Saluto di Monica Martenghi ai partecipanti alla commemorazione del 35° della scomparsa di Mao Grazie a Mao stiamo costruendo un partito che non ha precedenti in Italia Pubblichiamo integralmente il vibrante e caloroso saluto che la compagna Monica Martenghi ha rivolto a nome del Comitato centrale del PMLI e dei dirigenti nazionali, con alla testa il compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, ai partecipanti alla commemorazione di Mao per il 35° Anniversario della scomparsa. Per stare nei tempi programmati, Martenghi lo ha letto non integralmente. Care compagne e compagni, care amiche e amici, a nome del Comitato centrale del nostro Partito e dei compagni dirigenti seduti alla presidenza con alla testa il compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, porgo a tutti voi un caloroso saluto e un sincero grazie per essere presenti a questa pubblica iniziativa in occasione del 35° Anniversario della scomparsa di Mao, grande Maestro del proletariato internazionale, dei popoli e delle nazioni oppresse, deceduto il 9 settembre 1976. La commemorazione di quest'anno ha un rilievo e un'importanza del tutto particolari sia perché il discorso commemorativo sarà tenuto dal nostro amato Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, sia perché il tema che egli affronterà, "Applichiamo gli insegnamenti di Mao sul partito del proletariato", è fondamentale per il futuro della lotta di classe nel nostro Paese e per il presente e il futuro del nostro Partito. Salutiamo con particolare calore tutti i compagni che hanno gravi problemi di salute, sia quelli che, nonostante tutto, oggi sono qui con noi, sia quelli che purtroppo non sono più in grado di partecipare nemmeno alla vita del Partito. Salutiamo con gioia rivoluzionaria tutte le compagne e i compagni provenienti un po' da tutta Italia, specialmente quelli che vengono da molto lontano, dal Trentino- Alto Adige alla Sicilia e che hanno sopportato lunghi, estenuanti e costosi viaggi. Un saluto del tutto particolare va alle compagne e ai compagni che risiedono all'estero e che per la prima volta sono presenti alla commemorazione di Mao e ci riferiamo ai compagni della Cellula "Stalin" di Londra e dell'Organizzazione di Aberdeen in Scozia, che si sono caricati di grossi sacrifici economici e personali dimostrando un grande attaccamento a Mao e al PMLI. Cogliamo l'occasione per ringraziare di cuore i compagni della Cellula "Stalin" di Londra per la loro fraterna ospitalità ai compagni del Partito che vanno a visitare la tomba di Marx. Ringraziamo chi, pur impossibilitato a partecipare, ha voluto comunque esserci vicini inviando messaggi di saluto alla commemorazione. Ricordiamo con gratitudine imperitura i compagni Nerina "Lucia" Paoletti, Vincenzo Falzarano, Ferruccio Panico e Marco Marchi che ci hanno lasciato fisicamente e prematuramente ma che rimarranno sempre al nostro fianco con il loro esempio di dedizione al Partito e alla causa del proletariato e del socialismo. Ringraziamo tutte le istanze e i compagni che in vario modo hanno propagandato questa iniziativa nonostante il rigido black out dei mass media che anche quest'anno l'hanno completamente ignorata. Ringraziamo di cuore il Comitato provinciale di Firenze, che ci ospita con tanta premura, e i militanti, i simpatizzanti e gli amici di Firenze e provincia e Prato che hanno collaborato con la Commissione di organizzazione del Comitato centrale alla realizzazione di questa iniziativa. Un grazie di cuore ai dirigenti e ai militanti residenti nelle province di Firenze e Prato, in particolare il compagno fiorentino pensionato di origine operaia che ha dato il più grosso contributo uguale a quello di un dirigente del Partito, che con le loro sottoscrizioni hanno pagato l'affitto piuttosto salato di questa sala e tutte le spese della commemorazione. Un caloroso elogio e ringraziamento all'Organizzazione di Biella e ai suoi simpatizzanti per il loro cospicuo e spontaneo contributo. Cogliamo questa felice occasione anche per inviare un saluto alle nuove istanze che sono nate in questo ultimo anno politico, dalla precedente commemorazione di Mao ad oggi. A partire dal Comitato lombardo del PMLI diretto dal compagno Angelo Urgo, il 1° Comitato regionale della storia del Partito, la Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Bari, le Organizzazioni di Aberdeen, Retorbido (Pavia), Binasco e Sesto San