Sesto sciopero generale in un mese contro la "riforma" delle pensioni Gli studenti medi e universitari a fianco dei lavoratori. Scuole e università in agitazione e occupate Pugno di duro di Sarkozy Il senato francese, con 177 voti favorevoli e 151 contrari, ha approvato il 26 ottobre la contestata riforma delle pensioni che innalza l'età pensionabile da 60 a 62 anni e contemporaneamente eleva a 67 anni il diritto a godere della pensione piena. Il testo passerà all'Assemblea nazionale che dovrà pronunciarsi in via definitiva, prima della promulgazione da parte del presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, che l'ha voluta fortemente nonostante la larghissima opposizione dei lavoratori e degli studenti che hanno più volte riempito le piazze soprattutto negli ultimi 16 giorni, durante i quali il senato ha esaminato il provvedimento governativo a tappe forzate e che sono stati caratterizzati da scioperi generali e manifestazioni di protesta. L'ultimo sciopero generale, il sesto, è del 19 ottobre e ha visto ben 3,5 milioni di persone a protestare in piazza in tutta la Francia, in più di 270 manifestazioni. Una protesta che raccoglie un largo consenso popolare certificato anche dai sondaggi che continuano a registrare l'appoggio di oltre i due terzi di francesi alle motivazioni dei manifestanti contro la riforma governativa. La manifestazione principale si è svolta a Parigi dove oltre 300 mila manifestanti hanno dato vita a due combattivi cortei che hanno sfilato per le vie della città da place d'Italie alla spianata degli Invalides dietro gli striscioni che riportavano la parola d'ordine "servizi pubblici, occupazione, salari, pensioni, non tocca a noi pagare la crisi". Tanti i cartelli contro le diseguaglianze sociali a partire da quello che ricordando gli ultimi dati sulla povertà nel paese denunciava "7.835.000 francesi devono vivere con meno di 950 euro al mese e più della metà con meno di 775 euro", un altro ricordava " Chirac (l'ex presidente, ndr): 31mila euro di pensione al mese". Numerose le denunce contro gli scandali che hanno investito il governo e sfiorato lo stesso Sarkozy a partire dal caso Bettencourt. Nei cortei di Parigi e in diverse altre città si è notata la massiccia e attiva partecipazione dei giovani e degli studenti, in particolare dei liceali. Tantissime le ragazze a sostegno della protesta delle donne che possono avere carriere a singhiozzo per aver allevato i figli e per le quali la pensione piena a 67 anni diventa un miraggio. Contro i liceali Sarkozy ha usato il pugno duro e anche il 19 ottobre ha inviato la polizia a sgomberare qualche centinaia di giovani che facevano un sit in in Place de la République. Studenti protagonisti degli scontri, come in precedenti manifestazioni, a Nanterre e a Lione dove la Prefettura ha parlato di intervento necessario per una "rivolta urbana" mentre gli insegnanti, scesi in piazza accanto degli studenti, hanno denunciato "le provocazioni della polizia". Il governo spera che con la chiusura delle scuole per le vacanze dei Santi si disinneschi la protesta nei 1.200 licei su poco più di 4 mila che sono in stato di agitazione. Ma la protesta comincia a prendere corpo anche nelle università dove si sono tenute assemblee che hanno deciso di avviare la mobilitazione. Sulle 83 sedi universitarie del paese ce ne sono già 11 dove la didattica è stata bloccata e in 7, a Parigi, Bordeaux, Pau, Rennes, Strasburgo, Caen e Tours, è partita l'occupazione. 27 ottobre 2010 |