Scontri in Valsusa Il "socialista" Hollande: "Sono d'accordo con Monti, la Torino-Lione si deve fare" A un anno dallo sgombero del presidio dei No Tav a Chiomonte cui si sono succedute le gravissime inchieste aperte dalla Procura torinese e la raffica di arresti contro i manifestanti, la voce dei No Tav si è fatta risentire lo scorso mercoledì 27 giugno. Centinaia di manifestanti hanno raggiunto in corteo l'area recintata intorno al cantiere della Torino-Lione in Val Clarea, per ricordare i gravi scontri e gli sgomberi avvenuti proprio il 27 giugno 2011 contro i presidianti valsusini che da più di un mese avevano allestito in località Maddalena di Chiomonte (oggi sede del cantiere) per impedire l'inizio degli scavi del "tunnel geognostico", un'operazione preliminare alla costruzione della nuova linea ferroviaria su cui dovrà passare il supertreno Torino-Lione. I No Tav hanno cercato di aprire varchi nella recinzione nel tentativo di frenare i lavori dell'alta velocità. Subito vi è stata una prima dura carica da parte delle "forze dell'ordine" del ministro Cancellieri che hanno sparato lacrimogeni e utilizzato idranti. In un incontro con il tecnocrate liberista borghese Monti, il "socialista" Hollande, nuova icona della "sinistra" borghese, ha prima elogiato l'operato del governo del massacro sociale, spendendo elogi per il primo ministro, poi si è lanciato in una grave affermazione secondo cui "la Torino-Lione si deve fare assolutamente". Dal canto loro, in un comunicato, i No Tav hanno promesso di non mollare la lotta affermando che "nonostante i compagni in carcere, gli arresti domiciliari e le inchieste, il movimento non ha paura, anzi, rilancia l'iniziativa e si rafforza". 4 luglio 2012 |