Giovanni (Milano), e Capua (Caserta). Siamo peraltro felicissimi di salutare l'apertura in quest'anno della sede della Cellula "Vincenzo Falzarano" a Fucecchio presso un circolo ARCI, e della sede della Cellula "Stalin" della provincia di Catania aperta grazie all'esemplare generosità proletaria rivoluzionaria del compagno Sesto Schembri. Ringraziamo fraternamente e con spirito internazionalista proletario il Nucleo marxista leninista in Messico che ci ha inviato un messaggio di saluto. In esso i marxisti-leninisti messicani, fra l'altro, affermano che: "Nella commemorazione del 35º anniversario della scomparsa del nostro grande Maestro Mao, il NML vuole rendergli onore ribadendo che la nostra esperienza nello studiare i suoi insegnamenti è stata molto positiva perché abbiamo riportato alla memoria quello che già conoscevamo, imparato nuove idee e assimilato i suoi insegnamenti. (...) Noi del NML commemoriamo quest'anno Mao ribadendo che non ci smuoveremo di un millimetro né dal suo pensiero né dal marxismo-leninismo. Il miglior modo di onorarlo è sostenere ben alta e ferma la bandiera del suo pensiero. La nostra aspirazione continua ad essere la costruzione del partito della classe operaia in Messico, sotto la guida teorica del marxismo-leninismo-pensiero di Mao. Con Mao per sempre!" Con lo stesso spirito internazionalista proletario, ringraziamo fraternamente il compagno Rodrigo Morales, portavoce del Comitato centrale del Partito comunista marxista-leninista di Panama, che tramite i compagni messicani ci ha fatto giungere un messaggio nel quale fra l'altro si legge: "Vi preghiamo di trasmettere il nostro saluto proletario al combattivo e internazionalista Partito marxista-leninista italiano, al compagno Giovanni Scuderi, Segretario Generale, al Comitato Centrale e a ognuno dei suoi quadri e militanti, in Italia e là dove operano. È stata istruttiva la lettura de 'Il Bolscevico': una luce che ci è servita da faro e ispirazione". Questa "Sala verde" del Palazzo dei Congressi ci ricorda importanti e storici avvenimenti promossi dal Partito, alcuni dei quali legati a Mao. Come la proiezione, il 27 febbraio 1977, di fronte a una sala emozionata e profondamente commossa, del lungometraggio "Gloria eterna al grande dirigente e maestro, il presidente Mao", oltre due ore di testimonianze dell'immenso cordoglio e amore del popolo cinese nei confronti del suo grande timoniere, fornitoci dall'Ambasciata della Repubblica popolare cinese di Roma, con la quale, all'epoca, intrattenevamo ancora dei rapporti politici. Il meeting internazionalista di solidarietà col Kampuchea Democratico, il 7 gennaio 1980, promosso dal Comitato centrale del PMLI a un anno dall'invasione da parte del Vietnam, al soldo dell'allora socialimperialismo sovietico, e dove il compagno Scuderi tenne un importante discorso. La celebrazione del centenario della nascita di Mao, organizzata dal Comitato centrale del Partito il 19 dicembre 1993, dove attraverso un memorabile discorso il compagno Scuderi ha fornito una pietra miliare e un quadro prezioso sul pensiero, la figura e l'opera di Mao. E poi le celebrazioni del centenario della nascita di Engels, il 25 giugno 1995, e del 50° anniversario della morte di Stalin, il 3 marzo 2003. Nonché altre commemorazioni annuali e dibattiti elettorali astensionisti. Memorabile è comunque stato il 3° Congresso nazionale del PMLI svoltosi proprio in questa sala il 27, 28 e 29 dicembre 1985 in cui viene lanciato per la prima volta il disegno generale del socialismo in Italia. Un socialismo autentico perché rispondente a quello tracciato da Marx ed Engels e realizzato in concreto da Lenin, Stalin e Mao. Non certo quel socialismo a parole e capitalismo e imperialismo nei fatti spacciato dagli imbroglioni revisionisti e fascisti di Pechino Hu Jintao, Wen Jiabao, Xi Jinping e dai loro tirapiedi in Italia, in primis i dirigenti falsi comunisti del PdCI. Lo "sviluppo pacifico e armonioso" di cui ciancia il Libro bianco del Consiglio di stato cinese, uscito proprio in queste settimane, che sarebbe finalizzato a trasformare la Cina "in un paese socialista ricco, forte, democratico, civile armonioso" è solo un grande inganno oltreché un'illusione confuciana. Dal momento che si fa propria l'economia di mercato capitalistico e la parola d'ordine è "arricchitevi", ossia sfruttate il lavoro altrui e ricavate il massimo profitto, non può esistere