Alberto Signifredi annuncia le sue dimissioni al Comitato politico federale del PRC di Parma Uscire da Rifondazione comunista per sostenere il PMLI, unica vera speranza per il socialismo in Italia Il 10 gennaio scorso si è tenuto a Parma un Comitato politico federale del PRC. In tale occasione ho annunciato pubblicamente le dimissioni dal partito, motivando brevemente il perché di questa scelta. Ho spiegato che, dopo la mia adesione critica degli ultimi 4 anni, la collaborazione del PRC al II governo Prodi ha fatto cadere la maschera sulla natura e sugli scopi del partito dimostrando che esso di comunista ha soltanto il nome e i simboli, ma non la sostanza, non la base ideologica, cioè il marxismo-leninismo, non le finalità. Il partito oggi non è nient'altro che un blando contenitore riformistico, tutto interno all'attuale società borghese; un partito ammantato ora di movimentismo pseudo-rivoluzionario, ora di pseudo-pacifismo e non violenza. Ho affermato che nell'attuale fase storica e politica il termine "comunista" è diventato una parola generica, usata a volte anche per designare chi è soltanto avverso al "centro-destra", come Prodi o Rutelli. Ho detto pertanto che il termine "marxista-leninista" è l'unica definizione corretta che un comunista deve adottare oggi, dichiarando infine la mia adesione, come simpatizzante, al Partito marxista-leninista italiano, l'unico partito, a mio avviso, che fin dalla nascita nel 1977 lotta coerentemente contro la borghesia, contro il revisionismo, contro i falsi comunisti del PCI prima e del PRC e PdCI poi, contro il vecchio e nuovo fascismo, contro la guerra imperialista, per il socialismo e il comunismo. Cioè per l'Italia unita, rossa e socialista. Alberto Signifredi - simpatizzante di Parma del PMLI |