraq Saddam Hussein e altri 7 imputati. L'udienza è durata il tempo necessario per l'appello degli imputati, la lettura dei capi d'accusa e la richiesta agli imputati se si dichiaravano o no colpevoli; tutti si sono detti innocenti. La seduta è stata aggiornata al 28 novembre anche per permettere agli avvocati della difesa di poter esaminare tutte le carte, finora conosciute solo in minima parte. Saddam e i sette coimputati sono accusati del massacro di 143 sciiti del villaggio di Dujail l'8 aprile del 1982, la pena massima prevista per il reato è la pena di morte. Le prove e le deposizioni dei testimoni sono state raccolte da una ventina di giudici che le hanno consegnate ai 5 giudici che compongono la Corte. Della Corte si conosce solo il nome del presidente, il curdo Rizkar Mohammed Amin, degli altri è nascosta l'identità. Ma non è questa l'unica anomalia di questo tribunale speciale iracheno istituito nel dicembre 2003 dalle autorità militari americane. Un tribunale costituito appositamente dagli Usa per processare i vertici iracheni deposti dall'aggressione imperialista. La preparazione degli atti di accusa è stata finanziata da un apposito contributo di 128 milioni di dollari stanziati dal congresso Usa. L'organizzazione americana Regime liason crimes, che risiede nell'ambasciata americana a Baghdad ha istruito per mesi a Londra i giudici che compongono la Corte ed è presente in aula a controllare lo svolgimento del processo. L'art. 14 dello statuto del tribunale afferma che rientrano nelle sue competenze l'accertamento di responsabilità per aggressioni solo contro un altro paese arabo. Vale quindi per l'invasione del Kuwait nel 1991 che scatenò la prima aggressione guidata dagli Usa all'Iraq ma non per l'attacco all'Iran nel 1980 che guarda caso Saddam lanciò con la copertura dei paesi imperialisti. Per togliere del tutto la parola agli imputati, qualche mese fa il governo sponsorizzato dagli occupanti ha cambiato le norme procedurali del processo; gli imputati non potranno difendersi da soli, hanno l'obbligo di avere un avvocato difensore che è l'unico che può parlare. Gli imputati devono solo rispondere alle eventuali domande della corte. Alla domanda del presidente di dichiarare le sue generalità Saddam ha risposto "non rispondo a una sedicente corte. Non riconosco l'entità da cui derivi la tua autorità. Non riconosco l'aggressione. Tutto questo è illegittimo". Le udienze erano state annunciate in diretta ma la prima è andata in differita di una ventina di minuti per dar tempo al governo di censurare eventuali dichiarazioni degli imputati. La sceneggiata del processo predisposta dagli occupanti imperialisti è andata in onda e occupato le cronache dall'Iraq, forse non casualmente, a quattro giorni dal referendum sulla nuova Costituzione e nel pieno delle polemiche per le anticipazioni sui poco chiari risultati che saranno resi noti solo tra qualche giorno. La questione principale resta comunque che il processo a Saddam è illegittimo. Qualsiasi crimine abbia commesso l'ex presidente dell'Iraq non può essere giudicato da un tribunale messo in piedi dagli occupanti Usa. Saddam può essere giudicato solo dal popolo iracheno cui deve essere restituita la sovranità cancellata dall'aggressione. L'unico dovere che hanno gli occupanti imperialisti è quello di andarsene immediatamente dall'Iraq. 27 ottobre 2005 |