Partecipato incontro su "L'alternativa" a Catania Schembri espone le critiche del PMLI alle tesi riformiste di Chiesa Qualsiasi coalizione elettorale risulterà un inganno per le masse. Interesse per i tre tipi di volantini distribuiti dal PMLI Se il mondo va in rovina e verso nuove guerre è colpa del capitalismo e dell'imperialismo. Se ne esce solo col socialismo Dal corrispondente della Cellula "Stalin" della provincia di Catania Sabato 26 maggio si è svolto a Catania, nel salone della Camera del Lavoro della CGIL in via Crociferi, un incontro culturale con il giornalista Giulietto Chiesa, fondatore e presidente del laboratorio politico L'alternativa, sul tema "Crisi economica mondiale, collasso dell'Europa, pericoli di guerra". L'introduzione di Chiesa è di carattere ambientalista, catastrofico e apocalittico, critica il modello economico globale basato sull'idea di una illimitata espansione di produzione e consumi, diventando così una macchina distruttiva della natura. Parla come se fosse l'uomo la causa, colui che crea queste condizioni distruttive dell'ecosistema, senza citare in alcun modo la responsabilità del capitalismo e criticarlo come unico responsabile che mette alla base la sua unica logica: quella del profitto. Il giornalista mette in risalto, inoltre, l'aumento della popolazione e il conseguente venire a mancare delle risorse, situazione che crea tensione tra gli Stati che tendono ad accaparrarsi le materie prime, tensioni che andranno a sfociare in guerre regionali. Nessuna parola però sul fatto che responsabili di tutto questo sono gli imperialismi americano ed europeo nonché gli altri imperialismi come la Cina, l'India e altri Stati che corrono tutti verso gli armamenti per future guerre. Noi diciamo che senza il capitalismo i popoli del mondo potranno vivere nel benessere, costruendo il socialismo, in armonia con la natura, in un'economia pianificata, partendo dalle priorità dei bisogni delle masse popolari. Chiesa illustra la tesi reazionaria e interclassista della decrescita e afferma che "il dogma della crescita ferisce a morte la natura è l'uomo che attacca selvaggiamente tutti i beni comuni per assoggettarli allo sfruttamento privato". Indica come soluzione una "riforma" del sistema capitalista e sostiene "che è necessaria una pacifica convivenza su questo pianeta con il rispetto della sovranità nazionale, attraverso una democrazia internazionale che è interamente da creare" (ancora una volta idealismo riformista). Inoltre sostiene "che tutti i processi in atto indicano che stiamo assistendo alla fine dell'impero americano e all'inizio di un mondo multipolare in cui l'occidente nel suo complesso perderà inesorabilmente il suo ruolo centrale e dominante". Invece, secondo l'analisi del PMLI svolta al 5° Congresso nazionale, attualmente il mondo è dominato dall'imperialismo. Esso è presente dappertutto con i suoi capitali, le sue banche, le sue multinazionali, le sue fabbriche, le sue merci, la sua tecnologia, la sua cultura borghese e reazionaria, in più Paesi con le sue armate. Il suo mercato non ha più confini e raramente trova ostacoli nel suo cammino. Esso deturpa e inquina la Terra. Tuttavia l'imperialismo non è un blocco monolitico, al suo interno esistono delle forti ed ineliminabili contraddizioni dovute ai diversi interessi economici, finanziari, commerciali, politici e militari dei vari Paesi imperialisti. Questi ultimi sono uniti a succhiare il sangue e depredare le ricchezze dei popoli del mondo ma divisi quando si tratta di ripartirsi il bottino. Circa i partiti attuali Chiesa critica la loro degenerazione in "casta", mentre sul PCI denuncia che si è "suicidato"; per noi marxisti-leninisti non fu altro che la ovvia conclusione di un inganno durato 70 anni come partito revisionista borghese. Il giornalista, parlando della Costituzione, afferma che "bisogna attuarla" ma in realtà è una Costituzione democratica borghese che non esiste più. Questi riformisti revisionisti si aggrappano alla Costituzione come fosse una conquista ideale definitiva. Per noi marxisti-leninisti essa fu solo un compromesso tattico tra il proletariato diretto dai revisionisti e la borghesia nelle condizioni storiche del dopoguerra, per noi l'evoluzione storica continua con la lotta di classe fino all'abolizione dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, l'instaurazione del socialismo e una Costituzione