Studiamo e applichiamo le indicazioni congressuali di Scuderi sul lavoro sindacale di Emanuele Sala* Studiare in modo approfondito sia individualmente che collettivamente la linea del 5° Congresso nazionale del PMLI espressa magistralmente nel Rapporto tenuto dal compagno Giovanni Scuderi a nome dell'Ufficio politico con il titolo: "Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista" e nella conclusioni, piene di significati e di indicazioni, espressa anche nelle articolate e istruttive Tesi del 5° Congresso nazionale del PMLI. Studiarla allo scopo di applicarla in modo intelligente e dialettico, ma anche concreto e pratico è un dovere marxista-leninista allo stesso tempo una necessità ineludibile per crescere ideologicamente e politicamente, assolvere al meglio gli incarichi e i compiti che il Partito ci ha affidato, fare bene il proprio lavoro politico nel proprio campo di competenza, nel proprio terreno d'azione. La linea del 5° Congresso va studiata, non solo letta, assimilata, padroneggiata tutta. Ciò è fondamentale per avere le idee chiare sull'analisi della situazione internazionale, aggiornata ad oggi con tutte le novità di rilievo che sono intercorse e sulla denuncia dell'imperialismo nelle sue varie articolazioni; sull'analisi della situazione nazionale, politica, economica e sociale, la denuncia del governo del neoduce Berlusconi e della terza repubblica; sul rilancio della prospettiva socialista, sulla concezione del Partito; sul cosa fare per sviluppare organizzativamente il PMLI, in modo da farlo diventare un gigante rosso anche nel corpo, oltreché nella testa, per aiutare lo sviluppo della lotta di classe; per far progredire la strategia per l'Italia unita, rossa e socialista. Vi è però uno sforzo particolare da fare subito e nel tempo, nello studio e nell'assimilazione della linea del 5° Congresso, che attiene al settore di lavoro in cui siamo impegnati che è il modo migliore per applicare la parola d'ordine: "Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità studiare". E le quattro indicazioni che sono, ricorda Scuderi nel Rapporto: "diventare dei leader nei propri ambienti di lavoro, di studio e di vita, conoscere a fondo e occuparsi dei problemi concreti delle masse e dei suddetti ambienti, lavorare per unire, guidare e mobilitare le masse partecipando alle organizzazioni e ai movimenti di massa da noi o da altri promossi". Il campo che compete alla Commissione per il lavoro di massa del CC del PMLI è, in primo luogo, quello operaio e sindacale. Un campo di lavoro e di lotta fondamentale per l'intero Partito. Non per caso ben sottolineato dal Segretario generale nelle conclusioni al Congresso, quando afferma che: "Il fronte operaio e sindacale e il fronte studentesco sono i fronti principali sui quali dobbiamo concentrare attualmente i nostri sforzi per dare al Partito un corpo da Gigante, per sviluppare la lotta di classe contro la classe dominante borghese, il governo del neoduce Berlusconi, l'incombente terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista, i falsi partiti comunisti, per migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle masse, per marciare concretamente e più speditamente verso l'Italia unità, rossa e socialista". La situazione è favorevole all'azione del PMLI Nell'attuale contingenza vi sono migliori condizioni oggettive e soggettive per la penetrazione e l'affermazione della linea del PMLI tra gli operai e i lavoratori, per cogliere in tempi più rapidi maggiori frutti. Si tratta della contingenza ben descritta nel Rapporto e nelle Tesi caratterizzata dalla tempesta finanziaria con pochi precedenti storici abbattutasi negli Usa e nel mondo intero, dalla gravissima crisi e economica e recessione produttiva, anch'essa internazionale che colpisce pesantemente anche l'Italia con le sue devastanti conseguenze per i livelli occupazionali e le condizioni di vita e di lavoro delle larghe masse popolari. Caratterizzata dalla politica economica sociale del governo Berlusconi, neofascista, liberista, antipopolare, affamatrice, dalla deriva borghese e reazionaria del PD, divenuto una colonna della terza repubblica e dallo sbando dei falsi partiti comunisti PRC e PdCI. Caratterizzata da una situazione sindacale che vede i vertici di Cisl e Uil su posizioni sfacciatamente filogovernative e filoconfindustriali e il vertice della Cgil tardare colpevolmente nell'indizione dello sciopero generale di 8 ore con manifestazione nazionale a Roma. Il genocidio di stampo nazista messo in atto dal sionismo israeliano a Gaza contro il popolo palestinese è un fatto che scuote le coscienze, e rompe la "pace sociale". La costante perdita di potere d'acquisto dei