Studiamo e applichiamo le indicazioni congressuali di Scuderi perché il PMLI non cambi colore

di Claudia Del Decennale*

"Attualmente il proletariato e i marxisti-leninisti tengono saldamente in pugno la direzione del PMLI. Ma in futuro che accadra? Il PMLI, la sua linea politica e organizzativa e la sua direzione continueranno ad essere rossi se gli attuali militanti prenderanno a esempio le compagne e i compagni fondatori del PMLI fedeli alla causa, della prima e della seconda linea, che sono stati fin qui i principali artefici, tutori e applicatori della linea del Partito."
Con queste parole il compagno Scuderi, Segretario generale del PMLI nel suo magistrale e lungimirante Rapporto presentato al 5° Congresso nazionale del PMLI, ha posto la questione dei successori della causa della rivoluzione proletaria in Italia e la giusta soluzione affinché il Partito non cambi colore.
Scuderi ci insegna che per mantenere il Partito rosso, marxista-leninista e rivoluzionario, due cose sono fondamentali: la linea politica e quella organizzativa. Egli infatti rileva che "l'attuale linea politica e organizzativa del Partito è il nostro bene più grande che dobbiamo difendere con i denti. Mai a nessuno dobbiamo consentire nemmeno di scalfirla."
Il PMLI è un partito inedito in Italia, ed è rimasto rosso e rivoluzionario nel corso degli anni perché il suo gruppo dirigente è rimasto fedele agli insegnamenti di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao. Abisso vi era tra il PMLI e il PCI revisionista e abisso vi è oggi tra il PMLI e Rifondazione, PdCI, per non parlare del neonato vendoliano "Movimento per la sinistra". In quanto i falsi partiti comunisti nella loro storia, linea politica e organizzativa, pratica sociale hanno sempre seguito una linea borghese e non proletaria, pacifista e non rivoluzionaria, capitalista e non marxista-leninista, ingannando quella parte del proletariato e delle masse popolari che speravano e sperano in essi per la conquista del socialismo.
Scuderi sostiene giustamente che "su tutti i piani, anche per quanto riguarda la vita interna di Partito, lo stile di lavoro, i metodi di direzione, i rapporti tra le istanze e tra i militanti, noi siamo agli antipodi da essi," ma avverte che "c'è sempre però il pericolo di essere contaminati dai loro schizzi e dalle idee e dagli atteggiamenti errati che portano con sé, inconsciamente, i nuovi compagni che provengono dai suddetti partiti".
Affinché il PMLI continui ad essere rosso, ad essere l'avanguardia cosciente e organizzata della classe operaia, Scuderi ci esorta a tenere a mente e mettere in pratica 5 elementi ideologici-politici-organizzativi fondamentali, che si ritrovano anche nelle splendide Tesi congressuali in particolare nella parte che riguarda il Partito:
1) La trasformazione della concezione del mondo e della coscienza politica in senso proletario, rivoluzionario e marxista-leninista
"Quando si entra nel PMLI, bisogna rapidamente espellere dalla mente la concezione borghese del mondo acquisita, coscientemente o non, nella precedente pratica sociale e politica e assumere la concezione proletaria del mondo.... l'elemento decisivo è l'acquisizione del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, specie per quanto riguarda il materialismo storico e il materialismo dialettico, studiandolo in maniera sistematica e mirata, in base alle proprie necessità e ai problemi del Partito e della lotta di classe del momento... Avere una concezione proletaria del mondo è il punto di partenza e il presupposto per acquisire una corretta concezione del Partito del proletariato, i cui principi e lineamenti ideologici, politici e organizzativi si trovano proprio nel marxismo-leninismo-pensiero di Mao".
2) La lotta tra le due linee
"Non bisogna avere una visione idealistica del Partito, dei suoi dirigenti, militanti e istanze. Nessuno è perfetto e senza pecche. Non si nasce marxista-leninista ed è difficile esserlo in ogni momento.... Le contraddizioni di classe e i conflitti di classe inevitabilmente si riflettono all'interno del Partito, e ciò genera la lotta tra le due linee, quella proletaria rivoluzionaria e quella borghese riformista e controrivoluzionaria... La lotta tra le due linee non è un male ma un bene; serve a chiarirci le idee, a correggere le posizioni errate, a tenere sulla via dell'Ottobre il Partito e i suoi militanti.
