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Appello ai fautori del socialismo
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"Se si vuol fare la rivoluzione, - sostiene Mao - ci deve essere un partito rivoluzionario. Senza un partito rivoluzionario, senza un partito che si basi sulla teoria rivoluzionaria marxista-leninista e sullo stile rivoluzionario marxista-leninista, è impossibile guidare la classe operaia e le larghe masse popolari a sconfiggere l'imperialismo e i suoi lacché".
Questo tipo di Partito - che non può essere confuso con altri tipi di partito che si autodefiniscono abusivamente comunisti - in Italia fortunatamente c'è già, ed è il PMLI. Si tratta solo di farlo crescere e radicare in tutte le regioni del Paese. (...)
Il PMLI è l'unico partito italiano che, oltre a volere veramente il socialismo, è in grado di risvegliare il proletariato alla lotta rivoluzionaria per la conquista del potere politico e di fargli acquisire la sua coscienza di classe. (...)
Che lo si riconosca o no, l'esistenza del PMLI è un dato di fatto, dalla quale non si può prescindere e con la quale si devono misurare e confrontare tutti i rivoluzionari e fautori del socialismo.
Chi tra questi conosce già il PMLI non può far finta che non esista, e seguitare a militare nei partiti e in correnti di partito falsamente comunisti, e magari correre dietro ai trotzkisti dichiarati che si accingono a creare nuovi partiti a sinistra di Rifondazione, vista la poco gloriosa fine governativa che questa ha fatto. (...)
E allora perché perdere ancora altro tempo e tante energie preziose militando in tali partiti? Non si avverte che è l'ora di rompere definitivamente ogni legame con i revisionisti, anche sul piano organizzativo?
Da questa solenne tribuna, in questa occasione memorabile, lanciamo un accorato appello a tutti coloro che vogliono seguire le orme di Mao e degli altri maestri a prendere rapidamente posto di combattimento nel PMLI. Ogni ritardo indebolisce il PMLI e la lotta di classe e rafforza la classe dominante borghese e i partiti ad essa asserviti.
In primo luogo ci rivolgiamo alle figlie e ai figli migliori, più avanzati e più combattivi della classe operaia, che devono costituire la testa e l'ossatura portante del PMLI, e alle ragazze e ai ragazzi che lottano per un mondo nuovo e che abbiano gli stessi sentimenti, la stessa determinazione e la stessa tempra dei coetanei che hanno fondato il PMLI e sono ancora fedeli alla causa.
Ci rivolgiamo anche agli intellettuali rivoluzionari, il cui ruolo sul piano culturale, ideologico e filosofico è insostituibile, e senza i quali è assai problematico combattere e sconfiggere la cultura e l'ideologia borghesi, far acquisire al proletariato la coscienza di essere classe per sé, educare il nostro amato popolo sulla base del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, sciogliere certi nodi storici, economici, scientifici, culturali, e nei vari campi in cui occorre essere specialisti. (...)
Chi vuol spendere la propria vita per la causa più nobile, più grande, più utile che un essere umano possa abbracciare, la causa dell'emancipazione del proletariato e dell'intera umanità, non può non unirsi a noi nel PMLI. Chi invece vuol dare solo qualche contributo, o non può essere militante mancandogli le caratteristiche previste dallo Statuto, può benissimo unirsi al Partito come simpatizzante. Il suo contributo, piccolo o grande che sia, sarà utilissimo e apprezzato
dal Partito.
(Dal discorso di Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, per il 30° anniversario della scomparsa di Mao, dal titolo "Applichiamo gli insegnamenti di Mao sulle classi e sul fronte unito", pubblicato su "Il Bolscevico" n. 33/2006)
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