In diretta alla trasmissione "Ring" di "Alta Italia tv" che contrapponeva al PMLI due esponenti leghisti sui temi della violenza e della "sicurezza" Urban distingue tra violenza giusta e violenza reazionaria e sostiene la lotta per il socialismo Denunciato il ruolo delle "forze dell'ordine" nella società capitalistica. Appassionata difesa di Stalin e dell'Urss Caloroso invito ai giovani affinché si uniscano al PMLI per conquistare l'Italia unita, rossa e socialista Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI Successo d'ascolti per la trasmissione settimanale "Ring" dell'emittente interprovinciale "Alta Italia tv" che nella diretta di martedì 20 novembre ha lanciato la puntata intitolata: "Insulti, crimini, omicidi: Italia violenta?". In studio era presente il compagno Gabriele Urban, Responsabile dell'Organizzazione biellese del PMLI, che ha affrontato due incontri/scontri con due rappresentanti della Lega Nord piemontese: Mauro Franzinelli, assessore alla sicurezza al comune di Novara, nonché segretario della provincia di Novara del partito razzista di Bossi, e Ignazio Stefano Zanetta, assessore alla sicurezza al comune di Borgomanero. Il programma, trasmesso in diretta, aveva l'obiettivo di comprendere e spiegare al pubblico gli ultimi fatti di cronaca nera partendo dall'uccisione per mano di un poliziotto del giovane tifoso Gabriele Sandri, passando per le selvagge violenze della polizia a Genova nel luglio 2001 durante il G8 e per finire con le drammatiche situazioni di totale abbandono sociale e degrado culturale in cui sono costretti a vivere migliaia di immigrati nelle periferie delle metropoli. La trasmissione era strutturata in due round proprio per riprendere concettualmente lo sport del pugilato in cui gli sfidanti si attaccano sul ring di combattimento senza esclusione di colpi. A dire il vero il rappresentante marxista-leninista non è stato mai messo alla corda dai due sfidanti leghisti che, come due classici politicanti borghesi, si sono dimostrati incapaci di formulare un benché minimo e valido concetto teorico e politico nel rispondere alle domande della presentatrice Simona Piola invocando certi astrusi "valori della nostra società"; proprio quando si cercava di spiegare che questa marcia società capitalistica non ha nessun valore al di fuori dei profitti della borghesia. Il compagno Urban nelle sue risposte ha sempre trattato le tematiche del socialismo, una società in cui non esisterà più lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e allora sì che non vi saranno più violenze per affermare il proprio sé alienato e in cui non sarà più nemmeno concepibile trattenere in semi schiavitù migliaia di donne e uomini in luoghi di lavoro privi dei più elementari diritti sindacali e di sicurezza dei processi produttivi. Alla domanda incalzante della conduttrice sui fatti di Genova 2001, Urban ha spiegato ciò che poté vedere coi propri occhi come membro della Delegazione nazionale del PMLI alla manifestazione del 21 luglio: selvagge violenze della polizia, dei carabinieri e degli altri reparti delle "forze dell'ordine" ai danni di manifestanti per gran parte pacifici. Sul tema inerente le forze di polizia Urban ha sottolineato che la questione non è: "più o meno polizia" ma la gestione politica e gli obiettivi sociali delle forze armate, rendendo chiaro agli ascoltatori che in una società capitalistica i carabinieri e la polizia non possono far altro che difendere gli interessi economici e fare applicare le sovrastrutture culturali della classe dominante borghese. In un altro passaggio Urban ha fatto una netta divisione sulla violenza e guerra giusta e sulla violenza e guerra ingiusta, annoverando tra le prime le guerre di liberazione nazionale e la violenza di massa che legittimamente il proletariato può usare per emanciparsi dalle proprie catene di schiavitù, e tra le seconde le guerre imperialistiche di aggressione e di occupazione facendo un diretto riferimento all'Afghanistan ed ai territori palestinesi occupati. Vi sono state alcune telefonate di telespettatori interessati ad approfondire certe tematiche, tra cui cosa pensasse Urban del periodo di governo di Stalin e delle presunte violenze ai danni dei kulaki, i contadini ricchi, negli anni '30 in Urss. In questo caso il compagno del PMLI ha difeso a spada tratta il grande maestro Stalin presentandolo come l'artefice principale della vittoria nella lotta contro i mostri nazista e fascista. All'invito del copresentatore Francesco Ancora di lanciare un appello ai telespettatori di "Ring" prima del termine della diretta, il compagno Urban ha mostrato con orgoglio "Il Bolscevico" alle telecamere spiegando che il periodico del PMLI esce regolarmente ogni settimana in 16 pagine e ha in seguito invitato i giovani a partecipare nelle file del PMLI alla titanica lotta per conquistare l'Italia unita, rossa e socialista. 28 novembre 2007 |