Squadrismo fascista nelle scuole di Roma Dal corrispondente della Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Roma A partire dal 22 ottobre, una serie di blitz di matrice fascista diretti verso diversi licei hanno caratterizzato l'inizio della settimana nella Capitale. Lunedì mattina infatti diversi militanti del "Blocco Studentesco" (Appendice di Casapound) con volto coperto, armati di mazze e caschi hanno tentato l'irruzione verso i due importanti licei romani "Mameli" e "Giulio Cesare". Tentato, poiché il blitz, al liceo "Mameli" ai Parioli è fallito grazie all'intervento del personale della scuola che, vedendo gli aggressori scavalcare il muretto oltre il cortile della scuola, hanno prontamente chiamato le "forze dell'ordine" e chiuso i cancelli del liceo. Al "Giulio Cesare" una ventina di squadristi sono riusciti a entrare, lanciando fumogeni, volantini di propaganda ed urlando "Viva il Duce". Molti studenti, spaventati, sono fuggiti in strada bloccando il traffico. Altri tentativi di interventi squadristi si sono verificati martedì mattina in altri tre licei e istituti della capitale. Cambia la bandiera ma non la forma e né il contenuto. I blitz infatti in questo caso sono opera di "Lotta Studentesca" (Appendice di Forza Nuova). Davanti agli istituti sono stati affissi striscioni con su scritto "No alla legge Aprea", "Piu' potere agli studenti" e "Fuori i privati dalle scuole" il tutto con la solita cornice di fumogeni volantini e bandiere. Proteste contro i tagli evidentemente, perché allora non manifestare davanti a un ministero e contro i responsabili dei tagli? Sono forse gli studenti ed i docenti colpevoli dei tagli e delle "riforme scolastiche"? È tipico delle squadracce fasciste cercare di infiltrarsi nei movimenti di massa per sabotarli, agitando slogan demagogici e strumentalmente riecheggianti quelli avanzati dalle masse. Solamente otto in totale gli squadristi fermati dalle "forze dell' ordine" nelle due giornate. Deboli e sterili le affermazioni del neopodestà Alemanno volte più che altro a sminuire gli eventi descritti come manifestazioni tra il violento ed il puerile. Più incisive invece le dichiarazioni dell'Anpi che chiede "di applicare finalmente le norme legislative che prevedono lo scioglimento delle associazioni che si richiamano dichiaratamente all'ideologia fascista, la chiusura delle loro sedi e il divieto di attività contrarie alla Costituzione". Il PMLI è pienamente d'accordo con l'Anpi perché da sempre è su questa posizione. Anche Fabio Nobile, segretario romano del PdCI/FdS, si allinea con l'appello dell'Anpi sostenendo che "le identificazioni dei responsabili non possono bastare come non bastano le denunce o le prese di distanza della politica. Chiediamo che le autorità competenti applichino le leggi e provvedano a sciogliere gruppi, associazioni e movimenti che si rifanno all'ideologia fascista, chiudendo le loro sedi. Va impedita ogni agibilità democratica a chi rifiuta i valori fondanti della nostra Costituzione, prima che sia troppo tardi". Intanto il caso arriva in Parlamento. Il PD infatti interviene per bocca della deputata Maria Coscia: "Chiedo a lei presidente di far sapere al governo - ha detto Coscia rivolta a chi presiedeva l'aula - l'assoluta urgenza di venire a riferire in Parlamento" sui fatti romani e di "sapere che provvedimenti intenda prendere. Ci troviamo infatti di fronte al reato di apologia al fascismo- ha spiegato Coscia - visto che i ragazzi che hanno messo in atto i blitz inneggiavano a Mussolini- ed è stata messa a rischio l'incolumità di studenti e docenti" I blitz sono infatti avvenuti forzando i controlli e sono stati accesi anche fumogeni dentro le scuole 'assaltate'. "Il governo venga al più presto a riferire in aula - ha chiesto la deputata Pd - dicendo che interventi di repressione si intendono prendere nel rispetto della legge italiana che prevede il reato di apologia del fascismo". Ma perché non è intervenuto subito il segretario nazionale del PD, Bersani? E Renzi non ha nulla da dire? Si tratta di azioni squadriste gravissime che, oltre ad aver una precisa matrice politica, assumono un chiaro significato provocatorio e intimidatorio nei confronti della crescente mobilitazione studentesca in lotta contro i devastanti tagli della legge Aprea e della legge di stabilità e dei docenti contro l'annunciato aumento dell'orario di insegnamento. 31 ottobre 2012 |