salari e delle pensioni e di conseguenza l'espandersi delle povertà, l'aumento vertiginoso della cassa integrazione, il mancato rinnovo del contratto a centinaia di migliaia di lavoratori precari, la prospettiva nerissima di perdere il posto a breve per altre centinaia di migliaia di lavoratori, la sistematica distruzione dei diritti sindacali, con l'attacco al contratto nazionale di lavoro, all'art.18 dello Statuto dei lavoratori e la tutela per la sicurezza sul lavoro in testa, le controriforme sociali su scuola, sanità e previdenza, le privatizzazioni tipo Alitalia non possono che intensificare le contraddizioni e stimolare le proteste e le mobilitazioni. I segnali ci sono: gli scioperi pienamente riusciti di fine 2008 della scuola e Università, del pubblico impiego e quello generale del 12 dicembre indetto dalla sola Cgil, le mobilitazioni generali già indette dalla Fiom e da FP-Cgil per il 13 febbraio 2009 con manifestazione nazionale a Roma lo dimostrano. Occorre comprendere a pieno questo momento favorevole allo sviluppo della lotta di classe per parteciparvi in modo attivo e con posizioni di avanguardia, per orientare e sostenere i lavoratori anche sul piano rivendicativo. Preziose in questo senso le parole pronunciate da Scuderi nel Rapporto parlando delle misure necessarie per affrontare la crisi in atto: "Occorrono rimedi strutturali - egli dice - ossia permanenti non aleatori: aumenti degli stipendi e delle pensioni sociali, minime basse e medie, ripristino della scala mobile, tagli fiscali ai redditi medio-bassi e aumento delle tasse ai redditi alti e altissimi, tassazione dei grandi patrimoni e delle grosse rendite, blocco totale di prezzi e delle tariffe, blocco dei licenziamenti, stabilizzazione dei precari, "ammortizzatori sociali universali, alzare la retribuzione della cassa integrazione, indennità di disoccupazione pari al salario medio degli operai dell'industria per un periodo non inferiore a tre anni, estesa ai giovani in cerca di prima occupazione, ampi interventi pubblici per il Mezzogiorno, abbattere gli interessi bancari sui mutui sulla prima casa". "E assolutamente inaccettabile la politica di Berlusconi di finanziare le banche e le grandi imprese e di dare un piatto di lenticchie alle masse. Come non è accettabile la privatizzazione dei profitti e la socializzazione delle perdite. A questo punto è meglio nazionalizzare le grandi banche e le grandi imprese", si legge ancora nel Rapporto. A proposito della "settimana corta" annunciata demagogicamente dal neoduce, la nostra parola d'ordine è: Si alla riduzione egli orari. No al taglio dei salari. Nessun licenziamento! Rilanciare la linea sindacale del PMLI nelle fabbriche e nella Cgil In questo contesto così stimolante diventa più che mai essenziale rilanciare il lavoro sindacale del Partito "per migliorare le condizioni della classe operaia, dei lavoratori e i dei pensionati, per sviluppare la lotta di classe, per spostare a sinistra la lotta sindacale, la Cgil e il movimento sindacale; per unire tutta la sinistra sindacale dentro e fuori la Cgil per realizzare il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori; per combattere governo e padroni; per costruire un forte e radicato PMLI". Sono parole sempre del Segretario generale riportate dalle Tesi. Dobbiamo stimolare e sostenere le lotte dei lavoratori, dei precari, dei pensionati, dei disoccupati in tutti i modi possibili: con comunicati stampa, volantini, manifesti, articoli su "Il Bolscevico", partecipando agli scioperi e alle manifestazioni, andando nelle fabbriche a portare le nostre solidarietà militanti. Ma il lavoro più efficace ed incisivo passa dall'attività sindacale che possono e devono svolgere i lavoratori, i disoccupati, i pensionati marxisti-leninisti all'interno delle fabbriche, in ogni luogo di lavoro, della Cgil, del movimento sindacale. Sono loro che in particolare devono impadronirsi della linea di massa, di fronte unito e sindacale del PMLI, per saperla applicare al meglio nella realtà concreta in cui vivono, devono diventare gli esperti rossi del settore. Da essi ci aspettiamo esperienze e competenze per alimentare e sviluppare la linea sindacale e di massa del Partito. Ciò è vero e giusto al di là degli attuali rapporti di forza ancora oggi a noi sfavorevoli rispetto alle altre correnti sindacali dentro e fuori la Cgil; e che saranno modificati e superati gradualmente nel tempo con lo sviluppo organizzativo del Partito e la crescita di consensi tra gli operai e le masse. Non rifiutando un rapporto con i sindacati non confederali, specie con finalità a lotte di fronte unito, il nostro lavoro sindacale proseguiamo a farlo principalmente nella Cgil