Le misure del "pacchetto sicurezza" approvato dal senato Ecco un elenco il più possibile sintetico delle misure liberticide e razziste del ddl 733 del governo, detto anche "pacchetto sicurezza", approvato in prima lettura il 5 febbraio scorso dal Senato. Permesso di soggiorno e "reato di clandestinità" Introdotto il reato di "ingresso e soggiorno illegale" (clandestinità), punibile con ammenda da 5.000 a 10.000 euro. Prevista anche l'espulsione senza nulla osta da parte dell'autorità giudiziaria. Per vietare l'ingresso regolare in Italia saranno prese in considerazione anche le condanne non definitive ricevute nel paese d'origine. Non è riuscita a passare, per ora, la richiesta originale dell'arresto e della carcerazione degli irregolari, ma il principio barbarico di stampo nazista di dichiarare reato e mettere al bando una triste condizione umana, sì. È in base a questo iniquo principio che è già diventata legge la norma che prevede un aggravio di pena per i reati commessi da persone prive del permesso di soggiorno. Norma che fa il paio con l'altra che obbliga i tribunali a dare priorità aIla trattazione di certi reati, tra cui quelli concernenti l'immigrazione. Per non parlare della perdita del permesso di soggiorno anche in caso di una condanna non definitiva prevista da questo ddl. Tutto questo, fra l'altro, non farà che intasare ulteriormente la macchina della giustizia già al collasso. Per tutte le pratiche relative alle pratiche di cittadinanza e alla richiesta o al rinnovo del permesso di soggiorno si dovrà pagare una tassa tra gli 80 e i 200 euro (oltre alle spese per i documenti che si aggirano già sui 70 euro). Il permesso di soggiorno sarà a punti come le patenti, articolato in crediti legati alla buona condotta del richiedente sulla base di un "decalogo" firmato all'atto della richiesta. L'esaurimento dei punti comporta la revoca del permesso e quindi l'applicazione del reato di clandestinità con tutte le conseguenze del caso. Per quanto riguarda i permessi di soggiorno Ce di lungo periodo (ex carta di soggiorno) si potranno ottenere solo col superamento di un test di lingua italiana. L'estensione ai familiari, oggi possibile anche se questi sono arrivati dopo, si potrà avere solo se sono soggiornanti da più di 5 anni in Italia. L'esibizione del permesso di soggiorno è obbligatoria per tutti gli atti di stato civile. Ciò può comportare conseguenze inaudite, come l'impossibilità per un "clandestino" di riconoscere il proprio figlio e altre mostruosità del genere. La mancata esibizione dei documenti (passaporto e permesso di soggiorno) comporta l'arresto fino a un anno (attualmente sei mesi) e 2.000 euro di ammenda (attualmente 416 euro). Inasprite tutte le pene per favoreggiamento dell'ingresso irregolare sul territorio italiano, anche senza ingiusto profitto. Norma ipocritamente spacciata per combattere il "traffico" di migranti, mentre in realtà lascia inalterate le pene agli sfruttatori dei lavoratori irregolari e non li distingue da chi impiega mano d'opera irregolare senza trarne ingiusto profitto. Sono stati approvati anche due odg della Lega che impegnano il governo a vietare l'uso del velo islamico e a bloccare i flussi migratori per due anni. Iscrizione anagrafica L'iscrizione anagrafica o la sua variazione sono subordinate all'ottenimento di un "certificato di idoneità alloggiativa". Questo solo allo scopo di dare un'arma in più ai comuni razzisti per creare nuovi ostacoli alla permanenza dei migranti sul territorio, spesso costretti a vivere in ripari di fortuna o a pagare cifre esorbitanti per locali inadeguati e fatiscenti. La perdita del permesso di soggiorno comporta, trascorsi sei mesi, anche la cancellazione anagrafica. I senza fissa dimora, i cosiddetti barboni o clochard, perdono ovviamente qualsiasi diritto all'iscrizione anagrafica spettante di diritto a tutti gli altri cittadini, ma per loro Maroni e Alfano hanno inventato un altro trattamento speciale: il registro, ovvero la schedatura, di tutti i senza fissa dimora. Matrimoni, cittadinanza e ricongiungimenti familiari La cittadinanza italiana dopo il matrimonio con una cittadina o cittadino italiani, attualmente spettante dopo sei mesi, potrà avvenire solo dopo due anni (tre anni se il coniuge è all'estero) e previo pagamento di una tassa di 200 euro. Solo in presenza di figli questi tempi sono dimezzati. Norma introdotta ipocritamente con la scusa di impedire i matrimoni "di comodo" (per es. tra giovani badanti e anziani, ma per i quali la legge già prevedeva appositi reati come la circonvenzione di incapace), ma che in realtà mira a creare ulteriori barriere e disagi alle coppie miste e all'integrazione dei migranti nella nostra società. Obbligo di esibire il permesso di soggiorno