Gli Stati Uniti in allarme per il riarmo della Cina La superpotenza economica cinese tende ad esserlo anche sul piano militare AllŽapertura della sessione parlamentare del Congresso Nazionale del Popolo cinese a Pechino lo scorso 4 marzo, il portavoce Jiang Enzhu ha annunciato tra l'altro che il bilancio militare crescerà fino a 57,2 miliardi di dollari con un massiccio aumento pari al 17,6%. Jiang Enzhu ha definito tale incremento come "moderato, in linea con la sostenuta crescita economica del paese e lŽaumento delle entrate fiscali" e ha sottolineato che il budget della difesa cinese, misurato in rapporto alle dimensioni dellŽeconomia nazionale, rappresenta l'1,4% del Pil cinese, un valore inferiore al 4,6% degli Stati Uniti e al 3% della Gran Bretagna. Insomma i quasi 60 miliardi di dollari stanziati dal governo di Pechino sono poca cosa rispetto al budget di 600 miliardi di dollari per il Pentagono stanziati da Bush per il 2008 e quindi non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi. Il raffronto con la rivale superpotenza imperialista americana, che comunque destina una parte consistente del suo budget per sostenere l'occupazione e la guerra contro la resistenza in Afghanistan e Iraq, non è casuale perché è evidente che il riarmo della Cina imperialista è dettato proprio dalla necessità del gigante economico asiatico di competere col rivale Usa anche sul piano militare. La cricca revisionista e fascista di Pechino deve fronteggiare la "cintura di sicurezza" che gli Usa le stanno costruendo attorno, attraverso il sostegno al riarmo del Giappone e la ricerca di un'alleanza particolare con l'emergente India che si aggiungono alle alleanze militari con Australia, Indonesia e Corea del Sud, e per sostenere l'espansionismo delle proprie multinazionali verso Africa e America Latina in particolare. Tra l'altro una parte delle risorse del budget cinese sono dedicate alla costruzione di una flotta militare che sia capace di intervenire anche lontano dai confini nazionali, capace di essere presente e di poter tenere sotto controllo le rotte strategiche del commercio mondiale negli altri continenti. L'annuncio dell'aumento delle spese militari cinesi ha rispolverato le preoccupazioni americane. Secondo un rapporto del Pentagono, reso noto in concomitanza dell'annuncio di Pechino, il livello delle spese militari cinesi non sarebbe quello denunciato ma una cifra che potrebbe arrivare a oltre 130 miliardi di dollari, comunque una cifra ben più alta di quella dichiarata. Il Pentagono sottolinea che il riarmo della Cina è "pericoloso" per la indiscussa superiorità americana in alcuni settori strategici tra i quali quello dei missili a lunga gittata e quello delle armi antisatelliti. La nota del Pentagono si conclude con un evidente allarme quando afferma che "il potenziamento della forza militare cinese cambia gli equilibri strategici. Le conseguenze di questo mutamento vanno ben al di là della zona dellŽAsia-Pacifico". Perché sono in grado di erodere il vantaggio militare di cui tuttora gode l'imperialismo americano anche verso il concorrente cinese. 26 marzo 2008 |