L'accordo interessa 13 Paesi Sigonella diventerà base Nato dei droni Non solo il salvataggio delle banche e il "risanamento dei conti pubblici": una consistente parte delle sacche di sangue che il macellaio Monti sta succhiando alle masse popolari saranno impiegate anche per rilanciare la politica interventista e guerrafondaia del suo predecessore Berlusconi. Il 3 febbraio l'Italia ha sottoscritto l'accordo Nato che prevede nella base siciliana di Sigonella l'installazione entro il 2017 di un nuovo sistema di sorveglianza terrestre, l'AGS (Alliance Ground Surveillance). "È un buon accordo, un grande accordo, un accordo ben fatto". Ha dichiarato con somma soddisfazione il segretario della difesa americano Leon Panetta. Il programma per le future "guerre preventive" in Medio Oriente, Africa, Est Europa è uno tra i più costosi mai varati dall'Alleanza atlantica. Vi prendono parte 13 paesi. Con gli Usa e l'Italia al centro del progetto, ci saranno: Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Romania, Slovacchia e Slovenia. Un contributo operativo specifico verrà comunque da Francia e Gran Bretagna che metteranno a disposizione i propri sistemi French Heron Tp (coprodotti con Israele) e Uk Sentinel. Restano fuori Spagna e Polonia, candidatesi inizialmente con l'Italia per ospitare l'AGS con i cinque velivoli senza pilota del tipo "Global Hawk" che la Nato acquisterà dalla statunitense Northrop Grumman. "L'accordo è un passo fondamentale verso un sistema di sorveglianza dell'Alleanza in grado di dare ai comandanti una fotografia precisa di qual è la situazione sul terreno", ha dichiarato il segretario generale Nato, Anders Fogh Rasmussen. "E la recente operazione in Libia ha dimostrato quanto importante sia questa capacità". Durante l'aggressione alla Libia proprio a Sigonella l'US Air Force aveva schierato due "Global Hawk" e un imprecisato numero di droni MQ-1 Predator, utilizzati in particolare per individuare gli obiettivi e dirigere i bombardamenti dei caccia della coalizione a guida Nato. Nei programmi del Pentagono, la base siciliana è destinata a fare da vera e propria capitale mondiale dei velivoli senza pilota: entro il 2015 dovrà ospitare un reparto di Us Air Force con 4-5 "Global Hawk", più altri 4 droni in via di acquisizione della Marina Usa. Un accordo di massima per la trasformazione di Sigonella in "principale base operativa" del sistema AGS era stato raggiunto a Cracovia il 19 e 20 febbraio 2009, durante il vertice dei ministri della difesa della NATO. "Abbiamo scelto questa struttura dopo un'attenta valutazione e per la sua centralità strategica nel Mediterraneo che le consentirà di concentrare in quella zona le forze d'intelligence italiane, della Nato e internazionali", dichiarò a margine dell'incontro l'allora capo di stato maggiore della difesa, generale Vincenzo Camporini. Ancora più esplicito il vicesegretario generale per gli investimenti alla difesa dell'Alleanza, Peter C. W. Flory: "L'AGS è essenziale per accrescere la capacità di pronto intervento in supporto delle forze Nato per tutta le loro possibili future operazioni". Dunque il governo Monti rilancia in grande stile la scellerata politica di riarmo intrapresa da Berlusconi e, insieme all'acquisto dei costosissimi F-35, ha proiettato l'Italia al centro di un sistema di sorveglianza militare destinato non solo alle attività d'intelligence o alla raccolta ed elaborazione dati, ma che fornirà soprattutto importanti informazioni per la stesura e la realizzazione dei futuri piani di aggressione imperialiste in tutta l'area mediorientale e Nord Africa. 22 febbraio 2012 |