3) La critica e l'autocritica
le armi per risolvere la lotta tra le due linee all'interno del Partito sono "la critica e l'autocritica che vanno affrontate con corretti criteri, in maniera dialettica, in base alla gravità, con spirito unitario, con l'obiettivo di correggere l'errore individuandone le cause e i rimedi per rimuoverle... Le critiche vanno fatte a caldo, prima a livello personale, e se non siamo soddisfatti a livello di istanza, ma dopo che sono state fatte, anche se non vengono accettate, dobbiamo continuare a essere compagni come prima, senza riserve e rancori, per il bene superiore del Partito e della causa."
4) Il centralismo democratico
"È l'elemento organizzativo fondamentale del PMLI, che consente di fare vivere allo stesso tempo la democrazia e la massima disciplina e unità del Partito, il più largo spazio alle istanze di base e intermedie e la direzione nazionale del Partito. Inoltre esso impedisce la nascita di ogni tendenza individualistica e frazionistica, ogni tentantivo di creare delle correnti e dei regni indipendenti di potere.... Il centralismo democratico non può essere violato in alcun modo, nemmeno per le questioni più banali organizzative e amministrative."
5) La militanza marxista-leninista
"I membri del PMLI non sono dei semplici iscritti, ma dei militanti dei soldati rossi, disciplinati, organizzati, uniti e solidali tra di loro, centralizzati, che combattono ogni giorno, come possono, sotto le bandiere dei Maestri e del PMLI al servizio del proletariato e delle masse contro il capitalismo e per il socialismo... Noi dobbiamo fare a gara per essere i migliori militanti del PMLI, imparando dai nostri Maestri e dalle compagne e dai compagni che sono più avanti e più bravi di noi e che si caricano il fardello più pesante del Partito. Non un minuto vada perso, tutto il tempo venga dedicato alla rivoluzione.... Il che però non significa che dobbiamo trascurare i nostri doveri familiari, la cura di noi stessi e gli impegni professionali o da studenti. Dobbiamo infatti saper conciliare tutti gli aspetti della nostra vita con la nostra militanza politica, mettendo il Partito e la causa al primo posto, senza farci travolgere dalle vicende personali, familiari, professionali o da studente."
Ognuno di questi cinque elementi apre una pagina di riflessioni che Scuderi è riuscito abilmente a sintetizzare e sulle quali tutto il Partito è chiamato a tenerli nella massima considerazione nel lavoro di costruzione del PMLI. Non sono questioni nuove per le prime generazioni del Partito, ma il fatto che siano state riproposte ora, e al Congresso, vuol dire che sono di viva attualità, fondamentali per assicurare l'avvenire rosso del PMLI. Ai vecchi militanti servono per rinfrescarsi le idee e rinverdire la loro combattività, ai nuovi militanti servono per acquisire le cognizioni base per praticare una militanza veramente marxista-leninista e contribuire correttamente alla costruzione del Partito.
Il PMLI oggi è un Gigante Rosso nella testa, a cominciare dal suo gruppo dirigente, anche perché è guidato da un Segretario generale che sta spendendo tutta la sua vita con dedizione, forza, spirito di sacrificio, dialettica e tattica per e nel Partito, per la lotta di classe e la conquista del socialismo.
Solo studiando e applicando con risolutezza e fermezza le indicazioni congressuali di Scuderi sul Partito, sulla linea politica, sul nostro lavoro di massa, in particolare i 3 elementi chiave e le 4 indicazioni per radicare il Partito, il PMLI continuerà ad essere Gigante Rosso nella testa e lo diverrà anche nel corpo.
Le indicazioni di Scuderi rappresentano ciò che è sempre mancato e che manca ai falsi partiti comunisti, è ciò che invece è stato il patrimonio dei Partiti di Lenin e Stalin e Mao, con il quale hanno vinto la borghesia, il capitalismo e il revisionismo e hanno instaurato lo Stato socialista.
