Lo scontro Mosca - Washington Putin annuncia un sistema di armi offensive per fronteggiare lo scudo antimissile Usa "Il problema è che i nostri partner statunitensi stanno costruendo uno scudo anti-missile e noi no", ha sostenuto il primo ministro russo Vladimir Putin in un discorso tenuto lo scorso 29 dicembre a Vladivostok. E per risolvere il problema ha annunciato lo sviluppo di nuove armi offensive per fronteggiare lo scudo antimissile Usa. "Se noi non sviluppiamo uno scudo antimissile c'è il pericolo che i nostri partner, realizzando un simile 'ombrello', si sentiranno assolutamente sicuri e saranno portati a fare quello che vogliono, rompendo così l'equilibrio, e favorendo una maggiore aggressività in politica e in economia", una situazione che si stava creando con l'amministrazione Bush ma che potrebbe ripresentarsi anche con Obama e Putin, che tiene al ruolo di superpotenza imperialista della Russia ha annunciato le contromisure: "per preservare l'equilibrio con gli Stati Uniti senza sviluppare un sistema di difesa antimissile come quello americano, dobbiamo incrementare il nostro apparato militare offensivo". Obama lo scorso settembre ha deciso di bloccare il piano per la costruzione dello scudo americano voluto da Bush sul suolo europeo, in Polonia e Repubblica Ceca, ma solo per sostituirlo con uno più leggero. Un progetto che comunque non piace al Cremlino, sia a Putin che al presidente Dimitri Medvedev. Una settimana prima di Putin lo stesso Medvedev aveva espresso idee simili in una intervista televisiva: "certamente continueremo a sviluppare nuovi sistemi, missili compresi. È una pratica normale, il mondo intero agisce allo stesso modo". E contemporaneamente si era svolto con successo il test del nuovo missile russo a lunga gittata SS-18. È l'arsenale missilistico e nucleare che regge le ambizioni di superpotenza planetaria della Russia che ha un apparato militare convenzionale cospicuo ma ancora arretrato rispetto alle principali concorrenti imperialiste. Lo si vede anche nell'attenzione che la delegazione di Mosca ha messo nella trattativa con Washington sulla definizione di un nuovo accordo per il disarmo nucleare che dovrebbe sostituire il trattato Start 1, sottoscritto da Gorbaciov e da George Bush Senior nel '91 e scaduto lo scorso 5 dicembre. Le dichiarazioni di Putin e Medvedev sul riarmo russo hanno anche lo scopo di alzare la posta della discussione nel negoziato che si tiene a Ginevra, per fare in modo che il futuro accordo non contenga limitazioni al potenziale offensivo di Mosca. Usa e Russia hanno deciso congiuntamente di continuare a osservare lo Start 1 e di definire quale obiettivo di massima del nuovo accordo la riduzione dei rispettivi arsenali nucleari al di sotto delle 1.700 testate, entro sette anni dall'entrata in vigore del nuovo trattato. Meno di un decimo di quelle che avevano ma ancora abbastanza per distruggere il mondo intero. 27 gennaio 2010 |