Organizzato dalle donne del presidio permanente A Vicenza 8 Marzo No Dal Molin Respinto il tentativo della giunta forzista di Hüllweck di sabotare le iniziative di protesta Le donne del Presidio permanente No Dal Molin, protagoniste delle lotte di piazza contro l'ampliamento della base, hanno chiamato con un appello (che pubblichiamo a parte) alla mobilitazione tutte le donne per un 8 marzo di lotta in difesa dei loro diritti. Così è stato: in circa 500 si sono trovate in piazza dei Signori, sotto il palazzo comunale, con fischietti, "ràcole" e altro per far rumore e sturare le orecchie alla giunta di "centro-destra" del sindaco Hüllweck; vestite di marrone, del colore della terra e le maschere bianche, per sottolineare l'invisibilità della popolazione rispetto alla politica istituzionale, volevano consegnare un simbolo della loro lotta, vasi di terra con scritto "madre terra non vuole basi di guerra", alla seduta pubblica del Consiglio comunale. Invece hanno trovato l'ingresso del palazzo sbarrato da un cordone di vigili e poliziotti che ha impedito loro l'acceso poiché all'interno, a occupare i posti riservati al pubblico, vi erano già dei sostenitori della base e della giunta, mobilitati appositamente dalla casa del fascio, con tanto di magliette azzurre e bandiere, per sabotare l'iniziativa annunciata dalle donne. Un fatto stigmatizzato dal Presidio Permanente in un comunicato stampa (pubblicato a parte) come "un gravissimo atto antidemocratico... con metodi che ricordano il regime fascista". Le donne hanno rifiutato qualsiasi mediazione, rimanendo in piazza, da dove sono salite grida di "vergogna" oltre a canzoni in dialetto contro la base e la giunta. Sono stati invitati a scendere in piazza i consiglieri di "centro-sinistra" a protestare con le donne contro l'arroganza neofascista; qualcuno ha avuto il coraggio ma si è beccato più fischi che applausi, vista l'inconcludente opposizione. Tutto ciò ha solo ritardato ma non impedito il corteo per le strade della città conclusosi, come da programma, alla tenda del Presidio Permanente con una cena collettiva. 14 marzo 2007 |