Letta contestato a Bologna. Bruciati fantocci di Letta, Berlusconi e Crocetta a Palermo Studentesse e studenti in piazza contro il governo, per la scuola pubblica Cortei in tutta Italia al grido: No all'austerità. Il governo e il PD nel mirino. Fermati a Torino, Napoli e Piacenza. Gli studenti: il governo si prepari a ricevere la nostra sfiducia. Il PMLI in piazza a Milano, Firenze e Palermo Lottare uniti per la scuola pubblica, unitaria, gratuita e governata dalle studentesse e dagli studenti Migliaia di studentesse e studenti medi sono scesi in piazza il 4 ottobre in tutta Italia dietro gli striscioni "Ripresa economica solo a parole, scendiamo nelle piazze, riprendiamoci le scuole" per la prima mobilitazione studentesca di quest'anno, indetta dalla rete "StudAut" già all'indomani del campeggio NoTAV tenutosi a Chiomonte i primi di settembre. Un vero successo in termini di partecipazione e combattività, che auspichiamo abbia acceso la miccia di un memorabile autunno caldo contro il capitalismo e il suo governo Letta. I cortei I cortei sono stati aperti dagli studenti di Bologna già il 3 ottobre, dal momento che il 4 è il patrono della città. Oltre mille studenti hanno invaso le vie del centro e assaltato le banche, scrivendo "Save school not banks" (salvate la scuola non le banche) e "No all'austerità" sulle pareti. Nella serata del 4, studenti e Cobas hanno contestato Letta presente all'inaugurazione del Mast (manifattura arti sperimentazione e tecnologia), al grido: "Governo di ladri ed assassini, siamo tutti clandestini". Tremila studenti da diciotto scuole hanno preso le strade di Roma, affiancandosi alla protesta dei movimenti per il diritto alla casa, che hanno occupato l'ex palazzo dei vigili urbani contro la decisione del neopodestà Marino di svendere il patrimonio comunale per saldare i debiti, e al Coordinamento scuole in piazza contro i tagli. Il decreto Carrozza sulla scuola, ha detto infatti Antonia Sani di "Per la scuola della Repubblica", "non ci lascia affatto soddisfatti. L'accesso alle risorse economiche, dai libri, alla mensa, alle tasse viene sempre più connesso al merito, col rischio forte di lasciare indietro di più". Commemorato Pavlos Fyssas, il cantante greco assassinato dalla feccia fascista di Alba Dorata. Fra gli altri cortei, segnaliamo Torino, militarizzata, dove ottocento studenti, dopo avere attaccato le banche e la sede del MIUR al fianco dei giovani valsusini, con grande e ammirevole coraggio, hanno poi cacciato sei agenti della Digos che erano entrati nel liceo Gioberti per identificare uno studente. È stato occupato il distaccamento del Ministero dell'Economia a Milano, dov'era presente il PMLI (vedi servizio a parte). Diverse migliaia di studenti in piazza a Firenze (vedi servizio a parte), dove è stata apprezzata la presenza e la diffusione del PMLI. A Napoli più di quattromila studenti hanno affiancato alla lotta per la scuola pubblica anche quella per l'ambiente, portando la contestazione fin sotto la sede del PD che "non solo è il principale partito di governo e dunque primo responsabile delle politiche di austerity in Italia, ma soprattutto responsabile - in oltre vent'anni di amministrazione della città - del sistematico avvelenamento di tutta l'area metropolitana di Napoli dovuto alla gestione criminale dell'emergenza rifiuti". Qui un gruppo di disoccupati ha anche contestato Epifani. PD nel mirino degli studenti anche a Pisa. Letteralmente infiammata la Sicilia. A Palermo presente il PMLI (vedi servizio a parte), oltre cinquemila studenti sono giunti sotto il palazzo della Regione dove hanno bruciato fantocci di Letta, Berlusconi e Crocetta. "StudAut" segnala studenti fermati a Torino, Napoli e Piacenza. Eloquente la reazione di Gianluca Galletti, sottosegretario all'Istruzione, che chiosa: "In un momento in cui il governo, dopo anni di tagli, è tornato a investire sulla scuola, arrivano notizie di giovani che oggi sono scesi in piazza a Bologna a protestare con uova, vernice spray, piedi di porco e martelli (sic). Mi sembra evidente che non si tratta di una manifestazione di studenti ma solo di giovani violenti che oggi si sono permessi il lusso di imbrattare e sporcare la città senza una precisa ragione". Insomma, il governo intende dire di essere disposto a "trattare" soltanto con chi si accontenta delle briciole e non osa contestarlo. Evidentemente la stessa ministro Carrozza si è pentita delle sue parole quando gli studenti hanno preso alla lettera la sua falsa e ipocrita esortazione: "Siate ribelli". Proseguire, approfondire ed estendere la mobilitazione Come ha scritto la rete "StudAut" facendo un bilancio della giornata, il 4 ottobre "apre un autunno di lotta sotto il segno dell'assedio ai palazzi del potere, della voglia di conquistare ciò che all'interno e all'esterno delle scuole ci è stato rubato, della determinazione di chi vuole, attraverso le lotte, riprendere in mano il proprio futuro. (...) Dunque il governo Letta, nonostante abbia ottenuto la fiducia parlamentare, si prepari a ricevere la sfiducia, la rabbia degli studenti". Rileviamo che in tutti i cortei sono stati molto sentiti l'opposizione alle banche, simbolo dell'oligarchia finanziaria che continua ad arricchirsi a spese delle masse popolari, alle politiche di "austerity" (leggi massacro sociale), al governo Letta e alle giunte locali, principali responsabili delle pessime condizioni in cui versano la scuola pubblica italiana e il diritto allo studio (compreso il caro vita, il caro libri e il caro trasporti, tematiche molto toccate in tutte le piazze). Molto significativa è stata l'indignazione per l'ecatombe di migranti a Lampedusa, giustamente rivolta contro "un sistema istituzionale criminale, concretamente responsabile della tragedia avvenuta". I prossimi appuntamenti sono l'11 ottobre per la manifestazione indetta dall'UdS e ReDS, le quali parteciperanno anche alla giornata contro lo scempio della Costituzione a Roma il 12. Ma gli studenti scesi in piazza il 4 ottobre hanno annunciato che saranno anche a Roma il 19 contro l'austerità e la precarietà. I marxisti-leninisti faranno la loro parte. Intanto auspicano che il movimento studentesco prosegua fino in fondo le sue lotte, compatti le sue mobilitazioni aprendo un dibattito su come organizzarsi, e si unisca sull'obiettivo comune di conquistare la scuola pubblica, unitaria, gratuita e governata dalle studentesse e dagli studenti. Allo stesso tempo, partendo dalla sua giusta opposizione all'austerity, alle banche e ai governi centrale e locali, lo invitano a prendere decisamente e apertamente posizione contro il capitalismo e il suo governo Letta, poiché questo è l'unico modo con cui i giovani e gli studenti potranno dare le ali al loro futuro, come indica loro l'Appello della Commissione giovani del CC del PMLI, diffuso largamente e con successo nei cortei di Milano e Firenze e pubblicato in questo stesso giornale. 9 ottobre 2013 |