Il candidato del PD interviene alla compiacente trasmissione "Che tempo che fa" Veronesi: "I moderni termovalorizzatori non inquinano. Sì anche al nucleare" Ma chi sono gli sponsor della sua Fondazione? Perché i suoi super finanziati "Centri di ricerca sui tumori" non hanno ancora scoperto nulla? Il professor Umberto Veronesi, ex iscritto al PSI di Craxi e oggi capolista in Lombardia al Senato nelle liste del PD, il 20 gennaio scorso è stato ospite di "Che tempo che fa" su Rai3. Alla domanda di Fabio Fazio "che impatto hanno sulla salute delle persone i termovalorizzatori?" risponde secco "assolutamente zero". Il compiacente conduttore se la beve e l'amena conversazione va avanti con il sedicente "oncologo di fama mondiale" che rilancia l'energia nucleare. Una campagna, quella per cancellare la volontà popolare sancita dal referendum, in cui Veronesi è in compagnia del fisico Carlo Rubbia, del Cern di Ginevra, ospite della trasmissione di Santoro "Anno Zero", dedicata ai rifiuti. Eppure per capire e far capire il significato delle affermazioni sull'incenerimento di Veronesi bastava chiedergli: chi sono gli sponsor della sua Fondazione? E poi confrontarli con il dossier di Greenpeace dal titolo "incenerimento e salute umana" scaricabile anche in internet. Innanzitutto a sponsorizzare Veronesi e le sue "ricerche" c'è la multinazionale Veolia che come si legge nel sito opera nei "settori del trasporto, raccolta e trattamento di rifiuti, costruzione e gestione di discariche, forni inceneritori, installazione di trattamenti per i rifiuti, compresi quelli utilizzabili per produrre energia e lo svolgimento di attività di consulenza, assistenza, sviluppo e partecipazione ad appalti pubblici nei settori sopra indicati". Veolia, inoltre, "tramite la società Tecnoborgo (di cui detiene il 49% del capitale), opera nella progettazione, costruzione, finanziamento e gestione della termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani e speciali a servizio del bacino della provincia di Piacenza". Tramite la Sigea, gestisce la discarica di San Donà di Piave ed è proprietaria di Energonut che è "attiva nella realizzazione di nuove iniziative produttive nel Mezzogiorno, in particolare nel campo della produzione, anche in cogenerazione, e nel vettoriamento di energia elettrica mediante utilizzo di biomasse e rifiuti". Nel 2005, il fatturato realizzato da Energonut è stato pari a circa 8.698.000 euro, interamente realizzati in Italia. Veolia gestisce anche l'impianto di incenerimento di Pozzilli (a Isernia, Molise), destinato a bruciare i rifiuti speciali di categoria Cdr, 85mila tonnellate per una potenza elettrica installata di 11,4 Megawatt. La Veolia infine freme per aggiudicarsi il bando del mega-inceneritore di Acerra, in Campania. A finanziare Veronesi ci sono anche le grandi aziende del settore petrolchimico, società di autostrade, di telefonia ed acque minerali, fino ai colossi dell'energia italiana. Scorrendo tra i tantissimi ed importantissimi partner della sua Fondazione troviamo acciaierie come Acciai Brianza, Co.met, compagnie telefoniche come Telecom e 3, colossi industriali dell'acqua minerale in bottiglie come Ferrarelle e San Pellegrino, l'Enel Spa che, oltre a gestire centrali a carbone e a olio combustibile, e discariche di rifiuti pericolosi (Enipower), sta investendo all'estero sull'energia nucleare. Tra i partner anche Confindustria, Pirelli, Eni, Mondadori Spa, la società Autostrada Ligure e Toscana. Insomma Veronesi è soltanto un servo delle grandi multinazionali devastatrici dell'ambiente e della salute delle popolazioni. Il guaio è che è stato ministro della sanità e ha dirottato i finanziamenti pubblici alla ricerca verso la sua Fondazione privata e consimili, che non solo non ha mai scoperto niente sulle cause del cancro ma depista da anni attivamente la ricerca nazionale verso virus, oncogeni, o singoli fattori di rischio come il fumo di sigaretta, occultando i crimini dei pescecani capitalisti. Eppure per capire qualcosa in più sulle cause della maggior parte dei tumori e delle malformazioni basterebbe concentrare finanziamenti e personale per studi epidemiologici seri, per esempio sull'aria, l'acqua e gli alimenti della città di Brescia o dei territori pattumiera, simbolo di questo marcio modello di sviluppo, come tanta parte ormai della Campania. 26 marzo 2008 |