Prorogata di due anni la missione contro i "pirati" del Corno d'Africa L'Ue imperialista decide un'azione "più energica sul litorale somalo" Potrà intervenire nelle acque territoriali e sulle basi a terra. In ballo il controllo del petrolio del Puntland Atalanta, la missione navale dell'Unione europea (Ue) contro i "pirati" del Corno d'Africa, è prorogata di due anni, fino a tutto il 2014 ma soprattutto cambia le cosiddette regole di ingaggio che permetteranno alle forze militari europee di intervenire con "misure più energiche" non solo in mezzo all'Oceano Indiano ma anche nelle acque interne della Somalia, nel suo spazio aereo, lungo le coste e fino sulle spiagge, sulle basi a terra dei "pirati". Questo è stato deciso lo scorso 23 marzo dai ministri degli Esteri dei 27 paesi europei, in risposta a una richiesta in tal senso che guarda caso era arrivata appena un paio di settimane prima al Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon da parte del primo ministro del governo fantoccio somalo, Abdiweli Mohamed Ali. Una richiesta di ampliamento delle prerogative e degli obiettivi della missione navale che salva seppur solo formalmente la faccia alla decisione della Ue imperialista che altrimenti sarebbe una aperta violazione della sovranità della Somalia. Non lo sarà formalmente ma lo è di fatto dato che il governo di transizione somalo è una emissione dei paesi imperialisti che ha potere solo in parte nella capitale Mogadiscio, col resto del paese sotto controllo delle formazioni islamiche degli al-Shabab. E terreno di incursione delle forze americane e kenyote, in futuro anche della Ue. L'operazione Atalanta è iniziata nel 2008 con l'obiettivo dichiarato di proteggere le navi del programma alimentare mondiale che forniscono gli aiuti alimentari alle popolazioni somale, della lotta contro la pirateria al largo delle coste somale e del monitoraggio delle attività di pesca nelle stesse acque. Una estensione della missione può essere considerata la militarizzazione del traffico civile nel Corno d'Africa e nell'Oceano Indiano che ha generato tra gli altri l'episodio non ancora chiarito dei due parà italiani "trattenuti" in India con l'accusa di aver ucciso dei pescatori scambiati per pirati. Adesso la missione passerà dai compiti di prevenzione degli atti di pirateria in mare alle operazioni in una zona specifica d'intervento in terra. Così sarà anche se il Consiglio dei ministri degli Esteri Ue per addolcire la pillola ha affermato che la missione "dovrà lavorare direttamente con il governo federale di transizione e le altre entità somale per aiutarle nella lotta contro gli atti di pirateria che conducono a partire dalle coste" e che "gli attacchi alle installazioni a terra saranno autorizzati solo quando delle navi saranno assalite in mare". "La lotta contro la pirateria e contro le sue ragioni profonde - ha affermato l'Alto rappresentante per la Politica estera dell'Ue Catherine Ashton - è una priorità dell'azione che conduciamo nel Corno d'Africa. L'operazione Atalanta ha portato un contributo importante a questo sforzo, coordinandolo con i partner internazionali". Fra i quali vi è la Nato che ha, come la Ue, fino a una decina di navi da guerra al largo delle coste del Corno d'Africa, una formazione chiamata Ocean Shield. Anche la Nato sta rivalutando le regole di ingaggio della sua formazione navale e sta "pensando di consolidarle". Sarà una coincidenza ma la presenza delle forze militari di vari paesi imperialisti, Usa e Ue in testa, nel Corno d'Africa è aumentata dopo che nella regione autonoma del Puntland le esplorazioni di una società canadese hanno individuato giacimenti pari 4 miliardi di barili di greggio e stimato che il sottosuolo dell'intero Puntland potrebbe nascondere 10 miliardi di barili, per non parlare delle aree oceaniche al largo delle coste somale dove i giacimenti potrebbero arrivare fino a 100 miliardi di barili. Anche la Cina ha recentemente affermato di voler partecipare alla protezione delle proprie navi mercantili e alla guerra ai "pirati"; i concorrenti imperialisti Usa e Ue sono già sul posto. 11 aprile 2012 |