Stipendi e vitalizi d'oro ai suoi Sottogoverno e corruzione della governatrice del Lazio Polverini Aveva promesso "una manovra con meno tasse ai cittadini e più tagli ai politici"; ma alla fine la governatrice del Lazio in camicia nera, Renata Polverini, ha fatto esattamente il contrario aumentando le tasse e i tagli a carico delle masse popolari e mantenendo invece gli stipendi, i privilegi e i vitalizi d'oro a favore dei 71 capicosca parlamentari eletti nel consiglio regionale. Non solo. L'ex segretaria del sindacato fascista UGL, ha pensato bene di risarcire con una "degna" sistemazione anche i sei berlusconiani esclusi dalla competizione elettorale perché presentarono in ritardo la lista. "Trombati" in carrozza Si tratta dell'imprenditore Luigi Celori, 54 anni, con alle spalle tre legislature, è stato nominato presidente di Autostrade del Lazio; Tommaso Luzzi, 61 anni, per 15 anni in Regione, è stato piazzato a capo di Astral, una società che pulisce e asfalta le tangenziali e i raccordi; il socialista Donato Robilotta, 56 anni, è stato nominato commissario straordinario di Ipab Sant'Alessio, un centro per ciechi che gestiva un imponente patrimonio immobiliare; Bruno Prestagiovanni, 54 anni, nominato commissario straordinario di Ater Roma, un carrozzone che assegna le case pubbliche; Massimiliano Maselli, 44 anni, è ora presidente di Sviluppo Lazio, dove transitano bandi di gara e studi scientifici e infine Erder Mazzocchi, 43 anni, commissario straordinario di Arsial, l'agenzia regionale per l'agricoltura. Tutti e sei "trombati" alla partenza dal Tar del Lazio e tutti e sei rimessi in carrozza dalla Polverini. Soldi rubati al popolo Il bilancio 2012 approvato il 21 dicembre scorso prevede in aggiunta al precedente bilancio 1,4 miliardi di tagli e 0, 3 di nuove tasse. Nel mirino ci sono odiosi tagli alla cultura, servizi, trasporti, blocco dei pagamenti alle imprese, i ticket e l'aumento di tariffe e addizionali regionali fra cui spicca l'aumento Irpef (+0,33%) la benzina con un'accisa inedita (20 centesimi al litro), il bollo per l'automobile (+10%). Mentre calano i fondi per il sociale e le opere pubbliche (-100 milioni di euro). Insomma una pioggia di milioni rubati al popolo e utilizzati per pagare stipendi, privilegi e pensioni d'oro ai 71 consiglieri laziali che vengono pagati per il mandato in Regione (indennità), per essere presenti in aula (diaria), per raggiungere il palazzo (rimborso), per presiedere o partecipare in commissione (e sono venti). consiglieri laziali vengono pagati per il mandato in Regione (indennità), per essere presenti in aula (diaria), per raggiungere il palazzo (rimborso), per presiedere o partecipare in commissione (e sono venti). E hanno il vitalizio garantito a partire da 50 anni con una riduzione del 5 per cento, o a 55 al 100 per cento dell'ultimo stipendio. Basta pensare che il costo del solo parlamentino di via Pisana nel 2012 arriverà a costare oltre 102 milioni di euro (+5 milioni rispetto al 2011), oltre 17 euro e mezzo per abitante. Stipendi e privilegi da nababbo Ogni eletto del Lazio si mette in tasca 12 mila euro netti al mese. In realtà tra indennità base e diaria si arriverebbe a 7.800, solo che poi si aggiungono un pacco di benefit tra cui va citato almeno quello più odioso: il rimborso da 35 cent a chilometro per chi deve farne oltre 15 km per arrivare alla Pisana, sede del Consiglio. A gonfiare ulteriormente gli stipendi dei boss politici laziali, provvede l'indennità di carica. Infatti nessuno è consigliere semplice, tutti e 71 gli eletti fanno parte di una o più delle 20 commissioni regionali e si spartiscono le oltre ottanta cariche col loro corredo di stipendio accessorio e lo stuolo di collaboratori, portaborse, addetti di segreteria, autisti, ecc. Non bastasse, i 71 eletti sono riusciti a dividersi nella bellezza di 17 gruppi consiliari di cui 9 formati da un solo consigliere che poi diventa anche capogruppo di se stesso. Il personale assunto a tempo determinato dai politici costerà 1,2 milioni in più (7,2 in tutto), le indennità di segreteria 700 mila (10,7 il totale), le consulenze 222 mila (710 mila euro). Poi ci sono i lavori di ristrutturazione, che passano dagli 8 milioni del 2011 a dieci, "le spese di rappresentanza" della Polverini da 750 mila euro a 1,25 milioni e pure i gruppi si intascano due milioni e mezzo in più. Finito? Macché. Nel 2012 quasi raddoppierà il costo per la stampa e la pubblicazione di materiale cartaceo: da 2,6 a 4,6 milioni di euro. 1 febbraio 2012 |