Tramite il pennivendolo Cotroneo "L'Unità" sbeffeggia e calunnia gli occupanti del liceo Tasso di Roma Fioroni prende in giro gli studenti e li esorta a non infrangere la "legalità" con l'occupazione Un governo che per la prima volta dialoga con gli studenti e invia il suo ministro dell'Istruzione nel liceo occupato, anziché chiamare la polizia? Così sembrerebbe, o meglio così ce la rivende il giornale sostenitore del governo dell'Unione, "l'Unità", servendosi anche della penna del suo editorialista, nonché giovane scrittore di grido, Roberto Cotroneo. Ci riferiamo a come il quotidiano che fa riferimento ai DS ha trattato l'intervento a sorpresa del ministro Fioroni il 21 novembre al liceo Tasso di Roma occupato dagli studenti: cioè nientemeno che come un "fatto storico", perché - spiega il giornale - "anche se i delusi sono tanti, tutti gli riconoscono il coraggio di essere venuto qui", e nella "lunga lista di ministri dell'Istruzione che hanno avuto a che fare con occupazioni che li contestavano, il nuovo inquilino di viale Trastevere è il primo ad aver accettato di entrare in un istituto". Peccato però che, come traspare tra le righe dall'articolo stesso, il ministro democristiano non sia venuto tanto per "dialogare" quanto per imbonire gli studenti, promettendo loro di incontrarli insieme ai rappresentanti di altre scuole purché accettassero "di ricondurre nella legalità il loro comportamento", vale a dire cessare l'occupazione. Cosa che è avvenuta, ma non senza accese discussioni e una diffusa diffidenza sulle reali intenzioni del ministro. La stessa "Unità" ammette che questo è un "unico punto in comune" nei commenti dei ragazzi, e ne riporta alcuni in cui si dice tra l'altro: "Speravamo che Fioroni parlasse più chiaramente. Preferivamo ci dicesse: 'Ragazzi, sono onesto, la riforma Moratti non la posso abrogare'. E invece ha parlato da politico con giri di parole e perifrasi come se fosse al parlamento". E ancora: "Fosse per me l'occupazione la continuerei, ci ha deluso su tutta la linea. Ci sentiamo presi in giro, non ci ha risposto". Insomma, l'operazione demagogica del governo è riuscita solo a metà, anche perché davanti al Tasso quella sera stessa c'è stata un'aggressione di matrice fascista, e gli studenti hanno indetto un presidio antifascista in strada per il giorno dopo, e il fuoco che cova sotto la cenere rischia di riaccendersi di nuovo. Ecco allora che "l'Unità" viene in soccorso all'opera di pompieraggio del governo, con un articolo di fondo del suo editorialista Cotroneo, che con voce suadente invita a "tener conto" del "disagio giovanile" che esprimono gli studenti, e al tempo stesso con fare noncurante dileggia e svaluta le loro lotte, definendoli "ragazzini" che occupano le scuole più per un "fenomeno emotivo" che per motivi politici. Contemporaneamente cerca di convincere questi "ragazzini", tra i quali, insiste, "l'aspetto ludico dell'occupazione è prevalente sull'esame dei punti della Finanziaria che riguardano le scuole pubbliche e le scuole private, e che riguardano gli investimenti su ricerca e Università", che l'intervento del ministro Fioroni in fondo è "un segnale chiaro di un governo diverso, di un modo di intendere il dialogo in modo nuovo e costruttivo, di una svolta vera e propria": "Ragazzini lasciatelo lavorare (il governo Prodi)", è insomma la morale che ammicca dal suo pistolotto agli studenti in lotta. Mentre dall'altro lato esorta il governo dell'Unione a non farsi tentare dall'usare la repressione poliziesca, non già perché sarebbe un atto fascista e antistudentesco, ma perché già ora "nei confronti di polizia e carabinieri non c'è nessuna simpatia da parte dei ragazzi, e questo non va affatto bene. Per nessuno". Cioè perché con la repressione si approfondirebbe il distacco dei giovani dalle istituzioni borghesi in camicia nera. Questa "sinistra di governo" deve invece "fare i conti con il "disagio e la richiesta di futuro dei più giovani". Richiesta che tutto sommato è sì "reale e concreta", ma anche "confusa, raffazzonata, contraddittoria e meno politica di quanto si vorrebbe": e quindi in definitiva - sembra suggerire l'editorialista de "l'Unità" - anche facile da acquietare. Quanto alle aggressioni fasciste, non solo al Tasso ma anche in altre scuole romane, Cotroneo non ne fa menzione. Per lui il problema semplicemente non esiste, dal momento che come la pensa su questo argomento lo ha ben chiarito in un'intervista al fascista "Secolo d'Italia", uscita contemporaneamente al suo editoriale su "l'Unità", con singolare gioco di squadra tra i due giornali: "L'antifascismo - ha dichiarato - non ha nessuna ragione di esistere rispetto ai problemi rappresentati dal disagio giovanile sempre più dilagante nelle periferie e negli stadi. I giovani chiedono il diritto al futuro e la politica risponde con l'antifascismo". L'operazione de "l'Unità" (e della "sinistra" di regime di cui è portavoce) è quindi chiara: sterilizzare le lotte degli studenti da ogni contenuto politico di contestazione del sistema capitalista e del governo dell'Unione che ne porta avanti gli interessi e gli obiettivi neofascisti, liberisti, antipopolari e imperialisti. Ridurre le agitazioni, le occupazioni e le manifestazioni degli studenti a espressione di un vago e indefinito "disagio giovanile", per impedire una presa di coscienza antifascista e di classe da parte dei giovani e che su questa base si crei un movimento di massa giovanile contro la scuola del regime neofascista e che smascheri e contesti da sinistra il governo dell'Unione della "sinistra borghese". 29 novembre 2006 |