anche per i matrimoni, per cui non saranno più possibili neanche matrimoni tra irregolari. Attualmente è possibile richiedere direttamente al Consolato italiano il visto d'ingresso per ricongiungimento familiare, se sono trascorsi 180 giorni dalla domanda di nulla osta senza che lo Sportello unico abbia dato risposta. Questo termine era già stato raddoppiato da 90 a 180 giorni col decreto legislativo n. 160 dello scorso 5 novembre. Con questa legge è stato abolita del tutto anche questa possibilità, per cui lo Stato potrà prendersela comoda e il richiedente non avrà neanche questa minima garanzia di fronte alla prepotenza delle autorità e della burocrazia italiane. Facoltà per i medici di denunciare i clandestini È una vera e propria istigazione alla delazione l'introduzione di questo articolo che abolisce il divieto per i medici (come impone del resto il loro codice deontologico) di denunciare i pazienti senza permesso di soggiorno che ricorrono alle loro cure. La Lega chiedeva addirittura l'obbligo di denuncia. Per ora ha ottenuto solo la "possibilità", ma conta di rifarsi alla Camera. Già molte associazioni dei medici e degli infermieri si sono pronunciate duramente contro questa norma barbarica, che tra l'altro può creare gravi rischi per la salute collettiva allontanando eventuali portatori di malattie infettive, e hanno annunciato che sarà del tutto ignorata dal personale sanitario. Rimesse in denaro I gestori dei Money transfer, a cui si rivolgono i migranti per inviare soldi alle famiglie all'estero, avranno l'obbligo di richiedere il permesso di soggiorno e di conservarne copia per 10 anni. Se il richiedente è sprovvisto di permesso di soggiorno il gestore ha altresì l'obbligo di denunciarlo all'autorità competente. Pene severissime per gli inadempienti. Il racket delle rimesse clandestine sentitamente ringrazia. Minori stranieri Sarà più difficile per i minori stranieri non accompagnati ottenere il permesso di soggiorno al raggiungimento della maggiore età. Dovranno dimostrare di essere in Italia da almeno tre anni e di essere seguiti da un servizio sociale da almeno due, se no a 18 anni dovranno fare i clandestini. Inasprite le pene per chi sfrutta l'accattonaggio di minori, ma anche per i genitori che consentono ai loro figli di mendicare, fino alla revoca della patria potestà: una risposta poliziesca e inumana a una piaga che richiede invece dialogo e pratiche inclusive e di integrazione per essere estirpata. Ciò vale anche per la norma che prevede il rimpatrio forzato immediato per i minori comunitari che svolgono attività di prostituzione. Misure liberticide e fasciste Inasprite drasticamente le sanzioni per i cosiddetti writers, cioè per chi scrive o dipinge sui muri. Non è passata la trasformazione in reato penale passibile di carcere come nel ddl originale, stavolta per l'opposizione della Lega che di imbrattamento di muri (con scritte razziste e xenofobe) se ne intende. È passata invece la proposta leghista di legalizzazione di ronde di cittadini altrimenti dette "ronde padane", vere e proprie squadracce fasciste dedite alla caccia agli immigrati, barboni e "diversi" in generale. Affiancheranno le "forze dell'ordine" nel mantenimento dell'ordine pubblico, anche se saranno disarmate (ma c'è voluto un esplicito emendamento per precisarlo nel testo presentato al Senato). Particolarmente grave, perché si presta alla persecuzione di manifestazioni e occupazioni la norma che consente ai comuni di perseguire i manifestanti obbligandoli a risarcire eventuali "danni" derivanti dall'occupazione di suolo pubblico. I comuni avranno anche la facoltà di usare sistemi di video-sorveglianza. Di gravità inaudita e di stampo nettamente anticostituzionale sono altre due misure volte a reprimere meglio la libertà di espressione e la libertà di associazione politica. Si tratta della norma che consente al ministro dell'Interno di sospendere cautelativamente per decreto l'attività associativa di organizzazioni o gruppi che si ritiene favorisca la commissione di reati con finalità di terrorismo; sia pure dopo il consenso del magistrato come chiesto e ottenuto dal PD Casson. Un'altra misura, proposta con un emendamento dall'UdC, consente al ministro di interrompere l'attività di un utente di Internet qualora lo ritenga colpevole di commettere per via telematica "delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali", obbligando per di più il server ospitante a provvedere entro 24 ore all'apposito filtraggio e blocco del sito in questione pena una sanzione da 50.000 a 250.000 euro: una misura piduista che apre la strada alla messa sotto controllo dell'intera rete da parte del neoduce Berlusconi, che già controlla la maggior parte dei media di questo paese. 11 febbraio 2009 |