Teheran accusa Israele e gli Usa dell'assassinio di uno scienziato iraniano Il professore Massud Ali Mohammadi, docente di fisica nucleare all'Università di Teheran, è rimasto ucciso il 12 gennaio nella capitale iraniana dall'esplosione di una moto parcheggiata nei pressi della sua abitazione mentre stava salendo sulla sua automobile per recarsi al lavoro. "Era un professore rivoluzionario e impegnato, che è diventato martire in un attentato terroristico compiuto dai controrivoluzionari e dagli elementi dell'oppressione mondiale", denunciava la televisione di Stato iraniana, anticipando il commento del portavoce del ministero degli Esteri, Ramin Mehmanparast, che chiamava direttamente in causa il Mossad e la Cia, i servizi di Israele e Stati Uniti: "le indagini preliminari hanno evidenziato il coinvolgimento del regime sionista, degli Usa e dei gruppi loro alleati in Iran". Gli Usa hanno smentito qualsiasi coinvolgimento nell'attentato, Tel Aviv ha taciuto. Il professor Ali Mohammadi faceva parte della squadra di esperti e scienziati che lavorano al programma nucleare iraniano. E non è il primo vittima di attentati o di sequestri. Nel dicembre scorso un altro scienziato, Shahram Amiri, era scomparso durante il pellegrinaggio alla Mecca. Il ministro degli Esteri iraniano, Manoushehr Mottaki, aveva esplicitamente denunciato che Amiri era stato rapito dai servizi segreti sauditi per ordine e conto del governo degli Stati Uniti d'America e di Israele. Il primo episodio sospetto era avvenuto otto anni fa quando il responsabile del programma missilistico iraniano, l'ingegnere Ali Mahmoudi Mimand, era morto per una non spiegata esplosione all'interno del complesso militare industriale di Shahid Hemat a sud di Teheran. Fra i più recenti episodi si registra quello dell'agosto del 2008 quando 44 tra ingegneri e scienziati iraniani erano morti nella caduta dell'aereo che da Biskek, la capitale del Kirghizistan, li riportava a Teheran. Nel 2003 il quotidiano britannico Daily Telegraph, citando fonti della Cia, aveva rivelato l'esistenza di un programma, chiamato Programma Decapitazione, diretto dal Mossad, il servizio segreto sionista, che prevedeva l'eliminazione degli scienziati iraniani coinvolti nello sviluppo del programma nucleare di Teheran. Una parte di quella "guerra sporca" che la Cia ha condotto sotto la presidenza Bush. 20 gennaio 2010 |