I superricchi italiani. Affari d'oro in Borsa Al quarto posto Berlusconi, preceduto dalle famiglie Rocca, Del Vecchio e Benetton Mentre il paese reale ha chiuso il 2009 impantanato in una delle crisi economiche più gravi degli ultimi decenni che ha bruciato qualcosa come quasi mezzo milione di posti di lavoro nell'arco di 12 mesi, mentre milioni di famiglie sono letteralmente alla fame, a Piazza Affari, un pugno di superricchi ha inaugurato il 2010 stappando champagne per i guadagni realizzati in Borsa in quella che verrà ricordata come un vera e propria annata d'oro. I 14 imprenditori facenti parte dell'esclusivo circolo dei miliardari in euro (ossia che possono vantare un portafoglio azionario a nove zeri) possono infatti archiviare il 2009 con un patrimonio complessivo cresciuto, dal gennaio scorso, di 13 miliardi di euro, come dire un guadagno medio di 2,5 milioni giornaliero a testa. E di questi 12 hanno chiuso l'anno con guadagni compresi tra un minimo del +33% e un massimo del 121%. Si tratta di un autentico tesoro che se fosse redistribuito basterebbe a pagare il salario a quasi 100 mila lavoratori per un intero anno. La testa di questi Paperoni italici è stata riconquistata dalla famiglia Rocca che controlla il gruppo Tenaris, il gruppo siderurgico che solo pochi mesi fa ha annunciato il taglio di 1.000 posti di lavoro su 2.800 in Italia. La famiglia Rocca ha iniziato il 2009 con nel portafoglio azioni per un valore di poco più di 5 miliardi e l'ha chiuso con 10,6 miliardi nel salvadanaio con una variazione positiva del +107%. Al secondo posto consolida la sua posizione di alta classifica Leonardo del Vecchio con oltre 8 miliardi (+37%) di patrimonio grazie al rialzo di Luxottica, mentre la famiglia Benetton si assicura nel portafoglio 1,6 miliardi in più. Brinda anche il neoduce Berlusconi, che guadagna il 4° posto dell'olimpo dei superricchi, dopo che i suoi "gioielli" Mediaset e Mediolanum, dopo qualche difficoltà, sono riusciti a rialzare la testa a Piazza Affari e consolida un tesoretto azionario personale salito da 2,9 a 3,9 miliardi (+35%). Che significa che il neoduce si è messo in tasca un guadagno secco di 83 milioni di euro al mese. E con lui brinda anche il suo socio in affari Ennio Doris (Mediolanum e Mediobanca) (11°) che ha visto passare il suo patrimonio da 800 milioni di euro a 1 miliardo e 150 milioni con un guadagno del +43%. E mentre gli Agnelli (in 12ª posizione), con la società Exor, vantando il migliore exploit di Piazza Affari (+121%) mettono nel salvadanaio di famiglia qualcosa come 615 milioni di euro in più rispetto al valore del suo portafoglio azionario all'inizio 2009, il loro uomo in Fiat si arroga il potere di decidere il destino di migliaia di famiglie siciliane gettando sul lastrico gli operai di Termini Imerese e dell'indotto con la chiusura dello stabilimento. Tra le new entry in graduatoria, la posizione più alta spetta al leader libico, Gheddafi che entrato, con eccezionale tempismo nel capitale della banca Unicredit archivia il 2009 con una performance del +82% che fa volare il suo gruzzolo a 1,8 miliardi e in 7ª posizione. Chiudono il club dei 14, la famiglia Garavoglia (Campari) a 1 miliardo e 85 milioni e Diego Della Valle a 1 miliardo e 31 milioni, entrambe con una rivalutazione del portafoglio azionario del 54%. Anche se meno brillante dei 14 Paperon dei paperoni, anche il Tesoro ha partecipato alla spartizione del bottino di Piazza Affari. Le quote pubbliche in Enel, Eni, Finmeccanica e Terna - Cassa depositi e prestiti compresa - hanno regalato al dicastero di Tremonti oltre a quasi 2 miliardi di dividendi anche un aumento del valore complessivo di 3 miliardi di euro. 31 marzo 2010 |