Saluto di Claudia Del Decennale al dibattito elettorale del PMLI a Firenze "Avere fiducia in Veltroni vuol dire condividere ciò che giornalmente propongono e realizzano il governatore Martini e il neopodestà Domenici" Vogliamo la regione e le città governate dal popolo e al servizio del popolo. lavoriamo per creare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo Care compagne e compagni, amiche e amici, elettrici ed elettori, a nome del Comitato provinciale di Firenze del PMLI porgo i più calorosi saluti a tutti i presenti in sala, in particolare a coloro che vengono da fuori Firenze e perfino da fuori provincia per partecipare a questo dibattito. Saluto inoltre calorosamente e ringrazio, il compagno Emanuele Sala, che a nome del Comitato centrale del PMLI, esporrà la posizione astensionista dei marxisti-leninisti e chiarirà perché occorre astenersi (disertare le urne, annullare la scheda o lasciarla in bianco), ovvero votare per il socialismo e il PMLI. Permettetemi di cogliere l'occasione per ringraziare le compagne e i compagni fiorentini che hanno allestito e organizzato questo dibattito. Infine, un grandissimo ringraziamento alle Squadre di propaganda astensioniste marxiste-leniniste e in generale a tutti i militanti, simpatizzanti e amici che con coraggio e spirito di sacrificio si stanno impegnando nella nostra regione per propagandare la posizione astensionista del PMLI. Uno sforzo politico non di poco conto, vista la nostra povertà di mezzi economici che ancora non ci permette di arrivare in ogni città della Toscana. È grazie alla generosità di questi compagni che diffondono, affiggono e organizzano banchini che la linea astensionista del Partito arriva al proletariato e alle masse popolari toscane, è grazie a questa attività che viene rotto l'infame black out dei mass-media che non danno notizia della posizione elettorale del PMLI, nonché di questo dibattito. La bandiera rossa dell'astensionismo marxista-leninista sventola nella nostra regione a Firenze e provincia con Borgo S. Lorenzo, Dicomano, Empoli, Fucecchio, Pontassieve, Rufina, San Piero a Sieve, Scandicci e Vicchio, a Prato, in provincia di Pisa a Pontedera, in provincia di Siena a Trequanda, in provincia di Arezzo a Lucignano, Marciano della Chiana, Monte San Savino. Cari compagni, il PMLI vi chiede di scegliere tra votare il capitalismo e i partiti che lo sostengono o il socialismo ovvero votare per il PMLI, per raggiungere l'obiettivo madre di tutte le questioni ovvero la conquista del potere politico da parte del proletariato e il socialismo, l'unica società in grado di soddisfare le esigenze materiali, sociali e culturali delle masse. Per noi marxisti-leninisti non vi è differenza di classe e sostanziale tra il PD del neonazionalista e presidenzialista Veltroni e il PdL del neoduce Berlusconi, così come gli altri partiti che fanno unicamente da contorno e da sgabello ai primi due, e vogliono mantenere e comunque gestire questa società capitalista che si nutre di sfruttamento dell'uomo sull'uomo e del sangue dei lavoratori. Su ciò, il compagno Sala, andrà a fondo e vi chiarirà meglio la nostra posizione. A chi è fautore del socialismo, a chi si sente di sinistra ed ha ancora dei dubbi sull'astensionismo elettorale come voto dato al PMLI e al socialismo, chiediamo di riflettere anche sull'esperienza di governo del "centro-sinistra" nella nostra regione e in città come Firenze. In piccolo, viviamo sulla nostra pelle, quotidianamente, la realizzazione dei programmi elettorali nazionali prima di Prodi e ora di Veltroni, della gestione da parte del "centro-sinistra" delle istituzioni borghesi. Avere fiducia in Veltroni vuol dire avere fiducia e condividere ciò che giornalmente propongono e realizzano il governatore regionale Claudio Martini (PD) e il neopodestà fiorentino Leonardo Domenici (PD), per fare alcuni esempi. La soluzione certo non può stare nel dare fiducia alla Sinistra arcobaleno o ad altri schieramenti minori ma in Toscana vediamo come