Dalla tribuna del vertice della Fao
(il discorso quasi integrale di Ahmadinejad) Ahmadinejad attacca l'imperialismo Il 3 giugno a Roma, dalla tribuna del vertice della Fao e in conferenze stampa, il presidente iraniano ha attaccato l'imperialismo e difeso le posizioni della Repubblica islamica dell'Iran in politica estera e sui diritti allo sviluppo del nucleare civile. Interventi coraggiosi e giusti che anche nell'occasione gli hanno attirato addosso i fulmini dei rappresentanti imperialisti e reazionari che hanno cercato di demonizzarlo, di presentarlo come un paria della terra, di sbeffeggiare le posizioni antimperialiste e antisioniste iraniane. All'assise della Fao, Berlusconi in segno di disprezzo si è persino alzato e se ne è andato prima dell'intervento di Ahmadinejad, un atteggiamento vergognoso per compiacere il sodale Bush. Nell'intervento alla Fao Ahmadinejad ha denunciato le responsabilità dell'imperialismo e delle multinazionali che aggrediscono, occupano paesi, pilotano i mercati finanziari, condannano alla fame, alla povertà e al sottosviluppo una larga fetta della popolazione mondiale. E denunciato la complicità con l'imperialismo o la nullità di organismi quali l'Onu e la stessa Fao. Prima della partenza da Teheran si era incontrato con ospiti stranieri arrivati nella capitale iraniana per assistere alle cerimonie per il 19esimo anniversario della morte dell'ayatollah Ruollah Khomeini, il fondatore della Repubblica islamica e della rivoluzione antimperialista islamica di cui Ahmadinejad è continuatore. Fra l'altro il presidente iraniano ha affermato che "il regime sionista criminale e terrorista, che ha una storia di 60 anni di saccheggi, aggressioni e crimini è alla fine e verrà presto cancellato dalle carte geografiche" e che "il tempo delle potenze tiranniche è finito e con la vigilanza e la solidarietà tra i popoli, gli Usa e tutte le potenze sataniche se ne andranno e la giustizia arriverà". Argomenti ripresi nella conferenza stampa alla Fao e in interviste nelle quali ha ribadito che "le nostre posizioni sul regime sionista sono un bene per tutte le nazioni, per il nostro popolo. I sionisti sono il male all'interno della comunità internazionale. I crimini che vengono commessi in Palestina sono un danno per tutta l'umanità. Quei crimini dovrebbero sparire. Qualcuno può appoggiare questi crimini? Può appoggiare i terroristi? Io ripeto la nostra idea: organizziamo un referendum tra i palestinesi per decidere davvero chi abbia diritto di vivere in quella regione. Il risultato, qualunque esso, sia dovrebbe essere accettato, mentre gente che non ha radici nella regione non dovrebbe avere uno Stato da quelle parti. Io dico all'Italia: guardate che ho solo annunciato qualcosa che è scritto, ho anticipato che il regime sionista è in via di estinzione. Se l'Olocausto c'è stato, parliamo solo di una parte dei 60 milioni di morti che ha fatto la Seconda guerra mondiale. Dopo 60 anni dobbiamo aprire la scatola nera del regime sionista. Noi abbiamo soltanto detto che questo regime di occupazione deve finire". Quanto agli Usa ha affermato che "si ridurrà la sfera di influenza degli Stati Uniti nel mondo, il nuovo presidente dovrà rispondere alle vere esigenze del popolo americano: 40 milioni di cittadini americani non hanno assistenza sanitaria, le vittime del ciclone di New Orleans non hanno ancora una casa. Chiunque sia il presidente dovrà ritirare i soldati americani dall'Iraq, il popolo americano non permetterà di continuare a spendere miliardi di dollari in armamenti". Sul tema del diritto dell'Iran a sviluppare la tecnologia nucleare ha affermato che "la questione nucleare iraniana è un affare politico, non è giuridico. Non è buffo che gli Stati Uniti, che hanno l'arsenale nucleare più grande del mondo, oggi chiedano conto alla nazione iraniana del suo programma nucleare civile? Le nostre attività sono civili, pacifiche e legali. Gli Usa esercitano pressioni sulla Aiea. L'agenzia in più punti nel suo rapporto conferma che ci sono elementi civili nei programmi iraniani. È vero l'Iran non risponde a tutto, perché non risponde alle asserzioni, alle pretese che gli Stati Uniti fanno tramite l'Agenzia. L'inimicizia degli Stati Uniti contro di noi non è una cosa nuova, sono più di 60 anni che va avanti la loro ostilità con la nazione iraniana. Per 27 anni hanno protetto uno dei più feroci dittatori del mondo contro la nazione iraniana, e dopo quasi 30 anni continuano a tramare contro di noi. Anche all'Aiea, sul nostro programma nucleare pacifico". "Siamo pronti a dialogare con chiunque, salvo col regime sionista - ha proseguito Ahmadinejad - in un rapporto basato sul rispetto reciproco e la giustizia. L'anno scorso avevo fatto una proposta a Bush, incontriamoci all'Onu, di fronte ai giornalisti, e discutiamo". Ai leader italiani che non lo hanno voluto incontrare ha ribattuto: "avrei voluto sentire io le loro opinioni, raccomandando loro di rispettare i diritti del popolo libanese e afgano. Una cosa è sicura: in Afghanistan è impossibile che la politica della Nato abbia successo, perché è una politica sbagliata, fondata soltanto sulla forza, che non tiene in considerazione la struttura sociale dell'Afghanistan. La storia dell'Afghanistan ha dimostrato che quel popolo, che è un popolo amabile e operoso, non tollera l'occupazione militare: la Nato deve trattare meglio quel popolo, mentre loro pensano che con la forza si possa risolvere tutto. E lo stesso vale per il Libano. I libanesi sono un popolo coraggioso, non bisogna interferire con i loro affari. Questo avrei detto agli italiani". 11 giugno 2008 |