Navi da guerra per respingere i migranti L'Ue rafforza in armi il controllo delle frontiere Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e la commissaria agli Affari Interni Cecilia Malmström in missione il 9 ottobre a Lampedusa, accompagnati dal primo ministro italiano Enrico Letta, hanno pianto lacrime di coccodrillo sui migranti morti sei giorni prima e hanno promesso un intervento dell'Unione europea (Ue). A tambur battente sono arrivate le proposte della commissaria sul potenziamento di Frontex, l'agenzia europea di guardiacoste attraverso anche il piano Eurosur approvato il 10 dicembre dal parlamento di Strasburgo. "Proporrò agli Stati membri di organizzare una grande operazione di sicurezza e di salvataggio nel Mediterraneo, da Cipro alla Spagna" ha dichiarato la Malmström assicurando di voler chiedere "al più presto le risorse necessarie per salvare il maggior numero di vite". In realtà l'azione che sarà messa in campo dalla Ue sarà essenzialmente un rafforzamento per il controllo armato delle sue frontiere. Una missione invocata e sollecitata in particolare dal governo Letta, in continuità con la politica dei respingimenti di quelli precedenti. Secondo le associazioni di difesa dei diritti umani Fontex ha reso più pericolosi i tentativi di entrata in Europa, con una immigrazione legale limitatissima e il maggior controllo delle frontiere spinge i migranti disperati a ricorrere a una delle strade possibili, quella dei barconi gestiti dalle indisturbate organizzazioni criminali riempiti all'inverosimile. Istituita nel 2006, Frontex è uno degli strumenti essenziali su cui si fonda la politica europea di "gestione integrata", o meglio sigillatura, delle frontiere esterne, con una dotazione cresciuta negli anni dai circa 19 milioni di euro nel 2006 agli 85 del 2012, con un tetto di oltre 118 milioni di euro toccato nel 2011. Dal 2006 al 2012 i finanziamenti di Frontex hanno raggiunto la vertiginosa cifra di oltre 515 milioni di euro che ne hanno fatto una costosa macchina da guerra contro i migranti. Che opera non a caso in stretta collaborazione con altre agenzie europee, tra le quali Europol, l'agenzia anticrimine dell'Unione europea. Le attività di sorveglianza e controllo delle frontiere esterne svolte da Frontex hanno per primo obiettivo quello di impedire l'arrivo dei migranti in Europa, un compito del tutto diverso da quello eventualmente necessario di pronto soccorso in mare. Tanto che anche lo Special Rapporteur delle Nazioni Unite sui diritti dei migranti, Francois Crépeau, denunciato che Frontex è "un servizio di intelligence e informazione, i cui obiettivi di sicurezza sembrano lasciare in ombra le considerazioni relative ai diritti umani". La Ue invece rafforza la propria macchina da guerra contro i migranti e un voto a larga maggioranza dell'europarlamento di Strasburgo, lo scorso 10 ottobre, ha dato il via libera alla costituzione di Eurosur, un rafforzamento nel Mediterraneo, nel sud Atlantico (Canarie) e nel Mar Nero di Frontex. Compito di Eurosur sarebbe lo scambio di informazioni in tempo reale tra gli Stati aderenti, la raccolta dati, l'analisi dei rischi e l'identificazione dei gruppi di migranti. L'organismo entrerà in vigore il 2 dicembre per Bulgaria, Estonia, Francia, Spagna, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia. Gli altri paesi hanno tempo per aderire entro dicembre 2014. Con una dotazione iniziale di 35 milioni di euro all'anno l'organismo dovrà costruire un sistema integrato di segnalazione e di sorveglianza con l'utilizzo financo di aerei senza pilota, i droni, e dei satelliti con un obiettivo evidente, quello di impedire ai barconi di accostare in Europa. In attesa dei rinforzi della Ue, il primo ministro Enrico Letta ha intanto dato il via alla "missione umanitaria italiana navale e aerea che dovrà rendere il Mediterraneo il mare più sicuro". Navi e aerei da guerra per garantire piuttosto il respingimento dei migranti. 16 ottobre 2013 |