Saluto di Denis Branzanti, Responsabile del PMLI per l'Emilia-Romagna, alla commemorazione di Marx a Riccione Prendiamo esempio da Marx e applichiamo i suoi insegnamenti per cacciare il governo Monti Cari compagni, giunga il mio saluto, e quello dell'intero Partito, a questa vostra puntuale e encomiabile commemorazione annuale del grande maestro del proletariato internazionale Karl Marx, in occasione del 129° Anniversario della sua scomparsa. Una rossa e militante manifestazione di adesione del PMLI alla causa del socialismo, un atto di riconoscenza verso Marx, fondatore assieme a Engels del socialismo scientifico. Un ringraziamento particolare va al generoso e combattivo compagno Tino (Battista Bruni, ndr), Segretario della Cellula "Stalin" di Rimini del PMLI che ogni anno organizza questo importante appuntamento innanzi al suo busto a Riccione. In questi anni di grave crisi economica del capitalismo il nome di Karl Marx è tornato di moda, in quanto ciò che avviene oggi era stato da lui già previsto oltre 150 anni fa, non per magia ma per lo studio appassionato e puntiglioso di questo grande filosofo schierato dalla parte del proletariato e del socialismo. Ma il nome di Karl Marx è pronunciato anche a sproposito dai suoi oppositori e dagli intellettuali borghesi in una finta opera di "rivalutazione" del marxismo che, in realtà, intende svuotarlo della sua essenza vitale, ossia della teoria e della pratica della lotta di classe del proletariato, e del suo obiettivo storico: abbattere il capitalismo e conquistare il socialismo, per via rivoluzionaria. Una manovra che mira non solo a snaturare l'immenso lavoro teorico e politico di Marx ma anche a dividerlo dai suoi successori Lenin, Stalin e Mao che, proprio imparando dai suoi insegnamenti, hanno percorso quella via rivoluzionaria che ha portato il socialismo a trionfare in Urss fino alla morte di Stalin e, in Cina, fino alla morte di Mao. Marx, assieme a Engels, ha svelato le basi economiche del capitalismo, ne ha messo a nudo l'anarchia della produzione, lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, la generazione del plusvalore, la divisione in classi della società, la lotta di classe che il capitalismo stesso provoca e nella quale inevitabilmente dovrà soccombere. La borghesia "produce innanzi tutto i suoi propri seppellitori. Il suo tramonto e la vittoria del proletariato sono ugualmente inevitabili" (Marx Engels, "Manifesto del Partito Comunista''). Marx era perciò l'uomo più odiato e calunniato del suo tempo, ricercato e perseguitato dai governi. Ma nessuno poté fermarlo, se non l'aggravarsi delle sue condizioni di salute dovute anche alle privazioni della vita da rivoluzionario a cui si era votato. Era più o meno quest'ora, il 14 marzo di 129 anni fa, quando cessava di pensare la più grande mente dell'epoca, colui che con i suoi studi, le sue analisi e i suoi insegnamenti ha cambiato per sempre la storia del mondo. "Marx era prima di tutto un rivoluzionario. - disse di lui il fedele amico e compagno Engels - Contribuire in un modo o nell'altro all'abbattimento della società capitalistica e delle istituzioni statali che essa ha creato, contribuire all'emancipazione del proletariato moderno al quale egli, per primo, aveva dato la coscienza della propria situazione e dei propri bisogni, la coscienza delle condizioni della propria liberazione: questa era la sua reale vocazione. La lotta era il suo elemento" (F. Engels, Sulla tomba di Marx, Discorso pronunciato al cimitero di Highgate. Londra, 17 marzo 1883). Noi marxisti-leninisti italiani manteniamo fede ai principi del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e rinnoviamo i nostri profondi ringraziamenti a questo grande maestro del proletariato internazionale. Prendiamo esempio da Marx e applichiamo i suoi insegnamenti per cacciare il governo della grande finanza, della Ue e del massacro sociale! Gloria eterna al fondatore del socialismo scientifico! Viva Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao! Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista! Coi Maestri e il PMLI vinceremo! 21 marzo 2012 |