né pace, né sviluppo "armonioso", né all'interno del Paese, fra le classi, né nei rapporti con gli altri paesi del mondo, ai quali la Cina vuol contendere l'egemonia mondiale. Tanto meno si può parlare di socialismo. Non sarà certo per assicurare uno "sviluppo pacifico e armonioso" e "socialista" che la Cina ha iniziato una frenetica corsa al riarmo. Quando Mao è morto è come se ci avessero strappato un pezzo di cuore perché egli è parte integrante di noi marxisti-leninisti italiani. Dopo la sua morte siamo stati costretti a fare da noi, ad affrontare da soli le mille avversità della lotta di classe, a fare a meno delle sue preziose indicazioni. Ma è nello studio delle sue opere, delle sue imprese, del suo fulgido esempio di dirigente marxista-leninista che abbiamo trovato sempre la forza, il coraggio, la chiarezza di idee necessarie per andare avanti con le nostre forze. Il PMLI ha con Mao un rapporto del tutto particolare perché è sotto la sua influenza che il nostro Partito è nato e si è forgiato. Grazie a lui abbiamo capito qual era la situazione che si era venuta a creare a livello internazionale, ma anche nel nostro Paese, dopo l'avvento al potere del revisionismo in Urss e la frantumazione del campo un tempo socialista, seguiti al colpo di stato kruscioviano al XX Congresso del PCUS; grazie a lui siamo riusciti a non essere fagocitati dal revisionismo moderno e abbiamo capito la necessità e l'urgenza di fornire al proletariato italiano il suo partito autenticamente marxista-leninista. È proprio nel suo nome e seguendo il suo esempio che i primi quattro pionieri e poi i fondatori del Partito hanno dedicato le loro migliori energie alla costruzione del Partito marxista-leninista che per fondamento teorico, linea politica e organizzativa, composizione di classe, stile di lavoro e capacità di guida strategica e tattica non ha precedenti nel Paese. Grazie a Mao abbiamo avuto subito chiaro che senza tale Partito non è possibile radunare intorno al proletariato tutte le forze e le classi amiche, sgominare il nemico di classe e i suoi servi e guidare il proletariato alla conquista del potere politico. Si comprende bene perché da quando, nel 1977, la 2ª Sessione plenaria del 1° CC del PMLI decise di commemorare pubblicamente ogni anno la sua morte, per noi quest'appuntamento non è mai stato un momento rituale o nostalgico. Ogni anno vogliamo rendere onore alla sua memoria, ricordarne il pensiero e le gesta, ma soprattutto vogliamo imparare ancor di più da Mao come fare e vincere la rivoluzione, come costruire il nostro Gigante Rosso anche nel corpo che guiderà il proletariato italiano alla conquista del potere politico, che è la madre di tutte le questioni, e all'instaurazione e la difesa della nuova società socialista fino al comunismo. Noi amiamo in modo particolare Mao, ma in ugual misura amiamo anche tutti gli altri grandi maestri del proletariato Marx, Engels, Lenin e Stalin. Tutti e cinque questi Maestri sono costantemente ricordati da "Il Bolscevico" e dalle Cellule che portano il loro nome e tutte le istanze e i compagni del Partito fanno grandi sforzi per rendere loro omaggio, difenderne la memoria, propagandarne gli insegnamenti. Noi non faremo mai come i dirigenti cinesi che dopo aver eliminato le gigantografie di Marx, Engels, Lenin e Stalin da piazza Tien An Men, quest'anno vi hanno eretto una gigantesca statua del filosofo reazionario feudale Confucio nel tentativo di contrapporlo a Mao. Se potessero chiuderebbero persino il mausoleo di Mao che in quella stessa piazza ogni anno viene visitato da milioni di cinesi che gli rendono onore, com'è costretto ad ammettere lo stesso rinnegato anticomunista Federico Rampini su "Il Venerdì" di Repubblica del 2 settembre scorso. Care compagne e compagni, care amiche e amici, anche quest'anno è stato un anno di intense battaglie di classe e sociali. In ogni occasione il nostro Partito ha fatto ogni sforzo per stare al fianco, sostenere, incoraggiare, indirizzare le masse in lotta. Abbiamo sostenuto la rivolta degli studenti contro la "riforma" Gelmini, e li abbiamo difesi quando sono stati vergognosamente attaccati per l'assedio e l'assalto al parlamento il 14 dicembre dell'anno scorso. Eravamo a Roma con la Cgil il 29 settembre e poi il 27 novembre 2010, alla grandiosa manifestazione nazionale della Fiom del 16 ottobre, nelle piazze per lo sciopero generale della Cgil del 