Il presidente francese prendeva soldi in nero già da sindaco Tangenti a Sarkozy Avrebbe ricevuto 150 mila euro in nero dalla miliardaria Bettencourt La vicenda era iniziata con la battaglia giudiziaria tra l'anziana miliardaria Liliane Bettencourt e sua figlia Françoise e sembrava solo una questione attorno all'eredità del patrimonio L'Oréal, fiore all'occhiello dell'industria cosmetica francese con oltre 64 mila dipendenti in una trentina di paesi; in poco tempo è diventata una questione che coinvolge il ministro del lavoro, Eric Woerth, che fino al maggio scorso era responsabile del bilancio, per un finanziamento occulto della campagna elettorale delle presidenziali del 2007 ed è arrivata fino al presidente Nicolas Sarkozy indicato da una testimone come il destinatario finale di bustarelle quando era sindaco di Neuilly, dal 1983 al 2002, l'elegante cittadina presso Parigi dove c'è la villa dei Bettencourt. Lo scorso 4 luglio Sarkozy aveva sperato di poter chiudere le polemiche sugli scandali che colpivano il governo del primo ministro Francois Fillon, con l'annuncio delle dimissioni dei due sottosegretari pizzicati a spendere soldi pubblici per affari propri. Una mossa che doveva servire a proteggere Eric Woerth, il ministro del Lavoro incaricato di far passare la controriforma sulle pensioni, finito sotto i riflettori per un "conflitto di interessi" quando era al bilancio, dal maggio 2007 al maggio 2010, e sua moglie era amministratrice del patriomonio della miliardaria Liliane Bettencourt, erede dell'impero dei cosmetici L'Oréal, accusata di frode fiscale. La Bettencourt, tra l'altro aveva ricevuto un rimborso fiscale di ben 30 milioni di euro grazie allo scudo fiscale voluto da Sarkozy. L'affare Bettencourt è esploso in seguito alle denunce di un domestico della miliardaria che aveva registrato di nascosto colloqui dell'anziana erede dell'impero L'Oréal, da cui risultavano frodi fiscali, conti nascosti all'estero e pressioni da parte del ministro Woerth per far assumere la moglie Florence nel pool degli amministratori del patrimonio di Liliane Bettencourt. I contenuti delle registrazioni erano confermati il 6 luglio da una ex contabile, licenziata nel 2008 dopo 12 anni di servizio, che raccontava anche di aver ritirato in banca decine di migliaia di euro in contanti destinati ai politici. Fra questi tirava in ballo il ministro Woerth destinatario di 150 mila euro per finanziare la campagna di Nicolas Sarkozy nel 2007. Un contributo "speciale" ben oltre quello legale di 7.500 euro, che Liliane Bettencourt aveva regolarmente versato all'Ump, il partito di Sarkozy. Secondo quanto dichiarato dalla contabile, Sarkozy era di casa a villa Bettencourt, nelle cene seguite da omaggio in bustarella quando era sindaco di Neuilly. Le indagini della polizia hanno finora trovato traccia del prelievo di 50 mila euro eseguito dalla contabile il 26 marzo 2007 in una filiale della Bnp. I soldi, uniti a altri 100 mila prelevati dall'amministratore del patrimonio di Liliane Bettencourt su un conto in Svizzera, sarebbero stati consegnati a Woerth, all'epoca tesoriere dell'Ump. In seguito ai primi riscontri della testimonianza della contabile, la procura di Nanterre ha deciso il 7 luglio di aprire un'inchiesta preliminare su questi enormi prelievi di denaro. Il fronte giudiziario si apre adesso, alla ricerca delle responsabilità reali del ministro Woerth, sul piano politico la bufera si è appena scatenata e ha colpito in pieno il presidente Sarkozy. 14 luglio 2010 |