governano con il PD, e a Firenze, dove Rifondazione è all'"opposizione", nei fatti ha un ruolo di frenata dei movimenti di lotta, incanalati nelle istituzioni borghesi; comunque aspira a partecipare al governo cittadino. I problemi che vivono il proletariato e le masse popolari toscane sono molteplici e vorrei solo richiamarne alcuni, tra i più importanti e recenti. Viviamo in una regione sempre più deindustrializzata, con un aumento vertiginoso di contratti precari, ossia sottopagati, part-time, a tempo determinato di 3 o massimo 6 mesi, effetto della, tanto cara a Martini, Legge 30, con un aumento esponenziale di poveri, con salari più bassi della media italiana, con un alto numero di "morti bianche": 101 nel 2007. Noi marxisti-leninisti sosteniamo con forza le lavoratrici e i lavoratori che sono in lotta per il posto di lavoro, come l'Electrolux di Scandicci che non deve chiudere e che proprio ieri hanno svolto una manifestazione nazionale a Firenze, alla quale anche il PMLI ha partecipato per esprimere solidarietà militante e ribadire un forte No alla deindustrializzazione dell'area fiorentina. Sosteniamo anche la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori dell'Ataf di Firenze che con coraggio stanno portando avanti una giusta battaglia contro la dirigenza dell'azienda di trasporti e i vertici sindacali confederali presenti in azienda. La volontà dei lavoratori deve essere rispettata e sono loro che devono avere l'ultima parola sulla firma di qualsiasi accordo. Il "centro-sinistra" in Toscana sta lavorando sodo per cancellare definitivamente l'antifascismo, promuovendo la pacificazione tra fascisti e antifascisti, la tolleranza del revisionismo storico e dell'anticomunismo. Lasciano libere e impunite azioni da squadracce, fiaccolate nell'anticomunista "Giornata del ricordo", approvano a Firenze via "rivoluzione ungherese 1956", permettono in silenzio l'assoluzione del capobastone di AN Achille Totaro per aver diffamato l'eroe partigiano Bruno Fanciullacci; il comune di Firenze ha addirittura organizzato il convegno "il terrore in Unione sovietica fra il 1917 e il 1953" infangando una volta di più la vittoriosa e storica Rivoluzione d'Ottobre guidata da Lenin e da Stalin. Su questa scia, vogliamo denunciare il clima e l'orgia nazionalista organizzata da Domenici e tutto Palazzo Vecchio per la recente visita del presidente della repubblica Giorgio Napolitano con tanto di Frecce tricolori per gli 85 anni dell'Aereonautica militare e i 60 anni della Costituzione borghese del '48. In una Firenze tirata a lucido "sfrattando" dal centro poveri e barboni, Napolitano ha anche incontrato i lavoratori Electrolux ai quali ha promesso un "tavolo nazionale", troppo poco per la gravità della situazione. Il "centro-sinistra" governa a suon di repressione, della quale è fautore lo stesso neopodestà fiorentino. Ne hanno fatto le spese le operaie e gli operai della Electrolux pestati durante una manifestazione; ci sono le spropositate e inaccettabili condanne per 13 imputati che nel '99 protestarono a Firenze contro la guerra nei Balcani, l'identificazione illegale di esponenti anti-tramvia durante una seduta in Palazzo Vecchio; e ancora, per mano dello "sceriffo" assessore alla viabilità urbana Graziano Cioni, la caccia ai "lavavetri, accattoni, graffitari, venditori abusivi" con ordinanze fasciste all'insegna della "tolleranza zero". Nonché, ultima in ordine di tempo la vergognosa e fascista decisione di un nuovo "regolamento municipale" che reputa reato mendicare per strada "intralciando" i pedoni o il traffico. Ma questo non basta, il "centro-sinistra" è sordo alle proteste e alla volontà popolare e lo ha dimostrato su più tematiche, come gli inceneritori, il rigassificatore, l'Alta velocità, la Tramvia di Firenze, la privatizzazione dell'acqua. Sul tema dei rifiuti non c'è impegno serio e programmato per una crescita ulteriore della raccolta differenziata. Anzi, rincarerà la bolletta fino al 30% perché mancano sufficienti