Secondo l'ex presidente della camera "dobbiamo pacificare il Paese" Berlusconi chiama Violante a insegnare alla scuola PDL Inutile che si autodefinisca "comunista democratico", è un rinnegato del comunismo. Al rimbambimento generale dei rinnegati del comunismo, che siedono da tempo sulle comode poltrone neoliberali del PD, non c'è mai fine. L'ultima capriola è dell'ex presidente della Camera ed ex magistrato Luciano Violante che ha accettato di fare "lezione" alla scuola di politica del PDL a Bologna il prossimo 4 novembre. In una intervista al Corriere della Sera che sta suscitando non poche perplessità tra la base del PD, il rinnegato del comunismo ha dichiarato senza pudore: "L'onorevole Anna Maria Bernini (PDL) mi ha chiesto se ero disponibile e ho accettato volentieri. Ritengo fondamentale parlare con l'altro, con chi non la pensa come noi. E sarebbe bene che lo facessero tutti. Il confronto è sempre utile, a chi parla e a chi ascolta". E ancora: "il punto è che se non pacifichiamo la società italiana, il paese esce a pezzi da questa crisi, che non è soltanto economica. (...) Si esce soltanto costruendo un nocciolo di valori comuni, che non anneghi le differenze ma aiuti a respingere l'idea del nemico". Ma cosa dirà ai giovani del PDL? Violante parlerà di governo e istituzioni: "risponderò alle domande dei ragazzi su assetto politico e istituzionale. E dirò che la forma carismatica del governo non regge. Berlusconi è un uomo che ha indiscutibili capacità e carisma (sic!), ma il carisma non può diventare una forma di governo". Se queste sono le premesse della "lezione", c'è veramente da stare basiti, soprattutto quando Violante sembra un novello iscritto dell'accozzaglia con a capo il neoduce Berlusconi quando sottolinea che "non mi interessa parlare contro il Presidente del Consiglio", ma invece spiegare ai giovani la politica italiana dai neri scranni della scuola di partito della casa del fascio. Come i socialdemocratici Turati e Nenni coprirono e favorirono l'ascesa di Mussolini, così oggi i rinnegati del comunismo si dimostrano complici di Berlusconi: non solo non lo denunciano come il nuovo Mussolini ma si sono omologati al suo programma presidenzialista e neofascista. Dopo aver ripetuto al pari di un disco rotto che è "stimolante parlare con chi la pensa diversamente perché si impara di più", Violante si autodefinisce un "comunista democratico". Ma si tratta di un rinnegato storico del comunismo, un autentico neoliberale ora pronto a piegare la schiena dinanzi al nuovo Mussolini, con uno strisciante quanto vergognoso servilismo presente sin dal 1994, allorquando, in qualità di capogruppo della Camera del PDS salvò le televisioni del neoduce di Arcore con la rassicurante affermazione che le stesse "non saranno toccate", seppellendo così la risoluzione del "conflitto di interessi" di Berlusconi. 27 ottobre 2010 |