Corsa dei paesi imperialisti alla militarizzazione dello spazio Test cinese nello spazio. Abbattuto un vecchio satellite L'imperialismo Usa in allarme In una conferenza stampa a Pechino il 23 gennaio il portavoce del ministero degli Esteri cinese Liu Jian Chao ha confermato che la Cina ha effettuato un lancio sperimentale di un missile anti-satellite. Il portavoce ha affermato che la Cina non vuole una corsa agli armamenti nello spazio poiché "ha sempre sostenuto l'uso pacifico dello spazio, opponendosi alla sua militarizzazione. La Cina non ha mai partecipato e non parteciperà mai ad alcuna missione nello spazio che preveda l'uso delle armi. Questo test non era diretto contro alcun Paese, e non costituisce una minaccia ad alcun Paese". Le "rassicurazioni" del governo di Pechino non hanno placato le proteste in particolare di Usa, Giappone, Australia e Canada; il dipartimento di Stato americano aveva affermato che il test è un gesto "contrario allo spirito di cooperazione al quale entrambi i paesi aspirano nel settore spaziale civile". Erano stati proprio gli Usa a dare la notizia del test cinese nello spazio con una nota del dipartimento di Stato americano secondo il quale un missile balistico a medio raggio lanciato il 12 gennaio dal centro spaziale di Xichang aveva distrutto un vecchio satellite meteorologico cinese in orbita dal 1999 a 800 chilometri di altezza nell'atmosfera mentre transitava sulla provincia cinese del Sichuan. Il successo del test fa della Cina il terzo paese al mondo, dopo gli Stati Uniti e la Russia, ad aver sviluppato armi che possono colpire i satelliti. Ciò significa che anche la Cina è in grado di colpire la maggior parte dei satelliti attualmente in uso, da quelli usati per le previsioni del tempo e per le comunicazioni a quelli militari. Nell'ottobre dello scorso anno gli Usa avevano reso nota la loro "Politica spaziale nazionale" con la quale Bush aveva detto chiaramente di voler ignorare ogni iniziativa che proibisse la militarizzazione dello spazio; tra l'altro gli americani stanno conducendo ricerche ed esperimenti di armi laser che dalla terra accechino o mettano fuori uso i satelliti altrui. Con la nuova dottrina spaziale gli Usa affermavano di "voler mantenere il diritto, la capacità e la libertà di azione nello spazio" e che "dissuaderanno o scoraggeranno chiunque vorrà impedire loro l'esercizio di questi diritti o svilupperà capacità con l'intenzione di farlo" e, se necessario "negheranno agli avversari di esercitare attività spaziali ostili agli interessi nazionali Usa". Il tipo di test nello spazio condotto dalla Cina non è vietato da alcun trattato internazionale e l'ultimo "esperimento" ufficiale è stato condotto dagli Stati Uniti nel settembre del 1985. Il test cinese mette fine al lungo periodo di tregua e rilancia la militarizzazione dello spazio. Da potenza imperialista in ascesa ha raccolto la sfida lanciata lo scorso anno dagli Usa, che per l'appunto sono i primi a essersi dimostrati allarmati. 31 gennaio 2007 |