Davanti alla sede dell'Inps a Roma Gli studenti contestano la Fornero Calato dal Pincio, dal Colosseo e da piazza di Spagna lo striscione: "Scuole di tutta Italia unitevi. Contro la privatizzazione la scuola pubblica resiste" Lo scorso 20 novembre la spocchiosa e antioperaia ministro del Lavoro Elsa Fornero è stata pesantemente contestata a Roma da molte decine di giovani studenti universitari e medi davanti alla palazzina che ospita il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro a Villa Borghese mentre partecipava alla presentazione del bilancio sociale 2011 dell'INPS letto e commentato dal presidente dell'ente previdenziale Mastrapasqua, anche lui pesantemente contestato. Del resto chi aveva accusato i giovani di essere "choosy" che significa "schizzinosi", non può che avere come risposta uno striscione con lo slogan "Ci riprendiamo tutto" e "Siamo choosy, infatti ci fate schifo". E il disprezzo degli studenti è diretto certamente alla persona del ministro Fornero ma in realtà a un intero sistema che sta gettando alla disperazione una intera generazione, cosa pienamente confermata dalla relazione del presidente dell'INPS in cui si legge che negli ultimi due anni l'occupazione giovanile nel lavoro dipendente è diminuita del 45% per i giovani che hanno meno di 19 anni e dell'11,3% per chi ne ha meno di 30, il che non fa che confermare che i ragazzi che frequentano istituti tecnici e professionali che la riforma Fornero vorrebbe impegnare con contratti di apprendistato a partire dai 15 anni sono pienamente consapevoli del fallimento delle controriforme Gelmini prima e Fornero poi: la tipologia di lavoro oggetto della riforma infatti è calata del 14,6% negli ultimi due anni, in poche parole gli ultimi due governi che si sono succeduti hanno fallito ancor prima di iniziare, anzi sono stati totalmente incapaci di comprendere la crisi che il sistema sta vivendo. I giovani hanno in realtà ben compreso gli effetti devastanti delle controriforme Gelmini sull'istruzione (che ha ulteriormente distrutto la scuola pubblica a favore di quella privata, con l'attuale ministro Profumo che continua l'opera) e di quella Fornero sull'innalzamento dell'età pensionabile, per cui chi nel 2012 ha tra i 19 e i 34 anni rientra in quella vasta area di sette milioni di persone che, giunti a 67 anni, non riuscirà a mettere da parte almeno 15 anni di contribuzione ordinaria e maturare una pensione minima, per cui si prospetta per una vasta fascia di popolazione giovanile un futuro di sicura miseria e precarietà per giungere a percepire a 67 anni una misera pensione sociale. Oggi metà dei pensionati percepiscono una pensione da mille euro con l'attuale metodo retributivo, ma gli studenti medi che stanno occupando le scuole e quelli universitari che fanno altrettanto con le facoltà hanno la chiara consapevolezza che proprio con la controriforma Fornero percepiranno dal 2040 in poi una pensione nell'ordine di qualche centinaio di euro al massimo. Lo stesso giorno della contestazione davanti al CNEL a Roma sono stati occupati il liceo Manara, il Virgilio e il Cavour che si aggiungono ad altri 23 solo nella Capitale che ha visto gli studenti del liceo classico Socrate calare dal Pincio, dal Colosseo e da piazza di Spagna uno striscione con la scritta "Scuole di tutta Italia unitevi. Contro la privatizzazione la scuola pubblica resiste" che richiama le parole che concludono il Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels, "Proletari di tutti i Paesi, unitevi!", che per ogni marxista-leninista costituiscono una profetica e sempre attuale parola d'ordine, ma soprattutto ricordano che il socialismo può trionfare soltanto con l'unità delle lavoratrici e dei lavoratori, a cui devono saldarsi le studentesse e gli studenti. 28 novembre 2012 |