Toscana Stella Targetti, una capitalista doc designata vicepresidente da Rossi Dal nostro corrispondente della Toscana Enrico Rossi, candidato per il "centro-sinistra" alla guida della Toscana, sempre più vuole dimostrare di essere lui a decidere su tutto in barba anche agli alleati di coalizione, oltre al PD, Federazione della Sinistra, IdV, Sinistra ecologia e libertà, Partito socialista, Verdi, Repubblicani europei e Laburisti. E così dopo essersi tolto il dente della coalizione, ha presentato a tutta la stampa la auspicata futura vicepresidente della giunta regionale, Stella Targetti, neanche presente nelle liste elettorali. Sulla Targetti imposta da Rossi sono insorti solo i rappresentanti dell'IdV, più per un fatto di forma per non essere stati interpellati che di sostanza. Poi il tacito assenso da parte di tutti, accodati alle parole presidenzialiste di Rossi che ha affermato: "in giunta tutti saranno esterni perché saranno nominati dal Presidente e risponderanno al Presidente. Terrò conto delle varie sensibilità e dei partiti, ma la giunta la sceglierò io!". Rossi afferma di aver scelto la Targetti perché "è così diversa da me, ha studiato economia e viene dal mondo dell'imprenditoria... con ella, voglio dare una risposta qualificata ai problemi del lavoro mettendo al centro la cultura d'impresa che ci permetterà di andare più veloce". Soddisfatto anche il segretario regionale del Pd Andrea Manciulli che definisce la Targetti una "buona rappresentante delle sfide da affrontare nei prossimi anni in Toscana, una giovane imprenditrice che innova, accetta le sfide della globalizzazione, attenta al valore del lavoro e alla sua dimensione sociale". Basta però esaminare la biografia della Targetti per rendersi conto che è una capitalista doc. Classe 1973 è figlia di Paolo Targetti, ex presidente della Confindustria fiorentina e titolare della Targetti Sankey a Firenze, azienda quotata in borsa, ed ora è alla guida dell'azienda di famiglia divenuta negli ultimi anni il terzo gruppo metalmeccanico della provincia di Firenze dopo il Nuovo Pignone e la Galileo. E' vicepresidente marketing Targetti Poulsen, Targetti Sankey spa che insieme contano 400 dipendenti, è membro del consiglio di aministrazione della Fondazione Targetti, è editore della rivista digitale lightingacademy.org. E ancora, è membro eletto in giunta di Confindustria di Firenze e membro del Consiglio scientifico del Centro di servizi di Ateneo dell'Università di Firenze. Targetti non è tesserata di nessun partito, però non è un caso che sia responsabile della scuola di formazione politica del PD, che abbia collaborato con il comitato elettorale del primo mandato del presidente regionale uscente Claudio Martini e che abbia coordinato i giovani in Toscana nei comitati elettorali per Romano Prodi. Alle ultime elezioni comunali si è schierata con il berlusconino Matteo Renzi. Accettando l'investitura alla vicepresidenza della Regione la Targetti ha affermato di essere stata conquistata da Rossi perché nel proporglielo avrebbe tenuto di conto dei suoi impegni professionali e familiari. "Ho valutato bene la compatibilità con la mia vita di mamma che vuole crescere i figli"; "per evitare ogni possibile conflitto d'interesse farò immediatamente un passo indietro. Niente più incarichi, anche se resterò azionista, non posso cambiare del tutto ciò che sono" (sic!); "porterò il mio contributo di persona normale, di donna e di madre". È inaccettabile lo slogan di Rossi coniato per la Targetti: "una donna d'impresa, perché la politica è l'impresa più grande", come se la politica fosse una esclusiva delle donne borghesi e sfruttatrici. La Targetti non rappresenta certo le donne del proletariato, delle masse popolari che ogni giorno sono sfruttate da persone come lei, che devono fare salti mortali per dividersi tra il lavoro (quando c'è) e la famiglia, non aiutate affatto dalla politica attuata dalle istituzioni borghesi, siano esse guidate dal "centro-sinistra" o dal "centro-destra". Il vero motivo della candidatura della Targetti sta nel fatto che è una persona che rappresenta gli industriali, i pescecani capitalisti, che piazzano uno di loro nella seconda poltrona del governo regionale, e favorisce la destra toscana che può vedere realizzati affari d'oro e una politica tesa a salvaguardare gli interessi della borghesia. La classe operaia e le masse popolari toscane non hanno bisogno di persone come la Targetti, dalle quali non trarranno alcun beneficio. La sua nomina deve essere un motivo in più per delegittimare e sfiduciare le istituzioni borghesi attraverso l'astensionismo elettorale (disertare le urne, annullare la scheda o lasciarla in bianco) e la creazione delle istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo. 10 marzo 2010 |