L'imperialismo francese si muove in proprio nel Golfo Persico Sarkozy inaugura una base militare negli Emirati arabi uniti Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha inaugurato lo scorso 26 maggio un impianto militare francese negli Emirati arabi uniti, una base militare permanente che è la prima costruita all'estero al di fuori di quelle nelle ex colonie dell'Africa. Una nota dell'Eliseo precisa che la base "si trova di fronte allo stretto di Hormuz da cui transita il 40% del petrolio mondiale", da cui deriva la sua "importanza strategica" e la ragione della sua costruzione nell'area del Golfo Persico. Il complesso militare costruito dall'imperialismo francese negli Emirati arabi uniti, battezzato "Campo della pace", è costituito dalla base navale nella zona di Mina Zayed, da un distaccamento aereo già operativo nella base di Al-Dhafra e da un gruppo terrestre di stanza nella città militare di Zayed. In base all'accordo stipulato nel 2008, la costruzione delle infrastrutture della base francese viene finanziata da Abu Dhabi, mentre il governo di Parigi si è accollato i costi operativi. Dalla base navale le delegazioni dei due paesi si sono spostate alla base aerea di Al-Dhafra per assistere all'esibizione del cacciabombardiere francese Rafale che la ditta costruttrice Dassault Aviation e il governo di Parigi stanno cercando di vendere agli Emirati. La trattativa per la vendita di 60 cacciabombardieri, un contratto del valore di circa 8 miliardi di euro, è in corso e deve superare lo scoglio della concorrenza degli americani della Lockheed Martin e del consorzio europeo dell'Eurofighter. La delegazione che accompagnava Sarkozy era composta anche da esponenti dell'industria nucleare francese che sono in trattativa per la vendita di due reattori agli Emirati. Il contratto dovrebbe essere stipulato entro l'anno ma anche in questo caso c'è da superare la concorrenza degli Usa che hanno appena concluso un accordo per la fornitura di tecnologie nucleari agli Emirati. L'imperialismo francese si muove in proprio nella strategica regione del Golfo Persico, per conquistarsi un proprio spazio in concorrenza con gli Usa e in applicazione degli obiettivi definiti dal governo di Parigi nel "Libro bianco della difesa", fra i quali quello di costituire un "asse strategico maggiore dall'Atlantico all'Oceano Indiano", passando "da una strategia di difesa passiva a una strategia di difesa attiva in profondità", comprendente le capacità di "reazione rapida e azione offensiva". E in sintonia col ritorno della Francia nel comando Nato da cui era uscita nel 1966. 29 luglio 2009 |