Le principali manifestazioni a Torino, Bergamo, Bologna, Ravenna, Pisa, Roma, Napoli, Capua, Palermo e Catania. La polizia carica gli studenti a Pisa. A Palermo bruciato un fantoccio con le teste di cartone di Monti, Berlusconi e Bersani
Studenti medi in piazza per l'astensionismo
Ben accolti a Palermo e Catania i volantini con il documento astensionista del PMLI

Il 15 di febbraio "coscienti di non aver amici in parlamento gli studenti hanno invaso le piazze", con manifestazioni astensioniste fin sotto le sedi delle istituzioni borghesi in diverse città italiane per denunciare che l'attacco al diritto allo studio accomuna tutti i partiti del parlamento. Contestazioni durissime con uova e vernice hanno preso di mira le sedi elettorali di Monti, del PDL e del PD: "Noi non votiamo - urlano i giovani - perché è solo una corsa alla poltrona sulla pelle di milioni di persone costrette a inventare nuove forme di resistenza giornaliera per arrivare a fine mese".
A Torino il corteo è arrivato alla sede dell'Università, per contestare il ministro Profumo ex-rettore del Politecnico: "Non ci siamo dimenticati di chi ha trasformato Torino nella città del debito e ci ha tolto le borse di studio".
A Bergamo la manifestazione astensionista ha posto l'accento sulle condizioni di degrado e sovraffollamento delle scuole pubbliche della provincia: gli studenti hanno denunciato i finanziamenti alle scuole private voluti dalla giunta del governatore uscente Formigoni: "i soldi per l'istruzione pubblica sono sempre meno, eppure negli ultimi 10 anni Regione Lombardia ha indirizzato alle scuole private quasi mezzo miliardo di euro". La protesta è arrivata sotto la sede di raprensentanza del palazzo della Regione, dove, insieme a Formigoni è stata duramente contestata l'ex sottosegretaria all'istruzione Valentina Aprea, PDL.
Cortei anche a Bologna e a Ravenna. Qui gli studenti, nonostante un imponente schieramento di "forze dell'ordine", hanno raggiunto la sede del PDL, dandone alle fiamme i manifesti elettorali, e hanno proseguito lanciando uova e vernice contro la sede del Monte dei Paschi di Siena. Raggiunto il comune, gli studenti hanno organizzato un falò con i manifesti elettorali raccolti lungo il percorso.
A Pisa la manifestazione astensionista più combattiva. Alle belle promesse elettorali il 15 febbraio gli studenti hanno contrapposto "la realtà che viviamo tutti i giorni, quella delle scuole che cadono a pezzi e dei servizi che non esistono più, quella del reddito delle nostre famiglie che svanisce sotto i colpi della cassa integrazione, dei licenziamenti e del carovita". Gli studenti hanno lanciando uova e vernice alla sede della Monte dei Paschi, a quella del PD e del PDL. Sotto il municipio, le "forze dell'ordine" hanno vigliaccamente caricato gli studenti che tentavano di entrare nella sala consiliare. Gli studenti hanno raggiunto la redazione del quotidiano Il Tirreno, che sponsorizza il "centro-sinistra", e hanno cercato di entrare, denunciando i giornalisti di "non rappresentare con correttezza le istanze dei giovani".
Anche a Roma gli studenti medi si sono diretti con determinazione sotto Montecitorio, da cui dopo le contestazioni dirette ai parlamentari sono ripartiti alla volta del ministero di grazia e giustizia.
A Napoli il corteo ha attraversato via Roma con lanci di uova e vernice contro la sede del PDL. Gli studenti hanno portato la protesta astensionista davanti al palazzo della Provincia concludendo con un'assemblea all'Università Orientale. A Capua (Caserta) gli studenti sono arrivati in corteo sotto al comune per ricordare al al neopodestà Carmine Antropoli, candidato alla camera per il PDL, che gli studenti non vogliono il rigassificatore a Capua. I manifestanti si sono poi diretti alla sede dell'UDC, prendendola di mira in quanto Giampiero Zinzi, candidato alla Camera è figlio del presidente di provincia Domenico Zinzi, deputato uscente e diretto interessato del rigassificatore.
Anche a Palermo gli studenti astensionisti sono stati in piazza, con l'appoggio degli operai della ex-municipalizzata Gesip. Sotto la sede del comune gli studenti hanno dato fuoco ad un fantoccio a tre teste raffiguranti Silvio Berlusconi, Pierluigi Bersani e Mario Monti. Qui un compagno della Squadra di propaganda dell'astensionismo marxista-leninista ha diffuso i volantini del PMLI ben accolti dal corteo. A Catania diverse centinaia di studenti in piazza hanno accolto con interesse il volantino del PMLI portato dalla Cellula "Stalin" della provincia di Catania.
Di certo le manifestazioni del 15 febbraio dimostrano che l'astensionismo è entrato a far parte a pieno titolo degli strumenti di lotta del movimento studentesco. "Giovani, non date il vostro voto a chi lucra sulla vostra pelle e sul vostro destino!", si legge nell'"Appello del PMLI ai giovani per le politiche 2013". Bisogna tuttavia che le posizioni astensioniste espresse dagli studenti il 15 febbraio diventino strumento di lotta affilato, qualificandosi in senso marxista-leninista. È necessario, come dice l'Appello che i giovani che nel loro impegno per cambiare la società riscoprono sempre di più il valore dell'anticapitalismo, "ragionino sul fatto che devono porsi chiaro l'obiettivo del socialismo, quindi della rottura più radicale e definitiva con la borghesia finanziaria, il modo di produzione e la società capitalistici, se vogliono realizzare un mondo nuovo nel quale possano vivere serenamente la loro gioventù senza oppressione, sfruttamento e disoccupazione".
La battaglia elettorale del PMLI ci fornisce un'occasione d'oro per farci conoscere, stimare e accrescere fiducia e consensi tra questi giovani più avanzati e combattivi per conquistarli alla causa del socialismo e attrarre alla militanza di Partito le loro avanguardie, secondo la parola d'ordine del Segretario generale del PMLI, Giovanni Scuderi: "Conquistiamo al Partito le studentesse e gli studenti più avanzati e combattivi".
 

20 febbraio 2013