In diretta ad "Altaitaliatv" Urban smaschera l'opportunismo dei partiti istituzionali e il loro ruolo nella terza repubblica Vivace confronto tra PMLI, Udc, Lega Nord, DC e partito socialista anche sulle prossime elezioni regionali Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI Continuano gli inviti di partecipazione al compagno Gabriele Urban alla trasmissione televisiva di approfondimento settimanale "Ring" su Altaitalia TV, visibile anche sul web. Nella diretta di martedì 26 gennaio alle ore 21,15 il Responsabile dell'Organizzazione biellese del PMLI ha sfidato sul ring dell'emittente piemontese il segretario provinciale del Verbano-Cusio-Ossola della Unione di centro (Udc) di Casini e Cesa, Carlo Poli. Altri invitati: l'avvocato Paolo Marchioni, consigliere dell'Eni in quota Lega Nord, Luigi Toriani, vicesegretario regionale della Democrazia Cristiana di Giuseppe Pizza e Domenico Ierace del Partito Socialista di Novara. Inizia il segretario Udc Poli che ribadisce la coerenza e la vocazione antigovernativa del suo partito essendo da quattro anni all'opposizione sia del "centro-sinistra" che del "centro-destra" perché, a suo dire, l'Udc sta giustamente interpretando il sentire comune dei propri elettori che rivendicano soluzioni concrete ai grossi problemi nazionali come la scuola, la sanità, le pensioni e il lavoro. Il compagno Urban, facendo ironia sul titolo della puntata: "Moriremo democristiani?", si rallegra del fatto che, per quanto lo riguarda, una simile prospettiva risulta sicuramente improbabile e prosegue mettendo in risalto che ora ci troviamo in piena terza repubblica neofascista, presidenzialista e federalista e che Berlusconi è il nuovo Mussolini, che tale tesi è avvalorata da fatti concreti come la medesima politica realizzata del "centro-destra" e "centrosinistra" in materia di gestione del sistema capitalistico: cioè non fare nulla di concreto contro il licenziamento di milioni di lavoratrici e lavoratori, contro lo sfascio della sanità e della scuola pubbliche. Urban rimarca la sostanziale differenza tra il PMLI ed il resto della politica istituzionale ricordando ai telespettatori che alle prossime elezioni regionali piemontesi il PMLI darà indicazione di voto astensionista proprio per rimarcare che il nostro Partito rifiuta completamente la politica della delega ma, all'opposto, crede e pratica la politica della partecipazione popolare e della democrazia diretta. Urban rileva che l'Udc crea solo confusione ai propri elettori che lo troveranno alleato di Mercedes Bresso e del "centro-sinistra" in Piemonte e insieme al neoduce Berlusconi in altre regioni. Questa è palesemente una politica opportunista degna esclusivamente della Democrazia Cristiana della prima repubblica. Poli risponde a Urban che non si tratta di opportunismo politico ma di coerente politica centrista che vuole valutare e sottoscrivere programmi politici concreti con gli aspiranti presidenti di regione e non impegolarsi in discorsi meramente ideologici. Il conduttore Francesco De Luca passa la parola a Marchioni, della Lega Nord, che attacca l'opportunismo dell'Udc che in Piemonte ha scelto di essere contro la candidatura del leghista Roberto Cota definito addirittura come un pericoloso estremista. Toriani, della Democrazia Cristiana, dichiara che nell'Udc si sono venduti alla Bresso per due assessori regionali e che le definizioni che Poli ha dato del partito, ossia un movimento di ispirazione cristiana, sono insufficienti e troppo vaghi perché la Democrazia Cristiana di don Sturzo e De Gasperi è sempre stata un partito orgogliosamente cattolico; Toriani rimprovera a Poli di aver accettato in Piemonte la somministrazione alle donne che ne hanno fatto richiesta della pillola abortiva pur di entrare nella stanza dei bottoni in regione. Ierace del Partito Socialista dice che il compagno Urban si sbaglia a definire questa la terza