socialista. Giulietto Chiesa conclude la sua lunga relazione con un appello di tipo elettorale, con la proposta di un "nuovo" soggetto che include il movimento "5 stelle" di Beppe Grillo, la Federazione della sinistra PRC e PDCI, però quest'ultimi dovrebbero subire una trasformazione, forse quella di eliminare (perché già sono abbastanza trasformati in senso borghese) come simbolo la falce e martello (un altro inganno riformista a sostegno del sistema borghese oggettivamente morente). La Cellula "Stalin" della provincia di Catania del PMLI, nel salone stracolmo di circa 200-300 partecipanti, ha distribuito tre volantini del Partito che sono stati accolti con molto interesse: "La strage di Brindisi giova al governo e al sistema capitalista. Unirsi sì, ma contro il capitalismo, per il socialismo"; "35° Anniversario della fondazione del Partito marxista-leninista italiano. Uniamoci contro il capitalismo, per il socialismo" (di Giovanni Scuderi"); "Viva la 'meglio gioventù' che scende in piazza. Ma deve lottare contro il capitalismo, per il socialismo". Il compagno Sesto Schembri, Segretario della Cellula del PMLI, ha chiesto la parola e ha iniziato dicendo tra l'altro che noi marxisti-leninisti concordiamo sui pericoli di guerra fra imperialismi per accaparrarsi i mercati e le materie prime, lo sostenne per primo Lenin. Secondo lui il capitalismo divenuto imperialismo aveva bisogno delle guerre anche per superare le sue crisi cicliche e affermava che è la rivoluzione proletaria che può evitare le guerre o le guerre possono provocare la rivoluzione. Il compagno, rivolto a Chiesa, continua: "Condividiamo molte cose della tua analisi sull'America imperialista e guerrafondaia e criminale e che Monti è al servizio della grande finanza europea. Tu dici che l'Europa se vuole competere o difendersi dai Paesi imperialisti deve applicare una democrazia forte e allargarsi alla Russia, noi siamo per un'Europa dei popoli non imperialista ma socialista che potrà essere d'esempio con la sua politica antimperialista e di pace agli altri popoli del mondo". Il compagno Schembri aggiunge: "non mi aspettavo, caro Giulietto, dopo la tua analisi di critica al PD e a tutti gli altri partiti borghesi, dopo averli definiti corrotti e caste, una tua proposta di coalizione elettorale a partire dai grillini fino alla FdS; ancora un inganno riformista alla Kautsky che ha inizio nel '900. Lenin criticava questi riformisti etichettandoli come cretinismo parlamentare. Noi diciamo che la democrazia borghese è una democrazia formale, illusoria e ingannevole per il proletariato e le masse popolari, è al servizio della borghesia. Per questo assistiamo, inoltre, al grande balzo dell'astensionismo elettorale. Questo capitalismo con i suoi partiti corrotti non è più credibile e non è riformabile e quindi va abbattuto. Due sole sono le vie, o capitalismo o socialismo, le terze vie sono perdenti e funzionali alla borghesia. Chi ha un progetto alternativo è il proletariato con la concezione proletaria del mondo in antitesi al sistema capitalistico". Alla borghesia con le sue istituzioni, il parlamentarismo di democrazia simbolica e formale (quello che ogni 5 anni vai a mettere una croce e torni a casa e poi se ne parla dopo altri 5 anni) va contrapposta la democrazia del proletariato, le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia le Assemblee popolari che eleggono i Comitati popolari, forme di democrazia diretta. Le Assemblee popolari possono revocare in qualsiasi momento i componenti del Comitato popolare e sostituirli con altri componenti più attivi e questo è un altro esempio di democrazia diretta. A questo punto il nostro compagno viene interrotto dal moderatore, che gli fa cenno che il suo tempo disponibile è terminato. Il compagno conclude con la parola d'ordine del Partito: "Uniamoci contro il capitalismo, per il socialismo!". Applausi hanno salutato le sue conclusioni e all'indomani esponeneti dei movimenti catanesi si sono complimentati con Schembri. Chiesa nella replica non ha risposto alle critiche avanzate dal rappresentante del PMLI, ma ci ha insultati perché elettoralmente non raggiungiamo il 18% sui voti validi come l'accozzaglia da lui proposta. Il Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, ha telefonato immediatamente al compagno Schembri complimentandosi per il suo ottimo intervento, coraggioso, fermo e lucido. 6 giugno 2012 |