Che prevede la legge bavaglio

Il 9 giugno il governo ha imposto l'ennesimo voto di fiducia al Senato sul maxiemendamento che sostituisce il ddl sulle intercettazioni. Un articolato che racchiude il testo base uscito dalla commissione Giustizia e i 24 emendamenti presentati nei giorni scorsi dal governo e dal relatore Roberto Centaro.

Ecco le principali novità:

BAVAGLIO ALLA STAMPA
Si potranno pubblicare "per riassunto" solo gli atti di un processo non più coperti da segreto.
Divieto, invece, per i testi delle intercettazioni. Di cui non si potrà più né scrivere né parlare, né per riassunto, né nel contenuto, fino al termine delle indagini preliminari.
Vietata la pubblicazione di tutto ciò che riguarda "fatti e persone" estranee alle indagini.
Vietata la pubblicazione degli atti e delle intercettazioni destinate ad essere distrutte.

SANZIONI
Il giornalista che pubblicherà un brogliaccio, a prescindere da cosa contenga, sarà punito con un mese di carcere e la multa fino a 10mila euro. Gli editori rischieranno fino a 450mila euro. Carcere fino a tre anni per chi pubblica intercettazioni destinate a essere distrutte. Oltre all'indagine penale, si potrà incorrere nella sospensione cautelare fino a tre mesi. Se si tratta di impiegati dello Stato si tratterà di una sospensione dal servizio, se si tratta di giornalisti la sospensione sarà dalla professione.
Rischia da sei mesi fino a quattro anni di carcere chi "fraudolentemente effettua riprese o registrazioni di conversazioni (stile D'Addario ndr) a cui partecipa o comunque effettuate in sua presenza".

LE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE
Si possono effettuare solo per i reati puniti con pene superiori ai 5 anni di carcere e potranno avere una durata massima di 75 giorni; il Pubblico ministero (Pm) potrà chiedere una proroga di tre giorni in tre giorni ma solo nel caso in cui dovesse avvertire il rischio che si stia per compiere un nuovo reato o se è convinto che si tratti dell'acquisizione di una prova fondamentale.
Per i reati più gravi (mafia, terrorismo, omicidio ecc...) le intercettazioni sono possibili per soli 40 giorni più altri 20 prorogabili.
Per avviare un'intercettazione telefonica il Pm deve prima raccogliere "sufficienti indizi di reato" (se si tratta di delitti legati alla mafia e/o al terrorismo) o addirittura "gravi indizi di reato" per tutti gli altri crimini. Le utenze intercettate devono comunque appartenere ai soggetti indagati o dimostrare per gli altri che "sono a conoscenza dei fatti per cui si procede". Ad autorizzare l'intercettazione o la sua proroga non sarà più il Gip (giudice di indagine preliminare) ma il tribunale collegiale del capoluogo di distretto, composto da tre giudici, a cui il Pm dovrà inviare ogni volta una nuova richiesta e tutte le carte del fascicolo. Non solo, l'autorizzazione all'ascolto dovrà ottenere anche il visto del procuratore capo prima di divenire operativa.

GLI ASCOLTI AMBIENTALI
Si possono effettuare per soli 3 giorni (prorogabili di tre in tre). Per mafia e terrorismo si potranno effettuare "anche se non vi è motivo di ritenere che in quei luoghi si stia svolgendo l'attività criminosa". Per tutti gli altri delitti si distinguerà tra luogo privato e luogo pubblico e sarà necessario avere, soprattutto nel secondo caso, maggiori indizi di reato. Fra l'altro, vi dovrà essere anche la certezza che il proprietario del luogo dove si svolgono i fatti sia a conoscenza di quanto avviene.

LE REGISTRAZIONI
In base al cosiddetto emendamento D'Addario, non si possono più effettuare auto-registrazioni previo consenso delle parti. Dalla norma sono esclusi gli agenti dei servizi segreti e i giornalisti pubblicisti o professionisti. È prevista una pena da sei mesi fino a quattro anni di carcere per chi "fraudolentemente effettua riprese o registrazioni di conversazioni a cui partecipa o comunque effettuate in sua presenza".

MAGISTRATI IMBAVAGLIATI
I pubblici ministeri non possono più rilasciare dichiarazioni sulle indagini o sui processi loro affidati. Se un Pm viene indagato per violazione del segreto, potrà essere sostituito. I giornali non possono più pubblicare foto o notizie riguardanti il magistrato titolare di una indagine in corso.

LA NORMA SALVA POTENTI
Parlamentari, agenti dei servizi segreti e clero sono intoccabili. Il Pm avrà le mani legate e senza l'autorizzazione a procedere da parte della Camera di appartenenza non può indagare sulle malefatte dei parlamentari e addirittura deve stare alla larga pure dai parenti, dagli amici e dai collaboratori.
Se un sacerdote viene sottoposto a indagini o arrestato, il Pm dovrà avvertire il vescovo della diocesi da cui il prete dipende. Nel caso di un vescovo o un abate bisogna rivolgersi direttamente alla segreteria di Stato vaticana.
Se un Pm vuole indagare su uno 007 deve avvisare entro 5 giorni Palazzo Chigi.

16 giugno 2010