Lo prevede la manovra finanziaria di lacrime e sangue Il taglio del 50% dei fondi uccide i parchi nazionali Sit-in delle associazioni ambientaliste sotto il ministero Pochi giorni prima dell'approvazione della manovra finanziaria che tra le altre nefandezze, prevede un taglio del 50% degli stanziamenti per il 2011 per i Parchi nazionali e le riserve statali, i presidenti dei Parchi inviarono un'accorata lettera/petizione al presidente della Repubblica, il rinnegato Giorgio Napolitano, ponendogli sul tavolo: "il tema ormai drammatico del futuro di una parte essenziale dell'attività di tutela del patrimonio naturale nazionale, assicurato appunto dai nostri parchi... che tutelano i paesaggi, gli ambienti, gli ecosistemi, le specie di fauna e flora, le testimonianze di storia e tradizione locale più preziose del Paese. Per svolgere questo ruolo essenziale i ventitré Parchi nazionali hanno complessivamente ricevuto dallo Stato, in passato, circa 52 milioni di euro l'anno. Una cifra - pari al costo di un caffè per ciascun cittadino - di molto inferiore a quella che sarebbe stata necessaria per dotarli delle piante organiche previste e per assicurare un funzionamento ottimale delle attività di conservazione, di vigilanza e di promozione. Il dimezzamento di una cifra già tanto bassa comporterà in concreto l'impossibilità di far fronte ad adempimenti obbligatori quali il pagamento degli stipendi del personale, degli affitti delle sedi, della benzina per la vigilanza del Corpo Forestale dello Stato, della prevenzione degli incendi. Ancor meno possibile risulterà svolgere la missione primaria di azione di tutela sul territorio e sarà inevitabile sospendere ogni programma di sviluppo sostenibile, rinunciare ad attivare programmi finanziati dall'Unione Europea, insistere con le utilissime attività educative e di promozione turistica". In un comunicato stampa indirizzato al ministro Prestigiacomo, al neoduce Berlusconi e al Parlamento sottolineavano altresì: "Nel 2010 Anno della biodiversità, affermano le due associazioni ambientaliste, sarebbe davvero assurdo cancellare i parchi con il colpo di scure di un taglio indiscriminato e irresponsabile proprio mentre sta per vedere la luce la Strategia nazionale, che assegna ai parchi un ruolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di conservazione imposti anche all'Italia dagli accordi internazionali. Il taglio dei parchi è un pessimo biglietto da visita del nostro Paese in vista del vertice mondiale sulle biodiversità, che si svolgerà ad ottobre a Nagoja in Giappone, ed è un falso risparmio". Il 24 luglio scorso si era svolto un combattivo sit-in davanti alla sede del ministero dell'Ambiente promosso dai rappresentanti delle principali associazioni ambientaliste e dei parchi nazionali, tra le quali WWF, Legambiente, Unione per i parchi e la natura d'Italia, Marevivo, CTS, Aidap associazione italiana direttori e funzionari aree protette, 394 associazione nazionale dipendenti aree protette, AIGAP associazione italiana guardaparco, Istituto Pangea onlus, LIPU, Italia Nostra, FAI. 6 ottobre 2010 |