repubblica perché ci troviamo ancora nella prima considerato che nessuna riforma costituzionale importante è stata portata avanti e ci troviamo ancora con la stessa Camera, lo stesso Senato e la stessa Magistratura. Urban replica subito avendo presente che nei fatti è stato realizzato, punto su punto, il "piano di rinascita democratica" di Licio Gelli e che manca solo l'elezione diretta del presidente della Repubblica per completare il disegno piduista di Gelli. Urban rammenta che il relativo benessere, venutosi a creare in Italia nel dopoguerra, è stato in primis frutto del duro lavoro delle masse popolari ed il compromesso che l'imperialismo Usa ha dovuto accettare con l'Unione Sovietica di Stalin. Il conduttore chiede a Urban quali siano state a suo avviso le peggiori azioni dei governi democristiani e questi, premettendo che si tratta di un discorso politico esteso, ricorda i braccianti di Avola trucidati dalla polizia perché protestavano contro il caporalato, i tragici fatti accaduti sotto il governo Tambroni dove morirono a Reggio Emilia, uccisi durante gli scontri con la polizia, cinque lavoratori per finire con l'uso fascista della polizia fatto durante i governi Cossiga. Poli dice che ciò per cui deve essere ricordata la DC del dopoguerra è nell'aver dato una casa a tutti, un'istruzione medio-alta a tutti e un relativo benessere economico agli abitanti, motivi per cui oggi una larga fascia della popolazione rimpiangerebbe i governi democristiani. Il conduttore De Luca chiede all'esponente leghista se l'Udc può essere considerato il partito del rinnovamento e costui afferma che solo la Lega Nord rappresenta la nuova politica italiana perché da oltre trent'anni si batte per la modernizzazione in senso federalista del Paese e delle sue istituzioni; Marchioni non perde l'occasione per attaccare Urban affermando che sentendo parlare il compagno è come tornare indietro di 30 anni e che termini come imperialismo e proletariato non hanno più senso d'esistere e soprattutto che di socialismo non se n'è mai visto nei paesi del Patto di Varsavia ma solo forme diverse di odiosa dittatura. Marchioni conclude il suo intervento sostenendo che le masse lavoratrici votano Lega e non PMLI. Urban chiarisce che il relativo aumento dei voti popolari della Lega è da attribuirsi ad un forte malcontento e delusione nei confronti del tradimento politico del PCI-PDS-DS ora PD che gettati alle ortiche gli ideali del socialismo e scegliendo di incamminarsi sulla strada del capitalismo ha ingannato e deluso milioni di sinceri comunisti. Per ciò che riguarda la vera democrazia in Urss Urban ricorda al leghista che grazie al socialismo e alle istituzioni sovietiche il figlio di una lavandaia e di un ciabattino è potuto arrivare al vertice del potere sovietico, questi era Stalin; a differenza della pressoché nulla mobilità sociale dell'Italia odierna dove se non sei raccomandato dalle segreterie o dalle correnti di partito parlamentare o non sei figlio di qualche famiglia borghese che "conta" sarai destinato a rimanere in condizioni di sfruttamento e precarietà per tutta la vita nonostante le potenziali capacità individuali. Dopo un lungo battibecco tra gli eredi politici della Democrazia Cristiana Urban interviene per denunciare che questi sono solo giochi di potere poiché, molto probabilmente, in Piemonte l'Udc con la Bresso vincerà mentre in Calabria vincerà schierandosi al fianco del Pdl di Berlusconi. Urban afferma che nell'Udc e in tutti i partiti istituzionali non ci sono più ideali ma la sola ricerca spasmodica di poltrone! Il presentatore De Luca pone come ultimo quesito quello sull'importanza dei cattolici in politica. Urban fa presente che il PMLI ha un profondo rispetto per i cattolici italiani e afferma le libertà religiose ma la politica deve essere laica perché riguarda tutte le cittadine e i cittadini italiani. 3 febbraio 2010 |