e, al suo interno, nella "Rete 28 Aprile". La nostra presenza in questa area della sinistra sindacale, dove ci sono le condizioni per farlo, deve essere più costante, visibile e riconoscibile. Il nostro strumento organizzativo per fare lavoro sindacale è la Corrente sindacale di classe. Ne possono far parte sia i lavoratori e i pensionati militanti e i simpatizzanti del Partito. Un compito importante La sua costruzione, il suo sviluppo, se non il più importante è uno dei compiti principali in questo campo da portare avanti con cura e in modo sistematico. È qui che il Partito deve fare un salto di qualità nei prossimi mesi, nei prossimi anni. Dobbiamo mettere a frutto le esperienze passate per superare le carenze, per imparare dagli errori, per migliorare complessivamente il lavoro sindacale del Partito. Che va fatto in modo organizzato e centralizzato. Questo significa che, nei loro programmi politici e organizzativi, le istanze intermedie e di base devono dare il posto che merita al lavoro operaio e sindacale, devono offrire tutto l'aiuto possibile, anzitutto in termini di direzione politica, ai militanti e ai simpatizzanti impegnati nei luoghi di lavoro, nella Cgil, nel movimento sindacale. Non siamo interessati a un quarto sindacato da aggiungere alle tre confederazioni esistenti. Noi ci battiamo per costruire dal basso un grande sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori, fondato sulla democrazia diretta e sul potere sindacale e contrattuale dell'Assemblea generale dei lavoratori, che prenda il posto di tutti gli attuali sindacati confederali e non. È questa la proposta sindacale strategica del Partito confermata dal 5° Congresso. Una proposta di lungo periodo e di non facile realizzazione. Tuttavia dobbiamo continuare a spiegarla e a propagandarla con rinnovata forza tra i lavoratori e nelle sedi sindacali dove operiamo. facendo leva in particolare sull'importanza dell'assemblea generale e rivendicando per le lavoratrici e per i lavoratori il diritto di decidere in modo le piattaforme e gli accordi contrattuali e sindacali, il cui esito deve essere vincolante e di eleggere liberamente, senza prerogative privilegiate per le sigle sindacali cosiddette "maggiormente rappresentative" e sulla base del principio tutti gli interessati sono elettori ed eleggibili. Attraverso la proposta della democrazia diretta e della richiesta incessante di realizzarla nel sindacato e nei luoghi di lavoro, noi possiamo far maturare gradualmente la coscienza delle lavoratrici e dei lavoratori dell'unità sindacale, che vada al di là dell'unità di azione dei vari sindacati e porti all'unità di tutte le lavoratrici e i lavoratori in un unico grande sindacato di cui essi siano completamente padroni. La Commissione per il lavoro di massa del CC del PMLI, centralizzata con l'UP e il Segretario generale del PMLI, dovrà fare e farà la sua parte. Mettendo al centro della sua attenzione i problemi più attuali e sentiti dagli operai e dai lavoratori. Producendo un sforzo di ricerca e di elaborazione sulle problematiche che sono di sua competenza. Fornendo stimoli e indicazioni alle istanze intermedie e di base sulla lotta e sul lavoro sindacali. Costruendo momenti di incontro e di riflessione con coloro che in vario modo sono impegnati in questo importante settore di lavoro. Non c'è tempo da perdere. Il clima sociale è caldo, la lotta sindacale è in movimento. Molte le scadenze a breve. Ad esempio lo sciopero generale del 13 febbrario dei metalmeccanici e dei lavoratori pubblici con manifestazione a Roma. La battaglia contro l'accordo separato del 22 gennaio sul modello contrattuale padronale e corporativo firmato da governo, associazioni imprenditoriali, Cisl, Uil e Ugl, ma non dalla Cgil; che distrugge il contratto nazionale, taglia i salari, limita il diritto di sciopero e introduce relazioni sindacali da terza repubblica. In questa importante battaglia i militanti e i simpatizzanti del PMLI impegnati nel lavoro sindacale devono stare in prima fila. Devono attivarsi nel miglior modo possibile per promuovere prese di posizioni, assemblee e forme di protesta. Devono chiedere a gran voce lo sciopero generale di 8 ore di tutte le categorie, con manifestazione nazionale sotto Palazzo Chigi. Rimbocchiamoci le maniche e immergiamoci tempestivamente e con forza nelle lotte armati della linea dello storico 5° Congresso nazionale del Partito. Concentriamoci sul fronte operaio e sindacale! Rilanciamo il lavoro sindacale del PMLI! Viva il 5° Congresso nazionale del PMLI! Coi Maestri e il PMLI vinceremo! * Responsabile della Commissione per il lavoro di massa del CC del PMLI, membro del CC e dell'UP del PMLI 28 gennaio 2009 |