finanziamenti regionali. Questa situazione creata dalla mala gestione dei rifiuti in Toscana vuole essere l'alibi per gli amministratori di costruire e riattivizzare i nocivi "termovalorizzatori" ai quali noi ci opponiamo. Sia il governatore Martini che il suo predecessore Vannino Chiti, quest'ultimo capolista per il PD al Senato alle politiche, sono stati i primi sostenitori dell'Alta velocità in Toscana. Al processo in corso sui disastri ambientali causati al nostro bellissimo Mugello sono emerse dalle loro stesse dichiarazioni superficialità e negligenza. Questi amministratori sono gli stessi che vogliono realizzare a tutti i costi lo scavalco di Castello e il costosissimo sottoattraversamento fiorentino per la Tav, un'opera pericolosa per l'ambiente, la città e la popolazione, che getterà in un nuovo caos Firenze almeno fino al 2013. Firenze è e sarà terreno fertile per i pescecani capitalisti che insieme agli amministratori con la "cura del ferro" e della "cementificazione" progettano e realizzano una città deindustrializzata e completamente terziaria. Il neopodestà Domenici, non tiene conto della volontà popolare e tira dritto sul progetto di Castello peraltro con accordi tra comune, provincia e regione con il plurinquisito e in odore di mafia Salvatore Ligresti, o la realizzazione del Palazzo di Giustizia, l'allargamento dell'aeroporto di Peretola e la costruzione di una tramvia sovradimensionata e non confacente alle esigenze dei fiorentini. Sulla questione tramvia condanniamo il metodo terroristico delle lettere con i proiettili recentemente inviate a Domenici e a Giorgio Bonsanti, occorre la lotta di massa per vincere la battaglia del trasporto pubblico e di una tramvia leggera per Firenze. Martini, Domenici e i loro sostenitori non sanno offrire alternative a chi è senza casa, 18.000 sfrattati in regione, 6.600 nell'area metropolitana fiorentina, il 50% rischia di lasciare la casa in affitto per morosità e a maggioranza sono nuclei familiari di quattro persone con un solo reddito. Invece di destinare immobili pubblici ai senza casa, si svendono questi spazi ai privati per costruirvi centri commerciali, residenze, hotel o si lasciano deperire in attesa di progetti remunerativi, come l'ex ospedale psichiatrico di San Salvi o l'ex ospedale Luzzi di Pratolino. Gli immigrati sono costretti a vivere in condizioni da terzo mondo, tra topi e sporcizia, nelle baracche come alle Piagge, all'Osmannoro o alla stazione centrale. Non sono mai stati approntati e realizzati seri piani abitativi e di integrazione sociale, nonché cure sanitarie e giuste vaccinazioni. Infine la pessima situazione della sanità Toscana, non efficiente a dispetto della propaganda mediatica e con lunghi tempi di attesa, strutture carenti e fatiscenti, mancanza di macchinari all'avanguardia in numero sufficiente. Il progetto regionale sanitario appena approvato e che noi non condividiamo apre ancora più palesemente e concretamente al privato profit e no profit, punta sul volontariato e i finanziamenti privati, mentre la sanità deve essere pubblica e il diritto alla salute gratuito e universale per tutti. Questi brevi esempi ci auguriamo vi forniscano motivazioni ulteriori per scegliere la posizione astensionista del PMLI e non abboccare alle sirene elettorali borghesi. Noi marxisti-leninisti vogliamo una regione e delle città governate dal popolo e al servizio del popolo e ciò si può realizzare solo se ci impegnamo a creare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo ossia le Assemblee popolari e i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta. Vogliamo e ci battiamo per il socialismo, per l'Italia unita, rossa e socialista e chi condivide questa nostra posizione e vuole assestare un duro colpo alla destra e alla "sinistra" del regime capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista deve astenersi disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco e unirsi al PMLI. La parola ora al compagno Sala. 9 Aprile 2008 |