Disertata l'Assemblea dell'Onu Il parlamento stigmatizza "la cospirazione Usa contro il Venezuela" Una sessione speciale del parlamento venezuelano tenuta lo scorso 7 ottobre si è pronunciata contro "i tentativi di destabilizzazione" compiuti dagli Stati Uniti contro il governo bolivariano di Caracas e "la cospirazione diretta e finanziata dagli Usa contro il presidente Nicolas Maduro". Il 25 settembre Maduro aveva in programma l'intervento all'Assemblea generale delle Nazioni Unite ma aveva disertato la tribuna dell'Onu dichiarando di aver rilevato rischi per la propria incolumità e aveva preferito incontrarsi a Caracas con il presidente boliviano Evo Morales. "Abbiamo un mucchio di impegni per le strade con il nostro popolo" aveva affermato Maduro al suo rientro dal viaggio in Cina che tra l'altro aveva aperto un altro capitolo delle provocazioni al Venezuela dato che la Casa Bianca non aveva dato il permesso di sorvolo su Portorico all'aereo presidenziale. Lo scontro era salito di tono il 30 settembre quando il presidente venezuelano aveva espulso tre funzionari dell'ambasciata degli Stati Uniti a Caracas accusati di finanziare e fomentare settori dell'estrema destra, coi i cui rappresentanti si erano incontrati, per azioni di sabotaggio contro il sistema elettrico nazionale e l'economia venezuelana; una serie di sabotaggi per destabilizzare la situazione interna del paese e mettere in difficoltà il governo venezuelano. La Casa Bianca, per rappresaglia, decretava l'espulsione di tre diplomatici venezuelani. Che Maduro condannava denunciando l'ingerenza dei diplomatici americani in Venezuela, confermata da uno dei tre che negava il coinvolgimento sugli atti di sabotaggio ma ammetteva i suoi incontri con settori della destra. Il governo di Caracas condannava il 2 ottobre l'espulsione dei diplomatici venezuelani dagli Stati Uniti denunciando che non poteva essere considerata come una decisione reciproca dato che essi "in nessun momento hanno avuto il coraggio di fare riunioni con gruppi dell'opposizione contro il governo del presidente Barack Obama, né con persone interessate ad agire contro il governo degli Stati Uniti". 9 ottobre 2013 |