Ormai il PD non si differenzia dal PDL nemmeno sull'interventismo imperialista "L'Unità" auspica l'aggressione alla Siria Per De Giovannangeli "l'ingerenza è un dovere da praticare senza se e senza ma" Ormai il PD non si differenzia dal PDL nemmeno nell'ambito della politica estera. È quanto emerge nell'incredibile articolo apparso su "L'Unità" dal titolo "Siria, l'intervento umanitario sfida per il pacifismo". L'autore, il vicedirettore Umberto De Giovannangeli, relativamente alla questione dell'eventualità di un intervento militare contro la Siria, scavalca a destra lo stesso governo Monti lanciandosi in affermazioni a dir poco supine e funzionali all'imperialismo italiano e occidentale. Quello del no all'intervento militare in Siria e dell'aumento sconsiderato delle spese militari (prima fra tutti la questione degli F-35) viene così affrontata da De Giovannangeli: "Un pacifismo che accetta la sfida di pensare un modello di Difesa in una chiave sovranazionale e, a questo livello, contesta il gigantismo di certe spese militari nostrane (leggi F-35). È il pacifismo che sa 'sporcarsi le mani'. Ma è solo l'incipit che preannuncia le vere intenzioni dell'autore, per il quale lo strumento militare, anche se non coincide con una guerra giusta, può essere necessario, come è successo con l'intervento Unifil per neutralizzare la rivolta degli sciiti in Libano contro i nazisionisti israeliani. "Per questo il pacifismo europeo non può né vuole cancellare nel suo lessico politico 'l'ingerenza umanitaria' - afferma con livore il novello guerrafondaio imperialista -. Per questo è un pacifismo che contesta e contrasta l'idea di una sovranità nazionale che giustifichi repressioni, pulizie etniche, stupri di massa, torture e bavagli come 'affari interni' di uno Stato-nazione". Una volta sbarazzatosi dell'intralcio pacifista il vicedirettore de "L'Unità" conclude sguazzando nel pantano dell'interventismo imperialista: "L'ingerenza non è solo un diritto. È un dovere. Da praticare, senza se e senza ma. È ciò vale oggi per la Siria. Il pacifismo non si chiama fuori, non abdica alla sua funzione di traino di una coscienza collettiva" (sic!). Un intervento, conclude l'autore citando a sproposito un comunicato della "Tavola per la pace", che dovrebbe essere affidato all'Ue in contrapposizione all'imperialismo USA targato Obama che più di una volta ha messo nel mirino sia la Siria che l'Iran per continuare il suo espansionismo nella zona asiatica. Del destino della Siria potrà decidere solo e soltanto il suo popolo che ha il vero diritto di intervento sul regime di Assad secondo quanto dispone (o, meglio, dovrebbe disporre) il diritto internazionale in tema di non ingerenza di uno Stato negli affari interni di un altro Stato; inoltre c'è sempre il principio di autodeterminazione dei popoli. Noi marxisti-leninisti siamo consapevoli che oggi questi due principi sono ormai carta straccia; nello stesso tempo è chiaro che gli stessi sono stati rigettati dal PD e dalla redazione de "L'Unità" per abbracciare quella politica che già Lenin bollò come socialsciovinismo e ricongiungersi così ai socialtraditori della Seconda internazionale. Una dimostrazione ulteriore dello scempio ideologico in cui ormai sono caduti PD e "L'Unità" di Claudio Sardo, che non si distinguono dai neofascisti del PDL nemmeno nell'ambito della politica estera, sposando il più squallido e miserabile imperialismo antiSiria. 21 marzo 2012 |