6 maggio e ancora per lo sciopero generale di 8 ore del 6 settembre. Tramite i compagni napoletani guidati da Franco Di Matteo, siamo stati vicini agli operai di Pomigliano d'Arco e alle popolazioni di Terzigno, Boscoreale, Chiaiano, Marano, in rivolta contro le megadiscariche e in difesa della salute e dell'ambiente. Nonostante non siamo completamente d'accordo con la sua linea, ovunque abbiamo potuto abbiamo sostenuto le iniziative promosse dal "Popolo Viola" per chiedere le dimissioni del governo Berlusconi. Grazie all'Organizzazione di Binasco, diretta dal compagno Stefano, eravamo in Val Susa nella storica giornata di lotta contro la Tav del 3 luglio scorso. Noi siamo solidali con i combattenti contro la Tav e condanniamo con sdegno le aggressioni militari che subiscono da parte delle "forze dell'ordine" del neofascista Maroni. Eravamo a Genova il 23 luglio 2011 in occasione del decennale della mattanza al G8. Non abbiamo lesinato impegno per la vittoria dei 4 Sì ai referendum per l'acqua pubblica, contro il nucleare e il legittimo impedimento. Per propagandare l'astensionismo elettorale marxista-leninista nelle amministrative parziali e in particolare a Milano e Napoli e in Sicilia. Abbiamo partecipato alle iniziative di lotta contro la guerra di aggressione alla Libia sforzandoci di promuovere iniziative unitarie con le altre forze politiche e sociali com'è avvenuto con successo a Biella e a Rufina. Abbiamo celebrato in modo militante, in alcuni casi anche da soli, l'8 Marzo, il 25° Aprile e il 1° Maggio. Dobbiamo continuare ad essere presenti a tutte le manifestazioni di massa in particolare a quella nazionale del 15 ottobre a Roma. Molto abbiamo fatto, ma tanto abbiamo ancora da fare. Specie ora che il nostro proletariato e il nostro popolo è sotto il feroce assedio del governo e della classe dominante borghese. Ora che occorre una grande rivolta popolare per fermare il micidiale e senza precedenti massacro costituzionale, sociale e sindacale avallato dal nuovo Vittorio Emanuele III, Napolitano. Invitiamo tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali, religiose antifasciste a unirsi come un sol uomo per affossare la manovra e abbattere il governo del neoduce Berlusconi. Il nostro rammarico è che il PMLI non è tuttora in grado di tutelare come vorremmo gli interessi immediati e a lungo termine del proletariato perché non ha un numero sufficiente di militanti e di simpatizzanti attivi e forti ed estesi legami con le masse, soprattutto operaie e giovanili, per mancanza di mezzi economici e materiali e per il rigido black-out stampa che da sempre vige nei nostri confronti. Per questo dobbiamo decuplicare gli sforzi per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso difendendo con i denti e applicando risolutamente la linea politica e organizzativa del PMLI con particolare riferimento alla lotta contro l'individualismo, il soggettivismo e il frazionismo, studiando, concentrandosi sulle priorità e sul fronte operaio e sindacale e su quello studentesco, migliorando il lavoro giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza sulla base della linea, delle indicazioni e delle misure del 5° Congresso nazionale del PMLI. Come ebbe a dire il compagno Scuderi, il 9 ottobre 1976, in occasione del trigesimo della scomparsa di Mao: "Colui che ci ha dato la luce e ci ha lanciato nell'avvenire, non è più presente fisicamente fra il suo popolo e fra tutti noi, il suo grande cuore ha cessato di battere per sempre, la sua prodigiosa mente non potrà più lavorare alla risoluzione dei problemi della rivoluzione e del socialismo, la sua luminosa figura di condottiero non sarà più lì ad incitarci ad andare avanti con forza e determinazione sulla strada che lui ha tracciato, ma la sua opera, il suo insegnamento, il suo tesoro di esperienza di tutta una vita spesa per la rivoluzione rimangono incancellabili e sta a noi e a tutti i suoi discepoli sparsi in ogni dove impadronircene e farli vivere in eterno nella costruzione del nuovo mondo senza più sfruttamento, miseria e guerra". Noi marxisti-leninisti italiani, discepoli di Mao, dopo 35 anni dalla sua scomparsa, siamo ancora e più che mai decisi a costruire questo nuovo mondo a cominciare dalla conquista del socialismo nel nostro Paese. Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista! Con Mao per sempre! Coi Maestri e il PMLI vinceremo! 14 settembre 2011 |