Grande fiducia ripone tutto il Partito nei giovani e giovanissimi militanti del PMLI e grandi sono i nostri sforzi, stimolati da Scuderi, per formarli come successori della nobile causa del Partito e del socialismo. In ciò ispirati dalla seguente indicazione di Mao: "Perché ci sia la garanzia che il Partito e il paese non cambino colore dobbiamo non solo avere una linea e una politica giuste, ma anche formare ed educare milioni di successori della causa della rivoluzione proletaria. In ultima analisi, formare i successori della causa rivoluzionaria del proletariato vuol dire decidere se ci sarà o no chi può portare avanti la causa della rivoluzione marxista-leninista iniziata dalla vecchia generazione di rivoluzionari proletari, se la direzione del nostro Partito e dello Stato resterà o no nelle mani dei rivoluzionari proletari, se i nostri discendenti continueranno o no ad avanzare lungo la giusta strada tracciata dal marxismo-leninismo, o, in altre parole, se riusciremo o no a prevenire la nascita del revisionismo kruscioviano in Cina. In breve, si tratta di una questione di estrema importanza, una questione di vita o di morte per il nostro Partito e il nostro Paese. È una questione di fondamentale importanza per la causa rivoluzionaria proletaria nei prossimi cento, mille o diecimila anni. Basandosi sui cambiamenti nell'Unione Sovietica, i profeti imperialisti puntano le loro speranze di "evoluzione pacifica" sulla terza o quarta generazione del Partito cinese. Dobbiamo smentire queste profezie degli imperialisti. Dalle nostre più alte organizzazioni a quelle di base, dobbiamo dunque curare costantemente la formazione e l'educazione dei successori della causa rivoluzionaria.
Quali requisiti devono avere i degni sucessori della causa rivoluzionaria del proletariato?
Essi devono essere autentici marxisti-leninisti e non come Krusciov, revisionsti travestiti da marxisti-leninisti.
Devono essere rivoluzionari che di tutto cuore servono la stragrande maggioranza del popolo della Cina e di tutto il mondo e non essere come Krusciov, che serve gli interessi di un pugno di gente, ossia dello strato borghese privilegiato nel suo paese, e gli interessi dell'imperialismo e della reazione stranieri.
Devono essere uomini politici proletari capaci di unirsi e lavorare con la stragrande maggioranza. Devono unirsi non solo con chi è d'accordo, ma sapersi unire anche con chi non lo è e, dopo che la pratica ne abbia provato gli errori, perfino con chi in precedenza li avversava. Devono stare particolarmente in guardia contro gli arrivisti e i cospiratori come Krusciov e impedire che tali cattivi elementi usurpino la direzione del Partito e dello Stato a qualsiasi livello.
Devono dare l'esempio nell'applicare il centralismo democratico del Partito, impadronirsi del metodo di direzione basato sul principio "dalle masse alle masse", coltivare uno stile democratico che renda capaci di ascoltare le masse. Non devono, come Krusciov essere dispotici e violare il centralismo democratico del Partito, compiere attacchi di sorpresa contro i compagni e agire in modo arbitrario e dittatoriale.
Devono essere modesti e avveduti e guardarsi dall'arroganza e dalla precipitazione; devono compenetrarsi dello spirito dell'autocritica e avere il coraggio di correggere i difetti e gli errori riscontrati nel loro lavoro. Non devono mai, come Kursciov, nascondere i propri errori, attribursi tutto il merito e gettare tutta la colpa sugli altri. I successori della causa rivoluzionaria del proletariato emergono nelle lotte di massa e si temprano nelle grandi tempeste della rivoluzione. È essenziale mettere alla prova e giudicare i quadri e scegliere e formare i successori nel corso di prolungate lotte di massa"
(Citato in "Il falso comunismo di Krusciov e le lezioni storiche che dà al mondo" - 14 luglio 1964).
Viva le indicazioni di Scuderi perché il PMLI non cambi di colore!
Abbattiamo il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica!
Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

* Responsabile del PMLI per la Toscana


18 febbraio 2009